Passeggiando nella incontaminata, verdeggiante Val Passiria

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Non importa quanto sia lunga una vacanza ma quanto riesca a rilassarti e a darti la carica per affrontare di nuovo il lavoro, la consuetudine, la vita di tutti i giorni.
Quando la vacanza finisce sembra che il tempo sia volato troppo in fretta e così è stato per me anche questa volta, forse più ancora delle altre.
Dire che sono stata bene, che mi sono trovata bene, che ho apprezzato la cucina, con o senza glutine, le persone, i luoghi, il verde, i fiori, le molte, colorate e rigogliose ortensie e persino la pioggia e i temporali, tutti solo al momento giusto, senza togliermi il piacere di lunghe camminate nei prati e nelle ciclabili immerse nel verde più verde che abbia mai visto, affiancata spesso dal rumoroso eppur piacevole torrente Passirio che attraversa la valle e che confluisce nell’Adige proprio a Merano.
La Val Passiria si estende dalla conca di questa città (luogo di ritrovo e partenza di numerosi ciclisti e appassionati di mountain bike) fino ai passi Rombo e Giovo, in mezzo al parco naturale del Gruppo Tessa, tra le Alpi Venoste e le Alpi dello Stubai.
I comuni che ne fanno parte sono San Martino in Passiria, Moso in Passiria, San Leonardo in Passiria, Rifiano, Caines, Tirolo e Scena.

Località principale della incontaminata Val Passiria è San Leonardo in Passiria, paese natale di Andreas Hofer (1767), l’eroe tirolese che combatté sul Monte Bergisel (nei pressi di Innsbruck) durante la rivolta del popolo del Tirolo contro Napoleone nel 1809.
Fu catturato dai francesi e condannato a morte a Mantova, dove fu fucilato nel 1810.
Ad Andreas Hofer è stato dedicato in San Leonardo in Passiria il museo “Sandwirt”, con sede nello storico maso Sandhof, casa natale di Andreas Hofer.
Qui vengono narrate, attraverso un breve filmato, le fasi della vita di Andreas Hofer e la storia della battaglia per la libertà del Tirolo: da barbuto oste, a commerciante di bestiame, a capo dei ribelli ed infine eroe.
La mostra si accosta con simpatia al popolare eroe tirolese e fa luce sul pensiero di Hofer, che dopo le sconfitte stava perdendo fiducia in Dio e nell’imperatore e rende noto come i posteri abbiano fatto di Hofer un eroe malgrado il suo fallimento.
Diversi oggetti risalenti a quell’epoca arricchiscono l’esposizione di circa 500 mq.
A ricordo della piacevole e istruttiva visita una macchina permette di coniare una moneta con l’effigie dell’eroe Andreas Hofer.

Dopo lunghe camminate su e giù per la vallata è molto piacevole rientrare…..a casa!
Così si può definire il posto che ci ospitava nel paese di San Leonardo, l’accogliente Pensione Mondschein, gestita, guarda caso, dalla famiglia Hofer: padre, madre e figlie, di cui una celiaca.
Sarà per questo motivo che il menù senza glutine è vario e molto curato e, pregio da non sottovalutare, identico a quello glutinoso.
Piatti uguali all’aspetto ma deglutinati per i celiaci, in tutti i casi ottimi anche al gusto, garantito dal mio assaggio (che celiaca non sono!).
L’atmosfera familiare è accentuata dalla cucina, spazio sempre aperto, a portata di sguardi e i profumi che si spandono già dal mattino sono preludio di una cena gradevole.

Ps: ringrazio la signora Hofer che prima di partire ha arricchito il mio bagaglio con alcune ricette senza glutine della sua cucina e sarò ben felice di condividerle prossimamente su StellaSenzaGlutine.

Spinacini, tofu e mirtilli: pietanza leggera e senza glutine

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Preparare un secondo piatto gustoso, saporito e stuzzicante senza passare troppo tempo ai fornelli (che con questo caldo non attirano troppo), si può!
Una ricetta vegetariana leggera, invitante e di facile esecuzione, ottima sia calda che fredda.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Spinacini freschi
Tofu**
Mirtilli essiccati
Noci
Salsa di soia**
Olio extravergine di oliva

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare il panetto di tofu a cubetti, metterlo ad insaporire in una ciotola con qualche cucchiaio di salsa di soia per 10-15 minuti.

Scolare i cubetti e saltarli in padella con un filo di olio.

Aggiungere gli spinacini lavati e ben scolati, i mirtilli passati sotto l’acqua e tamponati con carta assorbente e qualche gheriglio di noce.

Mescolare, saltare a fuoco vivace brevemente, (meno di un minuto) poi servire.

Golosa baguette ripiena, senza glutine

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Finger food, antipasto, stuzzichino, in qualsiasi modo la si presenti questa è comunque una ricetta molto sfiziosa, semplice, saporita e facile da realizzare.
È anche veloce se si decide di prepararla in due tempi: prima le baguette e poi il ripieno, sempre che non succeda che le baguette spariscano prima ancora di essere riempite, come è successo a me.
Allora conviene prepararle e nasconderle fin che il ripieno non sarà pronto e si potrà procedere alla farcitura.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per le baguette:
500 g di Mix farina Siciliatavola
350 g di acqua
5 g di lievito di birra fresco
15 g di olio extravergine di oliva
5 g di sale
Farina di riso** per lo spolvero

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

Per il ripieno:
Erba cipollina
Tonno sott’olio
Senape
Pomodori secchi
Capperi e cetrioli sott’aceto
Philadelphia
Salmone affumicato

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare le baguette:

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida e lasciare riposare per qualche minuto.

Aggiungere la farina, l’olio e mescolare; per ultimo aggiungere il sale e lavorare (a mano o con il robot) fino ad avere un impasto omogeneo.

Ungere una ciotola e trasferirci l’impasto; coprire con una pellicola (spennellata con l’olio così, lievitando, non si attaccherà) e mettere a lievitare fino al raddoppio in un luogo caldo (poco meno di 5 ore).

A lievitazione avvenuta, senza sgonfiare l’impasto, capovolgerlo sulla carta da forno cosparsa di farina di riso.

Cospargere leggermente anche la pasta di pane, dividerla in tre filoncini, sistemarli nello stampo e incidere il centro di ogni filoncino con una lama affilata.

Coprire e mettere a lievitare in un posto caldo per una mezz’ora poi cuocere a 230 gradi per circa 20 minuti.
Togliere dal forno e far raffreddare.

Preparare il ripieno:

Frullare il tonno, sgocciolato dall’olio, con i pomodori secchi, lavati e tamponati con carta assorbente.

Aggiungere il Philadelphia, i cetrioli tagliati a pezzetti e i capperi, sciacquati sotto l’acqua corrente e asciugati con carta assorbente.
Mescolare bene e mettere da parte la farcia.

Eliminare le estremità della baguette, tagliarla in due nel senso della lunghezza e svuotarla dalla mollica, facendo attenzione a non rompere la crosta.

Spalmare ogni metà con un po’ di senape, mettere un po’ di farcia, l’erba cipollina e il salmone affumicato, tagliato a strisce.

Ricomporre la baguette sovrapponendo le due parti, avvolgerla nella carta stagnola e metterla in frigorifero per una mezz’ora o più.

Poco prima di servirla, togliere dal frigorifero, eliminare la carta stagnola e tagliare a fette.

Riso Venere, senza glutine e a modo mio

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Questa ricetta è degna di un “cotal riso” e ancora non l’ho condivisa sul blog: rimedio subito.
È un primo che si può considerare piatto unico e per questa ragione ed altre che lascio scoprire a chi proverà la ricetta, faccio spesso, soprattutto quando ho ospiti: ideale nella stagione estiva, perfetto in quella invernale, ottimo in ogni stagione.
Consiglio di farne in abbondanza: è buono anche riscaldato.

Il riso Venere ha un chicco più “smilzo” e più allungato rispetto al riso comune, ha il color dell’ebano e una volta bollito assume una colorazione brunastra.
Il nome “Venere” gli è stato attribuito in onore alla dea romana dell’amore, della bellezza e della fertilità: in passato il riso nero era considerato un potente afrodisiaco.
Nell’antica Cina era una rarità. Molte le difficoltà nel coltivarlo e per questo rimase fino agli inizi del XIX secolo “il riso proibito”, un alimento negato al popolo: solo l’imperatore e la sua corte avevano il privilegio di assaggiare questa prelibatezza.
Oggi tutti possono godere del suo gusto inconfondibile e delle sue proprietà benefiche.
In Italia il riso Venere approda nel 1997, dall’incrocio naturale tra una varietà asiatica di riso nero e una varietà della pianura padana.
Anche il riso Artemide, altra varietà di riso nero italiano, nato dall’incrocio tra un Venere e un riso asiatico, non si discosta molto dalle proprietà, dall’aroma e dalla forma del riso Venere, per cui acquistando un riso Venere o Artemide, si ha la garanzia di un prodotto integrale italiano.
Il riso nero si contraddistingue dalle altre varietà di riso soprattutto per il suo basso indice glicemico.
Tra le vitamine contenute spiccano la B1, B2, PP; tra i sali minerali ferro, selenio, manganese, fosforo, potassio e zinco. Molto importante la presenza di silicio organico che ripara il tessuto osseo danneggiato, utile altresì per articolazioni e cartilagini.
Tra gli acidi grassi essenziali è presente l’ acido linoleico (Omega 6).
Il colore nero del riso Venere è dovuto alla presenza di un pigmento che si trova anche nei frutti di colore blu, nero o rosso, sostanza antiossidante benefica per il nostro organismo, della famiglia dei flavonoidi.
Il riso Venere ha un sapore intenso e corposo, un profumo che ricorda il pane appena sfornato e naturalmente, come tutti i risi, non contiene glutine.

Ps: il Pomodorino Datterino di Pachino, tra gli ingredienti di questa ricetta, non è a caso: il suo sapore intenso, l’elevato grado zuccherino, la buccia sottile e il colore rosso brillante, sono tutte “virtù” che esaltano il riso Venere.
Questa ricetta è senza crostacei: la mia allergia mi impone di escluderli. Chi vuole può aggiungerli ai pomodorini e saltarli brevemente con questi.
L’aglio non si può omettere e perché non sia troppo invadente (e non si riproponga) meglio spremerlo.
Per non schizzare troppo il gas si può usare un paraschizzi, utile in moltissime occasioni.
È un coperchio fatto di una rete sottile che evita la condensa, lasciando passare il vapore durante la cottura.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Riso Venere
Vongole
Seppie
Calamari
Pomodorini Datterini di Pachino
Aglio
Peperoncino
Olio extravergine di oliva
Sale
Vino bianco

PROCEDIMENTO RICETTA:

Cuocere il riso in acqua leggermente salata per circa 40 minuti, scolarlo e mettere da parte.

Lasciare le vongole per almeno un’ora in acqua fredda salata, in modo da eliminare la sabbia.

Lavarle di nuovo in acqua corrente, scolarle per bene poi metterle in un tegame che le contenga non troppo sovrapposte.

Aggiungere uno spicchio di aglio, un filo di olio, un rametto di prezzemolo, coprire con un coperchio e far andare a fuoco vivace fin che tutte le vongole non si saranno aperte (circa 6-7 minuti).

Togliere le vongole dal loro guscio (scartare quelle che sono rimaste chiuse) e mettere da parte.

Pulire, lavare e tagliare a listarelle seppie e calamari.

In un tegame scaldare qualche cucchiaio di olio con il peperoncino.

Unire calamari e seppie, mescolare e insaporire per qualche minuto, sfumare con vino bianco e cuocere scoperto per 10-12 minuti. Mettere da parte.

In un altro tegame saltare a fuoco vivace i pomodorini tagliati a metà, qualche cucchiaio di olio e uno spicchio di aglio spremuto, senza cuocere troppo.

Dopo qualche minuto aggiungere riso, seppie, calamari, vongole, mescolare e amalgamare tutto quanto a fuoco vivace.

Spegnere, condire con un giro di olio e il riso è pronto.

Liz e il “Pão de queijo de tapioca”, senza glutine

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Dopo i croccanti, appetitosi “grissoni” di polvilho:

I “biscoitos de povilho” di Liz: croccanti e leggeri “grissoni” salati senza glutine

la cara amica Elizette mi ha tradotto e passato la ricetta di questi panini brasiliani molto sfiziosi, con la farina di tapioca, senza uova.
Facili e veloci da preparare, possono ovviare alla mancanza di pane oppure essere presentati come antipasto, anche da soli, ma con una raccomandazione: uno tira l’altro, meglio fare doppia dose!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI:

210 g di farina di tapioca**
300 g di ricotta mista
60 g di grana grattugiato
4-5 g di sale
Olio extravergine di oliva per ungere le mani

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola mescolare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Ungere le mani con un po’ di olio, prelevare un cucchiaio di impasto, arrotolarlo e fare una pallina.

Appoggiare i panini su un foglio di silicone o su carta da forno.

Cuocere in forno caldo a 190 gradi per circa 20 minuti: i panini dovranno essere piacevolmente dorati.