Tortelli di zucca mantovani senza glutine con salsiccia, quelli DE.CO!

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Altri tre piatti della tradizione culinaria mantovana potranno vantare il riconoscimento DE.CO, denominazione comunale di origine a tutela e valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali locali: i tortelli di zucca conditi con salsiccia, il ragù di anatra muta e la torta di tagliatelle, tre specialità di San Benedetto Po, comune in provincia di Mantova.
Tradizionalmente i tortelli di zucca vengono conditi con burro fuso in tegame, leggermente scurito e aromatizzato con salvia, ma nel basso mantovano viene sostituito da un ragù di salsiccia di maiale e pomodoro ed è questo piatto tipico che desidero far conoscere a chi si trova a passare da qui.
L’abbinamento dolce della zucca e salato della salsiccia è da provare!
Dei tortelli di zucca ha già detto nel post indicato più sotto, come pure del pesto di salsiccia che faccio unicamente in casa perché è senza glutine, facile da preparare e anche da dosare in quantità di grassi e di sapori, versatile nell’uso (dai risotti, ai sughi, agli hamburger e così via) insomma un pesto veramente di qualità!
Dedico il piatto al dottor Fabio Longo (www.drfabiolongo.com), medico chirurgo specialista in oculistica e chirurgia refrattiva laser (si occupa in particolare della correzione dei difetti visivi con moderne tecniche laser, in particolare Lasik, Prk e altre varianti) nonché grande appassionato di tortelli mantovani.
Lo conobbi in occasione dell’intervento agli occhi del mio capitano (che non ha più avuto bisogno di inforcare occhiali, né da lontano né da vicino).
Un abbinamento particolare per una persona speciale: buon lavoro Doc!

DIFFICOLTÀ: media

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Tortelli di zucca:
http://stellasenzaglutine.com/2013/12/20/tortelli-di-zucca-mantovani-senza-glutine/
Grana grattugiato

Per il condimento:

Pesto per salsiccia:
http://stellasenzaglutine.com/2013/06/25/risotto-alla-pilota-senza-glutine-con-pesto-home-made/
(altrimenti sincerarsi che sia senza glutine)

Scalogno
Passata di pomodoro
Rosmarino
Vino bianco secco
Olio extra vergine di oliva

PROCEDIMENTO RICETTA:

In un tegame soffriggere, con poco olio, qualche rondella di scalogno e un rametto di rosmarino, aggiungere il pesto, rosolare brevemente e sfumare con poco vino bianco.

Quando il vino è evaporato aggiungere un paio di cucchiai di passata di pomodoro, mescolare, coprire e continuare a cuocere a fuoco dolce fin che il sugo si è ristretto (circa una mezz’ora).

Dopo aver preparato i tortelli, lessarli in abbondante acqua salata, condirli con il ragù di salsiccia e una spolverata di grana.

Innaffiamoli con un buon lambrusco, come vuole la tradizione mantovana: ci sta proprio bene!!

PS: anche noi, pur non bevendo “quasi” mai vino, questa volta abbiamo fatto molto volentieri eccezione!

Fettuccine dolci senza glutine

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È la mia prima volta, mai fatto né assaggiato questo dolce romagnolo di carnevale di cui ho sentito parlare spesso e, come sempre, senza glutine non saprei dove andarlo a cercare, quindi….
Ho cercato una ricetta di fettuccine dolci e l’ho adattata alle nostre esigenze, cioè l’ho “sglutinata” ma ho anche sostituito il burro con l’olio e aumentato la scorza degli agrumi, da 3 sono passata a 4 (5 ancor meglio!), ho aggiunto il Grand Marnier, molto adatto in questa ricetta e anche il succo di arancia per ammorbidire l’impasto.
Altro accorgimento da tener presente: pressare le fettuccine per evitare che si aprano in cottura oppure adottare un altro metodo di arrotondamento della sfoglia.
Purtroppo le prime che ho fritto sono servite da cavia: nulla è andato perduto….ma il ripieno sì!
Sono molto buone, mantengono tutto il profumo e il sapore delle scorze di limone e di arancia.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la sfoglia:

300 g di farina Biaglut per dolci
20 g di olio di mais (nella ricetta originale 40 g di burro)
3 uova
15 g di zucchero semolato
Un bicchierino di Grand Marnier
Il succo di 1/2 arancia
Un pizzico di sale

Per il ripieno:

scorza grattugiata di 4 arance e 4 limoni non trattati
zucchero semolato q. b.

olio di semi di arachidi per friggere (di mais se allergici alla frutta secca)

PROCEDIMENTO RICETTA:

Nella ciotola impastatrice (uso il robot ma si può fare anche a mano) mettere tutti gli ingredienti e impastare fino ad ottenere un composto sodo ed elastico.
Se fosse necessario aggiungere altro succo di arancia.

Lasciar riposare la pasta per almeno 30 minuti avvolta nella pellicola in un luogo fresco.

Tagliare la pasta in due parti (si lavora più facilmente) e stendere col mattarello fino ad ottenere una sfoglia abbastanza sottile (non mi sono preoccupata di avere una sfoglia perfetta, le estremità vanno tagliate), cospargere di zucchero semolato e di scorza di agrumi.

Piegare i lati lunghi della sfoglia verso il centro, cospargere di altro zucchero e ripiegarli di nuovo verso il centro.
Tagliare le fettuccine alte circa 1 centimetro.

Pressarle leggermente per evitare che si aprano in cottura.

Portare a temperatura abbondante olio di arachide e friggere le fettuccine fino a quando risulteranno belle dorate.
Scolarle su carta assorbente e….buon giovedì grasso con le fettuccine dolci!

Colazione senza glutine con l’Artusi….”conserva di aranci”

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Per fare questa marmellata ho usato arance tarocco e navel, di Ribera.
Come sempre il mio miglior fornitore è Antonio, siciliano doc: da lui si trovano arance appena colte, con le foglie ancora verdi, profumatissime.
La ricetta è di Pellegrino Artusi che, nella prefazio del suo libro, ci informa:
….”amo il bello e il buono ovunque si trovino e mi ripugna di veder straziata la grazia di Dio” …
Allora, pensando di “sacrificare” queste arance così perfette al naturale, quale modo migliore se non seguire le indicazioni del maestro per preparare un’ottima marmellata?
Una parte l’ho passata con il frullatore ad immersione e una parte l’ho tenuta intera, per soddisfare i gusti di tutti.
Ho diminuito le dosi di zucchero ma non ho tolto il rhum: è il tocco finale di un grande maestro!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini

INGREDIENTI RICETTA: (sono quelli della ricetta originale, tra parentesi i miei)

Aranci, n.12 (kg 1,5 di arance, metà tarocco, metà navel, non trattate)
Un limone di giardino (un limone non trattato)
Zucchero bianco fine, quanto è il peso degli aranci (ne ho messo molto meno: 500 g di zucchero perché la consumo subito o quasi e inoltre pastorizzo i vasetti)
Acqua, metà del peso degli aranci (750 g di acqua)
Rhum genuino, quattro cucchiaiate (4 cucchiai di rhum….buono)

PROCEDIMENTO RICETTA:

Riporto esattamente la ricetta dell’Artusi, poiché è comprensibile e …meglio non oso descrivere:

“Con la punta di una forchetta bucate tutta la scorza degli aranci, poi teneteli in molle per tre giorni, cambiando l’acqua sera e mattina.

Il quarto giorno tagliateli a metà, ed ogni metà a filetti grossi mezzo centimetro circa, gettandone via i semi (io non ne ho trovati).

Pesateli e solo allora regolatevi per lo zucchero e per l’acqua nelle proporzioni indicate.

Metteteli al fuoco da prima colla sola acqua e dopo dieci minuti di bollitura aggiungete il limone tagliato come gli aranci.

Subito dopo versate lo zucchero e rimestate continuamente finché il liquido non avrà ripreso il forte bollore, perché altrimenti lo zucchero precipita al fondo e potrebbe attaccarsi alla cazzaruola.

Per cogliere il punto della cottura, versatene a quando a quando qualche goccia su di un piatto, soffiateci sopra e se stenta a scorrere levatela subito.
(Io ho lasciato sul fuoco per quasi tre ore).

Aspettate che sia tiepida per aggiungere il rhum e versatela nei vasi per custodirla come tutte le altre conserve di frutta, avvertendovi che questa ha il merito di possedere una virtù stomatica”.
Fin qui la ricetta dell’Artusi.

Per conservare la marmellata ci sono due metodi:

1) riempire i vasetti lavati e sterilizzati (basta metterli, prima dell’uso, nel forno a microonde per 5 minuti alla massima intensità) con la marmellata bollente, chiudere i coperchi, capovolgere i vasetti, coprirli con una coperta e lasciarli raffreddare.

2) travasare la marmellata già raffreddata nei vasetti lavati e sterilizzati, chiudere bene i coperchi, metterli in una pentola avvolti da un canovaccio, ricoprire di acqua fredda e far bollire dolcemente per 30/40 minuti circa (dipende dalla grandezza del vasetto).
Lasciar raffreddare nell’acqua prima di toglierli.

Io generalmente preferisco seguire questo secondo metodo e pastorizzo anche se la marmellata avrà vita breve.

La mia parigina senza glutine

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Questa è la mia torta parigina ed ha una lunga storia, che riassumo in breve.
In attesa della ricetta originale (che aspetto da tempo), vanto di una nobile famiglia mantovana, mi sono sbizzarrita con gli ingredienti accennati a memoria da chi ha avuto il piacere di assaggiarla e ascoltare, dalla voce dei protagonisti, i passaggi di questo dolce in terra francese.
…e fu così che questa ricetta divenne un must della mia cucina, espressamente richiesta in occasione di cenette tra amici o compleanni festeggiati in compagnia.
Forse l’apparenza non molto accattivante potrebbe trarre in inganno, ma assicuro che la sua scioglievolezza è qualcosa di speciale: è buon cioccolato aromatizzato a piacere con caffè o arancia o anche menta…in ogni caso da provare!
Se si vuole decorare è meglio capovolgerla, come ho fatto in occasione di un compleanno: il lato sotto è più omogeneo.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

200 g di cioccolato fondente (ho usato Lindt 72% in prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)
5 uova
100 g di zucchero a velo (vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia) + poco per la decorazione
I semini di 1/2 bacca di vaniglia o una bustina di vanillina (vedere prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia)
Una tazzina di caffè ristretto o il succo di 1/2 arancia (meglio tarocco) o qualche goccia di estratto di menta
Un pizzico di sale

PREPARAZIONE RICETTA:

Fondere il cioccolato a bagnomaria o nel microonde con una tazzina di caffè e lasciare raffreddare.

Sbattere i tuorli con lo zucchero a velo e i semini della bacca di vaniglia fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, poi aggiungere a filo il cioccolato fuso.

Montare a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale e incorporare delicatamente ai tuorli mescolando dall’alto verso il basso.

Versare il composto in una tortiera (qui di cm. 20) rivestita di carta forno bagnata e strizzata (in alternativa imburrare molto bene e infarinare la tortiera) e cuocere in forno statico a 180 gradi per 30 minuti.

Far raffreddare prima di togliere la carta forno.

A me piace presentarla così, come esce dal forno, ma anche con una spolverata di zucchero a velo non sta male.

Ravioli di polenta senza glutine con porcini e parmigiano, da una idea di Daniele Persegani

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Mi piace lo chef Daniele Persegani, propone sempre ricette molto particolari e ripetibili anche nelle nostre cucine.
Questa ricetta l’ha eseguita in tv, nel programma Alice Cucina e mi è piaciuto sia il ripieno che la preparazione dei ravioli.
Se avanza della polenta è un modo fantastico per riciclarla e piuttosto veloce preparare i ravioli come insegna lo chef.
Non è stagione di funghi porcini freschi, ma nel mio freezer qualche sacchetto congelato al momento opportuno c’è sempre.
Preferisco quelli che congelo io: se non sono perfettamente sani….scarto e sono sicura di quello che mangio: pochi ma buoni!
Ho aggiunto dei porcini secchi per rafforzare il sapore del condimento mentre invece ho eliminato la fonduta di panna e parmigiano, presente nella ricetta originale: ho pensato che il sugo dei porcini era più che sufficiente.

DIFFICOLTÀ: media

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta fresca:
http://stellasenzaglutine.com/2013/04/18/facciamo-le-tagliatelle-senza-glutine/

Per la farcia:
300 g di polenta fredda
100 g di parmigiano
1 uovo
Noce moscata

Per il condimento:
Funghi porcini
Prezzemolo
Aglio
Olio extravergine d’oliva
Sale

Per finire il piatto:
Scaglie di parmigiano

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare la farcia:
Frullare la polenta con il parmigiano, l’uovo e una grattugiata di noce moscata, fino a ottenere un composto omogeneo e trasferire tutto in un sac à poche.

Per fare i ravioli:
Lavorare la farina con le uova per un impasto sodo ed elastico e fare delle strisce di sfoglia sottile.
Io uso il Kenwood e con la sfogliatrice arrivo alla tacca nr. 8.

Con il sac à poche stendere una striscia di ripieno vicino al bordo della sfoglia per tutta la sua lunghezza.

Arrotolare la pasta attorno al ripieno e formare un lungo cilindro.

Schiacciare il cilindro a distanza regolare in modo da dividere il ripieno in tanti pezzetti.

Tagliare con una rotella la pasta in eccesso e sigillare i lati.

Tagliare il cilindro tra un ripieno e l’altro con una rotella dentata (ho usato una rotella che sigilla i bordi).

Preparare il condimento:
Ammollare, lavare e asciugare i funghi porcini secchi.

Tagliare a pezzetti i porcini congelati.

Scaldare un filo di olio in una padella con l’aglio schiacciato.
Eliminare l’aglio e aggiungere tutti i funghi.

Poco prima del termine della cottura salare e profumare con un po’ di prezzemolo tritato.

Lessare i ravioli in abbondante acqua salata, scolarli, condirli con il sugo di porcini e qualche scaglia di parmigiano.

Questo è un primo da tenere in considerazione: è fantastico, anche senza glutine e sfido chiunque a trovare la differenza!!

Taleggio in gabbia…..senza glutine

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Ogni tanto portare in tavola qualcosa di sfizioso può essere gradito dai nostri ospiti ma anche, perché no, da chi condivide con noi ogni giorno la colazione, il pranzo, la cena e il break o merendina del pomeriggio.
È il caso di questo piatto che ho proposto come antipasto, prima di una cenetta leggera.
Il mio impegno è stato premiato con un bel “mi piace!” e con un bis che mi ha fatto molto piacere.
Mela, radicchio e taleggio si sposano molto bene in questa gabbia di sfoglia: ripeterò al prossimo invito per gli amici, sono sicura che apprezzeranno.

Questa ricetta è stata pubblicata sul portale Alti Formaggi nella sezione Ricette e sulla pagina facebook “I Taleggiatori” (la pagina ufficiale del Consorzio Tutela Taleggio):

http://www.altiformaggi.com/eu-it/taleggio-in-gabbiasenza-glutine.aspx

https://www.facebook.com/taleggiatori

DIFFICOLTÀ: media

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Taleggio
Pasta sfoglia senza glutine (ho usato pasta sfoglia surgelata Il Pane di Anna in prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia)
Radicchio rosso
Uno scalogno
Una mela
Olio extravergine di oliva
Sale

PROCEDIMENTO RICETTA:

Affettare lo scalogno e farlo appassire in una padella con poco olio.

Aggiungere il radicchio lavato, asciugato e tagliato a listerelle e la mela, tagliata a cubetti.

Salare e appassire per qualche minuto, senza cuocere troppo.

Tagliare il taleggio a cubetti.

Appoggiare la pasta sfoglia tra due fogli di carta forno ed appiattirla leggermente con un mattarello.

Tagliarla in quattro parti e rivestire gli stampini leggermente oliati.

Bucherellare il fondo della pasta con una forchetta e riempire con uno strato di radicchio e mela, qualche cubetto di taleggio e di nuovo radicchio e mela.

Cuocere in forno a 180 gradi per 20/25 minuti.

Lasciar intiepidire e sformare i cestini.

Cuori di pasta senza glutine con rana pescatrice, fonduta di crescenza e uova di lompo

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14 febbraio, San Valentino, festa degli innamorati…
Noi veramente abbiamo iniziato per tempo a festeggiare, con i miei biscotti

http://stellasenzaglutine.com/2014/01/12/i-miei-biscotti-di-san-valentino-senza-glutine/

definiti da una cara amica “blasonati”, per essersi piazzati al secondo posto al contest a cui ho partecipato.
Poiché il dolce l’ho già creato, dedico la mia fantasia ad un primo diverso dal solito.
Ho pensato a dei ravioli delicatissimi a forma di cuore, decorati con qualche pallina di lompo, succedaneo del caviale (di questi tempi meglio dimenticarlo…) ed ecco la nota rossa che in questo giorno non deve mancare e li appoggio su un leggero assaggio di fonduta (niente vieta però di avere una ciotolina per immergere i cuori in una fonduta più abbondante!).
Luci soffuse…. una bella atmosfera con qualche candela profumata e….a tutti un buon San Valentino!

DIFFICOLTÀ: media

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per i cuori di pasta:

Pasta fresca senza glutine *
Rana pescatrice o coda di rospo
Patate
Salvia e rosmarino
Aglio
Vino bianco secco

Per la fonduta:

350 g di crescenza
100 g di panna fresca (oppure latte fresco intero)

Per decorare:

Uova di lompo rosso

Per fare la pasta fresca:
http://stellasenzaglutine.com/2013/04/18/facciamo-le-tagliatelle-senza-glutine/

PROCEDIMENTO RICETTA:

Lavare salvia e rosmarino, tritare finemente e soffriggere in un tegame con poco olio e uno spicchio di aglio intero.

Tagliare la coda di rospo a pezzetti e unirla al soffritto.
Rosolare brevemente, togliere l’aglio e sfumare con il vino bianco.

Salare e cuocere per qualche minuto senza coperchio.

Lessare le patate, schiacciarle ed unirle al pesce.

Preparare una sfoglia abbastanza sottile, disporre dei mucchietti di ripieno, ricoprirli e ritagliare dei cuori con uno stampo.

Sigillare passando sui bordi del cuore ripieno i rebbi di una forchetta.

Preparare la fonduta: sciogliere la crescenza nel latte caldo (o panna) e salare (io non l’ho fatto, la preferisco così).

Cuocere i cuori di pasta in abbondante acqua salata, scolarli e metterli nel piatto su una pennellata di fonduta, decorati dalle uova di lompo rosso…..ma prima di gustare i cuori concediamoci un brindisi con una frizzante bollicina italiana ..(e poi, con questo primo ci sta proprio bene!!)

Graffe napoletane senza glutine di Gino Sorbillo

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Le graffe napoletane sono legate al carnevale?
Non lo so, quello che posso affermare è che sono molto invitanti, con quello zucchero che spolvera le labbra ad ogni morso….
Io ho fatto di più: mi sono riempita una ciotolina di zucchero (quello finissimo, brasiliano, regalo di una amica), una pucciatina ad ogni morso e mi sono ritrovata in paradiso!!
Vogliamo esagerare? Serviamo le graffe tiepide con la salsa al cioccolato caldo….
Questa ricetta l’ha proposta il maestro pizzaiolo (ma non solo!!!) Gino Sorbillo alla trasmissione televisiva “La prova del cuoco”.
Io l’ho “sglutinata” seguendo le sue dosi e i suoi consigli ed è riuscita semplicemente perfetta!
Grazie Gino.

DIFFICOLTÀ: media

INTOLLERANZE:

senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

3 uova intere
60 g di zucchero
60 g di burro
60 g di latte intero
10 g di lievito di birra fresco
250 g di patate lessate e schiacciate
500 g di farina senza glutine Molino Dallagiovanna per dolci lievitati
La buccia di un limone grattugiata
Un pizzico di sale
Zucchero semolato per spolverare le graffe (ho usato zucchero finissimo)
Olio di arachide (di mais se allergici alla frutta secca)

Per la salsa al cioccolato caldo:

http://stellasenzaglutine.com/2014/02/02/kaiserschmarren-senza-glutine-di-paolo-zoppolatti/

PROCEDIMENTO RICETTA:

Sciogliere il lievito nel latte tiepido.

Nella ciotola della impastatrice unire la farina, le uova, lo zucchero, il burro sciolto, le patate, la buccia del limone, un pizzico di sale, il latte con il lievito e amalgamare il tutto.

Mettere a riposare per 10 minuti.

Riprendere l’impasto e appoggiarlo su una spianatoia infarinata.
Lavorarlo brevemente, ricavare dei cordoncini e dare la forma di graffe.

Mettere a lievitare le graffe, abbastanza distanziate, per circa 2 ore.
(Io, come al solito, metto nel forno con la sola lucina accesa).

Friggere le graffe poche alla volta in olio profondo, scolare su un foglio di carta assorbente e cospargere di zucchero semolato.

Per qualcosa di ancor più libidinoso servire le graffe con la salsa al cioccolato caldo.

Favette senza glutine al cioccolato caldo

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Noi, a Mantova, le chiamiamo favette.
È un dolce tipico di carnevale, una deliziosa pallina aromatizzata con la grappa, il limoncello, il vino bianco, l’anice, dipende dai gusti, fritta poi nell’olio e cosparsa di zucchero a velo o semolato.
Inizio sempre la mia scalata ai dolci di carnevale con le favette, ormai è diventata un’ abitudine. Quest’anno le ho accompagnate a del cioccolato caldo…..lascio all’immaginazione il risultato!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

400 g di farina Nutrifree mix per dolci
4 uova
2 cucchiai di cognac
50 g di zucchero (se si preferiscono più dolci aumentare la dose)
1/2 bustina di lievito per dolci (vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)
30 g di burro fuso
Vaniglia bourbon in polvere
Un pizzico di sale
1 litro di olio di arachide per friggere
Zucchero a velo (vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)

Per il cioccolato caldo*:

250 g di cioccolato fondente 72% (ho usato Lindt, in prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)
20 cl di acqua tiepida

*cioccolato caldo:
http://stellasenzaglutine.com/2014/02/02/kaiserschmarren-senza-glutine-di-paolo-zoppolatti/

PROCEDIMENTO RICETTA:

Nella ciotola impastatrice (ma si può fare anche a mano) mettere la farina, lo zucchero, il lievito, le uova, il burro fuso, i 2 cucchiai di cognac, la vaniglia in polvere, il pizzico di sale e amalgamare bene il tutto fino ad ottenere una pasta morbida.

Lavorare la pasta su un piano infarinato e dividerla in più parti, facendo di ogni parte un cilindro e da questo dei gnocchetti.
Su ogni gnocchetto praticare, con un coltellino affilato, una piccola incisione che permette alle favette di aprirsi leggermente e di cuocere meglio all’interno.

Scaldare l’olio e quando è pronto (immergendo il manico di un cucchiaio di legno compaiono delle bollicine tutto intorno) immergere poche favette per volta (circa 15/16) e friggere fino a quando sono ben dorate.
Io sono solita appoggiare le favette sulla schiumarola e immergerle tutte insieme nell’olio caldo: è più veloce e poi evito di far schizzare l’olio.

Sgocciolare le favette su un foglio di carta da cucina prima di cospargerle di zucchero a velo.

Preparare la salsa al cioccolato:

Spezzettare il cioccolato e farlo sciogliere nel microonde o a bagnomaria.
Rimestarlo con un cucchiaio di legno, trasferirlo in un tegame e poi, con una frusta a mano, incorporarvi a poco a poco 20 cl di acqua tiepida e portare ad ebollizione a fuoco moderato.

Servire le favette con la salsa al cioccolato caldo.

Polipetti alla luciana senza glutine con polenta alla farina di riso

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Questo semplice ma gustoso modo di cucinare il polpo deve il suo nome ai “luciani”, così venivano chiamati i pescatori di Santa Lucia, uno dei quartieri più antichi di Napoli.
Il polpo o i polipetti si possono servire con dei crostini di pane ma io, da brava lombarda, li ho accompagnati ad una deliziosa polentina…di farina di riso.
L’abbinamento è speciale: il sapore aggressivo, corposo del piatto è mitigato dalla delicatezza della polenta.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

1 kg di polipetti piccoli
pomodorini pachino
Olive nere denocciolate
capperi sotto sale (uso quelli di Pantelleria, li dissalo e li metto sott’olio, pronti per l’uso)
olio
sale
aglio
peperoncini interi
vino bianco

Per la polenta di farina di riso:

200 g di farina di riso Ferron per polenta (senza glutine)
1 litro e 1/2 di acqua
Un cucchiaio di sale

PROCEDIMENTO RICETTA:

Pulire e lavare i polipetti.

In un tegame versare l’olio, l’aglio intero e i peperoncini.
Soffriggere per un paio di minuti poi unire i polipetti.

Rosolare e sfumare col vino bianco.
Coprire e cuocere per 35/40 minuti. Se fosse necessario aggiungere poca acqua bollente.

In un altro tegame soffriggere olio, aglio intero e i pomodorini tagliati a metà.
Unire i capperi, le olive nere tagliate a rondelle e far andare a fuoco vivace per 10 minuti, togliere l’aglio e mettere da parte.

Quando i polipetti sono cotti, unire il sugo di pomodorini, aggiustare di sale (potrebbe non essere necessario aggiungerne) e lasciare insaporire per qualche minuto.

Per la polenta di farina di riso: si fa esattamente come la polenta di mais.

Mettere a scaldare l’acqua e prima che inizi a bollire, salare e gettare la farina mescolando contemporaneamente con una frusta per non formare grumi.

Quando riprende a bollire sostituire la frusta con un cucchiaio di legno e mescolare di tanto in tanto per non far attaccare la polenta.

Dopo circa 30/35 minuti la polenta è pronta.
Con queste dosi si ottiene una polenta morbida, se si vuole più consistente, diminuire la dose di acqua e cuocere qualche minuto di più.

Servire i polipetti con la delicata e leggera polenta di riso.