Il tortino di riso e yogurt senza glutine di Mary Valeriano

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Ho già fatto questi tortini senza modificare niente della ricetta originale di Mary e li abbiamo trovati fantastici.
Questa volta però li rifaccio con qualche variazione:
Farina di riso, sì, ma integrale
Olio di girasole al posto del burro
Miele di Sulla al posto dello zucchero
E per finire….non 2 amarene ma 3!
Adoro le ciliegie, in tutte le declinazioni e le amarene, anche sciroppate, ne fanno parte!!
Nei miei tortini spariscono, inghiottite dall’impasto, ma che importa, io so che ci sono e che ad ogni morso le ritrovo.

La ricetta è di Mary Valeriano:
Brasiliana, da vent’anni vive in Italia.
Ha una carica inarrestabile, coinvolgente, specialmente in cucina, dove esprime tutta la sua gioia di vivere, di pensare e di lavorare.
Le sue lezioni di cucina su Youtube sono tra le più visualizzate della rete.
La prima volta la vidi in TV, non ricordo in quale trasmissione.
Incuriosita dal suo amore per il lievito madre (allora io ero alle prime armi), la rintracciai e non esitai a chiedere consigli e a seguirli. Da allora non la perdo di vista, sia su FB che su Twitter.
Le ricette di Mary si concretizzano spesso sulla mia tavola e ho pensato di condividere questa, semplice, con una farina naturalmente senza glutine e davvero squisita.
Golosi anche come merenda per i bambini, questi tortini si mantengono per più giorni in una scatola per biscotti (sempre che rimangano!!).
Per un tortino di riso più…. light, togliere le amarene….o fare una corsa in più (io suggerisco quest’ultima!).

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA: (tra parentesi gli ingredienti della ricetta originale)

3 uova
50 g di olio di girasole (80 g di burro sciolto)
200 g di yogurt
130 g di farina di riso integrale** (130 g di farina di riso)
Un pizzico di sale
10 g di lievito per dolci**
30 g di miele (30 g di zucchero)
Amarene sciroppate**

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA

Mescolare miele e olio, aggiungere lo yogurt, i tuorli d’uovo, poi piano piano la farina mescolata al lievito.

Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e incorporarli delicatamente al composto precedente.

Con un cucchiaio versare il composto negli stampini e adagiare sopra un paio di amarene….o anche tre.

Cuocere in forno a 180 gradi e dopo circa 20 minuti i tortini, morbidissimi, sono pronti!

Focaccia senza glutine con indivia marinata, da una idea di Lorenzo Vinci

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Mi sono innamorata di questa ricetta e l’ ho sognata senza glutine.

Lorenzo Vinci:
“Una vita impegnata alla ricerca del meglio gastronomico: i prodotti di eccellenza, le ricette più raffinate, i luoghi di culto del mangiar bene”: questo è Lorenzo Vinci!
Ecco come presenta questa focaccia che, tagliata a quadratini, viene servita assieme al Martini Swett:

” semplici e veloci queste focaccine fatte in casa, perfette per stupire gli ospiti all’ora dell’aperitivo.
L’indivia belga è una pianta biennale tipica del Belgio. Appartiene alla famiglia delle cicorie, ricca di antiossidanti e, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, ideale per stimolare la funzionalità di milza e reni e liberare così il corpo dalle tossine.
Si caratterizza per un sapore amarognolo, ammorbidito in questo caso, dalla marinatura degli agrumi e dai dolci sorsi del cocktail Martini che propongo come accompagnamento”.

Infatti Lorenzo Vinci suggerisce di gustare questo finger food con un Martini Sweet.
A me basta “sglutinare” la ricetta, per il resto…. campo libero….anche nelle porzioni!

Ps: non ho fatto nessuna variazione agli ingredienti della ricetta originale, mi sono limitata ad usare una buona farina senza glutine e ad omettere un cucchiaio di zucchero dall’impasto della focaccia.
Il risultato è stato strepitoso: ottima la focaccia, straordinaria farcita con l’indivia.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

400 g di farina senza glutine per Pane e Pizza Molino Dallagiovanna
250 g di acqua
1 bustina di lievito in polvere per torte salate**
6 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale e pepe nero

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

Per il ripieno:
200 g di indivia belga
1 limone
1 arancio
30 g di olive nere
30 g di capperi sott’aceto
Filetti di acciuga

PROCEDIMENTO RICETTA:

Nella ciotola del robot (o in una terrina) mettere la farina, il lievito in polvere, 4 cucchiai di olio, il sale, l’acqua e impastare finché il composto diventa omogeneo.

Con le dita umide stendere l’impasto in una teglia da forno rettangolare (la mia 28×20; per una focaccia più alta usare una teglia più piccola) unta con 2 cucchiai di olio.

Spolverare la superficie di sale e di pepe e infornare a 200 gradi per 20 minuti, possibilmente con forno ventilato.

Lavare e asciugare l’indivia, tritarla grossolanamente e metterla in una ciotola.

Aggiungere il succo del limone e dell’arancio, le olive denocciolate e tagliate a fettine e i capperi, passati sotto l’acqua corrente e tamponati con una carta assorbente.

Coprire con la pellicola e lasciar marinare in frigorifero per 15 minuti.

Quando la focaccia è pronta, tagliarla a quadratini (i miei sono rettangoli, non troppo piccoli!) e aprirla a metà.

Togliere l’indivia dal frigorifero, scolarla bene dal succo degli agrumi e farcire metà delle focaccine.
Completare con il filetto di acciuga, richiudere come piccoli panini e servire.

Biancomangiare senza glutine con granella di pistacchi

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Il biancomangiare è una preparazione dolce e delicata, tipica di tre regioni italiane:
la Valle d’Aosta, la Sardegna e la Sicilia.
In Valle d’Aosta prende il nome di Blanc Manger e si prepara in due versioni, la prima è fatta con latte di mandorle, la seconda utilizza latte di mucca.
In Sardegna è un dolce chiamato Menjar blanc.
In Sicilia il biancomangiare è una crema preparata con mandorle tritate, zucchero, amido, buccia di limone, cannella e messa a raffreddare in forme di terracotta.

Cercavo un dolce non impegnativo ma sfizioso, da preparare velocemente per una occasione speciale e la mia scelta è caduta su questa interpretazione del biancomangiare, da Menù d’Occasione de “I quaderni di Alice Cucina”.
Le dosi di questa ricetta erano per 20 persone, a me bastavano due dosi, ma ne ho fatto quattro, nel caso volessimo fare il bis…

Ps: le mie variazioni alla ricetta originale:
Qualcosa di meno: in proporzione meno granella di pistacchio (anche così è abbondante) e un po’ meno anche di mandorle nella crema;

Qualcosa di diverso: niente zucchero ma miele. Ne ho messo poco, rispetto alla dose di zucchero ma se si preferisce più dolce aumentare di 10-15 g. Ho usato il miele di Sulla dal colore chiaro, profumo gradevole e dal sapore delicato;

Qualcosa di più: un bicchierino di limoncello nella crema. Ci sta davvero bene: rafforza gusto, sapore e carattere al biancomangiare. Lo consiglio!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza crostacei

INGREDIENTI:
1/2 litro di latte
50 g di amido di mais, senza glutine **
50 g di miele
150 g di mandorle pelate
80-90 g di granella di pistacchio
1 limone
Un bicchierino di limoncello

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una casseruola raccogliere il latte, il miele e l’amido di mais e amalgamare tutto a freddo.

Mettere sul fuoco basso, aromatizzare con la scorza del limone grattugiata e mescolare fino a quando la crema inizierà a bollire.
Spegnere il fuoco, tritare le mandorle e incorporarle alla crema.

Versare tutto in una ciotola, aggiungere un bicchierino di limoncello, mescolare ed amalgamare bene.

Distribuire la crema nelle coppette e lasciar raffreddare.

Guarnire con i pistacchi tritati grossolanamente e trasferire in frigorifero fino al momento di servire.

Daniele Persegani: limone ripieno tonnato, anche senza glutine

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Uno sfizioso, fresco antipasto per l’estate.
Non è difficile da preparare, basta svuotare per bene i limoni con l’aiuto di uno scavino e riempirli con la farcia. Qualche ora in frigorifero prima di affettarli e l’antipasto è pronto per stupire i commensali!
La ricetta, dalla rivista Alice Cucina, è dello chef Daniele Persegani*
http://stellasenzaglutine.com/?s=Daniele+Persegani&submit=Cerca

Ps: ho usato limoni naturali della costa di Amalfi, hanno la buccia dolce e profumata;
Ho preferito il tonno al naturale a quello sott’olio: è meno saporito ma più leggero;
Ho schiacciato la polpa dei limoni dentro ad un colino per filtrare tutto il succo (così niente è andato sprecato) e l’ho usato per una bevanda rinfrescante e salutare: acqua, succo di limone e foglie di menta;
Lo chef consiglia di accompagnare le fette di limone tonnato con crostini di pane casereccio.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uovo, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

2 grossi limoni non trattati
200 g di tonno al naturale
100 g di cetrioli sott’aceto
Una manciata di capperi sotto sale
Qualche filetto di acciuga sott’olio
100 g di patate lessate
Sale e pepe

PROCEDIMENTO RICETTA:

Lavare i limoni e tagliare da un lato, eliminando solo il cappello.

Con l’aiuto di uno scavino prelevare la polpa e svuotarli completamente.

In un mixer raccogliere il tonno sgocciolato, le acciughe, le patate e frullare.

Trasferire il composto in una ciotola, unire i cetrioli tagliati finemente e i capperi, lavati ripetutamente sotto l’acqua corrente per togliere tutto il sale.

Regolare di sale (io non ne ho messo) e profumare con una macinata di pepe nero.

Amalgamare bene e con il composto farcire i limoni.

Avvolgerli in una pellicola da cucina e metterli in frigorifero per almeno tre ore.

Tagliare i limoni a fette, servire e….stupire con questo appetitoso antipasto!

Trippa alla mantovana, naturalmente senza glutine

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La trippa, cibo povero diffuso in tutta Italia: piace o non piace, non esiste una via di mezzo.
A Mantova è tra le specialità più rinomate: in qualsiasi osteria ed in ogni stagione si poteva sempre mangiare una scodella fumante di trippe in brodo (magari tra una briscola e l’altra).
L’Ambasciata di Quistello, uno dei più grandi ristoranti italiani, totalmente dedito alla conservazione dei valori culinari della tradizione gonzaghesca e di quella popolare e campagnola, annovera nel proprio menù, tra le tante specialità, anche la trippa alla mantovana.
La ricetta originale prevede un soffritto di lardo, con un battuto di cipolla, sedano, carota, prezzemolo e aglio. Un tempo le trippe, precedentemente lavate abbondantemente (molto abbondantemente), scottate e poi tagliate a listerelle, venivano cotte in molta acqua, con l’aggiunta di un osso per dare maggior sapore, per dieci, dodici ore, anche non consecutive.
Venivano poi servite in una scodella, con abbondante formaggio grattugiato, del pane biscottato per farne una zuppa e innaffiate da un buon bicchiere di lambrusco.
Oggi non c’è più bisogno di tanto lavoro perché in commercio si trovano già pulite, lavate, scottate, tagliate e….candeggiate!
Questa ricetta viene spesso inserita tra i secondi, ma è meglio considerarla un primo in brodo e, se servita come si deve in scodelle capienti, con possibilità di fare il bis, un sostanzioso piatto unico!

Questo è un piatto che faccio una sola volta all’anno, generalmente in inverno, ma quest’anno mi era passato il tempo, anche perchè non è così facile trovare della trippa decente, è diventato un alimento piuttosto….raro!!
Ma io la tradizione la porto avanti e così, ecco la mia fumante scodella di trippa mantovana, gustosissima anche alle soglie dell’estate!

Ps: per appassire le verdure non uso lardo ma olio extravergine di oliva;
Chiodi di garofano, cannella e noce moscata li ho rinchiusi in un uovo da tè: non vanno in giro per la pentola, rilasciano solo l’aroma e vengono successivamente eliminati con facilità;
Non ho aggiunto l’osso all’acqua di cottura perché….mi sono dimenticata (ma nessuno lo ha notato: erano così appetitose!!!)

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Trippa di vitello
Cipolle, carote, sedano, prezzemolo, aglio e alloro
Chiodi di garofano, stecca di cannella, noce moscata
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe nero
Grana grattugiato

PROCEDIMENTO RICETTA:

Lavare bene la trippa sotto l’acqua corrente, metterla in una pentola con qualche foglia di alloro, coprirla di acqua fredda e metterla sul fuoco.
Appena arriva a bollore spegnere e scolare.

Tagliare a pezzetti le carote, il sedano, l’aglio e le cipolle.
In una pentola molto capiente scaldare qualche cucchiaio di olio, appassire a fuoco dolce le verdure con qualche foglia di alloro e di prezzemolo.

Far prendere colore al trito poi aggiungere la trippa e insaporirla bene nel soffritto, mescolando continuamente.
Io non la sfumo con il vino bianco, ma se si vuole, questo è il momento.

Aggiungere acqua calda fino a coprirla; salare, macinare del pepe nero, aggiungere chiodi di garofano, cannella e noce moscata.

Chiudere la pentola con il coperchio e cuocere a fuoco dolce per circa un’ora e mezza da quando arriva a bollore.

Servire caldissima con una abbondante spolverata di grana grattugiato: tradizione rispettata, con tanto piacere!

Il tortello amaro di Castel Goffredo, senza glutine

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La ricetta del tortello amaro di Castel Goffredo fa parte della tradizione culinaria di questo paese, tramandata fino ad oggi esclusivamente da madre a figlia.
La ricetta e alcune piantine di questa erba sono arrivate a casa mia per merito di amici, nativi della zona.
La loro mamma, scomparsa recentemente, non era solo una eccellente cuoca, ma anche una poetessa molto apprezzata e amata, specialmente dai suoi compaesani.
Purtroppo non ho tutta la documentazione della mia preparazione: una volta preparati i tortelli li avevo subito congelati (meno una parte destinata all’assaggio: squisiti!!).
Resta comunque una testimonianza di come si può congelare ed avere sempre a disposizione anche i tortelli senza glutine.
Li ho preparati nel ricordo di Celestina, una Signora gentile e sensibile, della quale conservo le poesie con dedica molto gelosamente.

Un po’ di storia del tortello amaro:
“Il Tortello amaro di Castel Goffredo è un tipo di pasta ripiena simile al raviolo ed è un prodotto agroalimentare tradizionale riconosciuto dalla Regione Lombardia, tipico del solo territorio di Castel Goffredo in provincia di Mantova.
Viene così chiamato per la presenza nel ripieno della Balsamita Major, un’erba aromatica localmente chiamata erba amara, detta anche erba di San Pietro.
Gli altri ingredienti per il ripieno sono erbette, formaggio grana, pane grattugiato, uova, noce moscata, salvia, cipolla, aglio e sale.
Per la preparazione della pasta fresca si adotta una ricetta tradizionale, ovvero 10 uova per 1 kg di farina.
La sfoglia ottenuta viene farcita col ripieno, ripiegata e rifinita manualmente, ottenendo così per ogni tortello una caratteristica forma triangolare schiacciata.
Una volta cotti in acqua salata, i tortelli vengono serviti con una spolverata di formaggio grana ed un cucchiaio di burro fuso aromatizzato con salvia.
Annualmente, nella terza settimana di giugno, a Castel Goffredo si svolge la tradizionale “Festa del tortello amaro di Castel Goffredo”.
Tre giorni di festa in cui i ristoranti castellani propongono un menù che privilegia l’utilizzo in cucina dell’erba amara tra cui anche:
La polenta amara, La frittata con le erbe amare, L’elisir verdeamaro, Il gelato amaro, La torta del buon umore”.

Ps: non ho usato burro per condire i miei tortelli, come vuole la tradizione, ma il mio solito sugo di salvia e olio, più leggero ma non per questo meno gustoso.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta:
300 g di farina per Pasta Fresca Molino Dallagiovanna + poca per lo spolvero
4 uova
Un cucchiaio di olio extravergine di oliva

Per il ripieno:
500 g di bietoline
100 g di pangrattato senza glutine
Olio extravergine di oliva
80 g di Grana Padano
Foglie di salvia
10-15 foglie di Erba di San Pietro
1/2 cipolla
Uno spicchio di aglio
Noce moscata
Sale

Per il condimento:
Salvia
Olio extravergine di oliva
Acqua
Dado granulare**
Uno spicchio di aglio (facoltativo)

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare il ripieno:
Scottare le bietoline, passarle in padella con un filo di olio e salare.

In una casseruola mettere qualche cucchiaio di olio, la salvia, la cipolla affettata finemente e l’aglio schiacciato con lo spremiaglio.
Soffriggere per qualche minuto, unire un paio di cucchiai di pangrattato, tostare bene poi lasciar raffreddare.

Aggiungere le foglie di erba di San Pietro, passare tutto quanto al frullatore e mettere in una ciotola.

Aggiungere l’uovo, il grana, una grattugiata di noce moscata e, se serve, un po’ di sale.
Mescolare e mettere da parte.

Preparare la pasta:
Con gli ingredienti elencati fare l’impasto e mettere a riposare per una mezz’ora.
Stendere la sfoglia abbastanza sottile, ritagliare dei quadrati, mettere un cucchiaio di ripieno in ogni uno e richiuderli a triangolo.

Far asciugare i tortelli per qualche ora poi metterli in contenitori da freezer, separando uno strato dall’altro con carta da forno.

Preparare il condimento:
In una teglia far bollire a fuoco moderato per almeno 5 minuti acqua, abbondante salvia, uno spicchio di aglio, olio extravergine di oliva e dado granulare.
Quando il condimento è pronto, eliminare le foglie di salvia e l’aglio.

Togliere i tortelli dal freezer un attimo prima di essere cotti.

Senza preoccuparsi di togliere i tortelli dalla carta forno, immergere uno strato per volta nell’acqua bollente e salata: i tortelli si staccheranno senza rompersi e la carta potrà essere eliminata.
Quando i tortelli saliranno a galla, cuocere per qualche minuto, scolarli e saltarli nel sugo affinché si insaporiscano bene.

Portare i tortelli in tavola e servirli immediatamente con una generosa spolverata di grana.

Pizza senza glutine capricciosa …ma non troppo!

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Alla Tv si parlava di pizza, Gabrieli Bonci parlava di pizza, una in particolare: la “capricciosa”, quella con pomodoro, mozzarella, funghi, carciofini, olive…eccetera eccetera.
Interessante e appetitosa quella preparata dal maestro pizzaiolo: può un’immagine scatenare il desiderio di mettersi ai fornelli (in questo caso al forno) per sentire il profumo anche nella propria cucina? Certo che sì!! Vedere il risultato!

Considerazioni:
Ho usato il Mix per Pane e Pizza Piaceri Mediterranei per avere una pizza un po’ rustica (tra gli ingredienti il grano saraceno).
Ho usato solo 3 g di lievito per rendere l’impasto più digeribile: ho dovuto pazientare prima di levarmi la voglia di pizza, ma ne è valsa la pena!
I funghi sono freschi, come quelli che ha usato Bonci per la sua “capricciosa” e anche le zucchine: ci stanno benissimo!
Tra gli ingredienti della pizza di Bonci anche uova sode a spicchi, per me uova di quaglia, più leggere e delicate, ricche di valori e proprietà nutrizionali.
Niente prosciutto (perciò poco capricciosa…) ma solo alici sott’olio.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

500 g di farina senza glutine per Pane e Pizza Piaceri Mediterranei
400 g di acqua
3 g di lievito di birra fresco
Un cucchiaio di olio
8 g di sale

Per condire:
Passata di pomodoro
Funghi champignon
Zucchine
Carciofini sott’olio
Olive
Mozzarella
Uova di quaglia
Olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO RICETTA:

La sera preparare il poolish:
Stemperare in una ciotola 3 g di lievito di birra fresco in 200 g di acqua, aggiungere 100 g di farina, mescolare, coprire e mettere in frigorifero.

La mattina, dopo circa 10 ore, togliere la ciotola dal frigorifero e lasciare a temperatura ambiente per circa un’ora.
Passato questo tempo mettere nella ciotola impastatrice la farina rimasta (400g), il poolish, il resto dell’acqua (200g), un cucchiaio di olio e per ultimo il sale.
Impastare tutti gli ingredienti con il gancio e far andare il robot per almeno 5 minuti a velocità sostenuta.

Trasferire l’impasto sulla spianatoia cosparsa di farina, fare una palla, mettere in una ciotola, coprire con pellicola e lasciar lievitare a temperatura ambiente per 8-9 ore.

Dividere l’impasto lievitato in 4 porzioni (oppure 2 se si vogliono pizze non troppo sottili) e stenderle su teglie leggermente oliate.

Condire con la passata di pomodoro (non mettere sale!!) e sopra funghi e zucchine tagliati sottili.

Distribuire la mozzarella solo sulle verdure e non sulla passata di pomodoro (come consiglia Bonci).

Cuocere in forno ventilato a 230-250 gradi per 15 minuti (con la cottura ventilata si possono cuocere contemporaneamente le 4 pizze).

Togliere dal forno, salare e condire con un filo di olio.

Aggiungere i carciofini sott’olio, le olive, le uova di quaglia, le alici e…..finalmente la pizza capricciosa senza glutine è pronta!!!

Quanti modi di fare e rifare: Gnocchi di fagioli cannellini, anche senza glutine

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Mese di maggio: per “Quanti modi di fare e rifare” a casa di Solema, del blog “la cucina di Nonna Sole”, che ci insegna questa sfiziosa e insolita ricetta di gnocchi, vegetariana.
Dice Solema:
“Questa ricetta è veloce se si fa con i cannellini in scatola, come spiega Marco Bianchi* nel suo blog e nelle sue pubblicazioni. Si possono tranquillamente usare, l’importante è leggere l’etichetta e sincerarsi che ci sia solo acqua e sale, sgocciolarli bene e sciacquarli”.

Io ho usato i fagioli cannellini secchi (prima dell’arrivo del caldo voglio liberare la mia dispensa) ma temo di aver commesso un errore: per paura di cuocerli troppo li ho tenuti piuttosto….al dente e così, frullandoli, mi hanno dato una crema un po’ granulosa.
Quando lesso i fagioli, li tengo sempre piuttosto sodi, ma in questo caso avrei dovuto cuocerli dieci minuti di più, ma gli gnocchi sono venuti ugualmente molto buoni, solo non perfettamente lisci….

Grazie Solema, è una ricetta che sicuramente rifarò, magari provando a cuocere di più i cannellini!

Per sapere di Marco Bianchi:
http://stellasenzaglutine.com/?s=Marco+Bianchi&submit=Cerca

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI:

500 g di fagioli cannellini pesati lessati
80 g di farina di Grano Saraceno Nutri Free
10 cucchiai di acqua di cottura dei fagioli
Alloro
Sale e pepe nero

Per condire:
Profumi freschi: timo, alloro, basilico, maggiorana, origano (tutti quelli che ho trovato nel mio giardino)
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe nero

PROCEDIMENTO RICETTA:

Lessare i fagioli cannellini in abbondante acqua e alloro, dopo averli tenuti in ammollo per una notte.
Salarli solo poco prima di terminare la cottura.

Passarli al setaccio o con il mixer a immersione (come ho fatto io), riducendoli a crema.

Salare, pepare e aggiungere gradatamente la farina (non metterne troppa, altrimenti si fa molta fatica a confezionate gli gnocchi.

Formare dei rotolini e tagliarli come gli gnocchi di patate.

Lessarli in acqua bollente salata e toglierli quando vengono a galla.

In una padella insaporire qualche cucchiaio di olio con tutti i profumi.

Versarvi gli gnocchi e saltarli per qualche minuto aggiungendo un po’ della loro acqua di cottura.

Quando il sughetto si sarà addensato e avrà profumato gli gnocchi, sono pronti per la tavola!

Festa della Mamma: Torta di riso senza glutine con limone e mandorle

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L’idea l’ho presa da “greenstyle.it”:

“La torta di riso è senz’altro un classico della nostra tradizione gastronomica. Nell’ultimo periodo questo dolce è stato riscoperto perché è adatto anche a chi soffre di celiachia, infatti il riso è un alimento naturalmente privo di glutine. Tra le diverse varietà di chicchi in commercio per questo dolce si potrebbe scegliere quella integrale o semi-integrale, che arricchisca la torta, oltre di un gusto naturale e di un aspetto rustico, anche di sali minerali e fibre alimentari.
Il riso, comunque, è in generale un alimento molto apprezzato per le sue qualità nutrizionali: apporta proteine ad elevato valore biologico, ossia ricche di amminoacidi essenziali e, grazie alle particolari caratteristiche dell’amido, offre un buon senso di sazietà.
La torta di riso preparata con questa ricetta è adatta anche a chi soffre di celiachia”.

e da greenstyle anche due parole sulla festa della mamma:

“La Festa della Mamma è un ricorrenza civile celebrata in tutto il mondo.
Le origini della celebrazione sono piuttosto antiche: già nell’antica Grecia vi era una festività annuale dedicata alla maternità.
I Romani vi dedicavano addirittura di più: ben una settimana veniva offerta per celebrare la dea Cibele e tutte le madri.
In Italia la prima Festa della Mamma fu celebrata nel 1956.
Da allora ogni anno le mamme ricevono un pensierino dai figli grandi o piccini che siano”.

….e cosa c’è di meglio che preparare un dolce semplice semplice per la propria mamma?
(La preparazione è semplice, ma i più piccoli avranno bisogno dell’aiuto di un adulto perché la cottura del riso e il passaggio in forno potrebbero essere rischiosi).

Io e questa torta siamo entrate subito in sintonia e per poterla pubblicare almeno un giorno prima di questa ricorrenza, nel caso qualcuno volesse cimentarsi, …..di corsa in cucina e a tempo di record ecco il mio dolce!!

Ps: per la mia torta ho usato un riso semi-integrale, ma chi non ama il suo sapore consiglio di usare il riso Roma o simile.
Le mie variazioni alla ricetta originale sono indicate tra parentesi.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA (tra parentesi le mie sostituzioni):

300 g di riso (per me vialone nano semi-integrale)
60 g di mandorle sgusciate e sminuzzate
100 g di zucchero di canna (per me 80 g di miele)
400 ml di latte di riso**
100 ml di spremuta di limone
100 ml di acqua fredda
2 uova intere
un cucchiaino di scorza grattugiata di limone
Zucchero a velo**
Poco olio di mais per il bordo della tortiera

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Versare in un tegame antiaderente dai bordi alti il latte di riso, l’acqua, il succo di limone e 30 g di miele.
Portare a ebollizione, aggiungere il riso e cuocere a fiamma bassa finché tutto il liquido di cottura sarà assorbito (per me 35 minuti).

Togliere dal fuoco, versare in un piatto piano e lasciar raffreddare a temperatura ambiente.

Nel frattempo lavorare in una ciotola i tuorli con i rimanenti 50 g di miele e montare con la frustra fino a ottenere un composto liscio e schiumoso.

Unire le mandorle, la buccia del limone grattugiata, il riso intiepidito e gli albumi montati a neve.

Foderare il fondo di uno stampo antiaderente (cm 20 di diametro) con carta forno (2-3 gocce di acqua per tenere ferma la carta) e pennellare il bordo con olio di mais.

Versare l’impasto nella tortiera e cuocere in forno caldo e statico a 180 gradi per 40 minuti circa.

Terminata la cottura, sfornare e lasciar raffreddare prima di sformare.

Servire il dolce dopo averlo decorato con una spolverata di zucchero al velo.

Riso cantonese, senza glutine

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Il riso cantonese è un tipico piatto della cucina cinese, tra i più conosciuti ed apprezzati insieme agli involtini primavera*.
È un piatto originario di Canton, una città della Cina molto conosciuta per la sua cucina.
Indicato all’estero come “riso fritto” è nato principalmente per recuperare il riso avanzato e condito con gli ingredienti disponibili.
Il riso cantonese viene preparato saltandolo nel wok, la caratteristica padella bombata comunemente utilizzata in Cina.
La ricetta più utilizzata prevede soltanto gli ingredienti indicati qui sotto ma molti preferiscono aggiungere gamberetti, peperoni, germogli di soia o altre verdure e anche la salsa di soia (aggiunta alle uova strapazzate).
Ma il vero sapore è dato dall’aroma intenso del riso e dall’olio di semi di sesamo, per me entrambi insostituibili.
Il riso è il basmati, un riso a chicco lungo, sottile e dal gusto delicato che ricorda la mandorla.

Ps: Lavare il riso serve a rimuovere l’amido in eccesso, così i chicchi si manterranno sgranati
Il riso va preparato con molto anticipo e fatto raffreddare a temperatura ambiente
Per la buona riuscita della ricetta non esagerare con il condimento
Se avanza, riscaldato è ancor più buono!

*Involtini primavera:
http://stellasenzaglutine.com/2014/03/13/involtini-primavera-senza-glutine-al-forno/

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI:

250 g di riso basmati
500 g di acqua
250 g di pisellini surgelati
200 g di prosciutto cotto senza glutine**
3 uova
Olio di sesamo
Sale e pepe nero

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Sciacquare il riso sotto l’acqua corrente fino a quando l’acqua risulterà trasparente.
Versarlo in una pentola, aggiungere l’acqua (senza sale!!) e mettere sul fuoco a fiamma alta.

Non appena l’acqua comincia a bollire, abbassare la fiamma, coprire con un coperchio e cuocere fin che il riso avrà assorbito tutta l’acqua (all’incirca10 minuti).

Togliere dal fuoco, versare il riso in un contenitore e lasciar raffreddare completamente a temperatura ambiente.

Nel wok versare un paio di cucchiai di olio e scaldarlo bene.

In una terrina sbattere le uova, versarle nel wok e strapazzarle con una frusta.
Salare e pepare.

Sciacquare i piselli sotto l’acqua corrente e asciugarli benissimo con un panno carta, tagliare il prosciutto a dadini e buttare tutto nella padella con l’uovo.
Cuocere a fuoco molto alto fin che sarà tutto ben rosolato e mettere da parte.

Versare qualche cucchiaio di olio nel wok e quando sarà caldissimo buttare il riso che dovrà friggere e sfrigolare: da qui il nome “riso fritto”.
Tenere sempre mescolato e salare solo a questo punto.

Quando alcuni chicchi di riso cominceranno ad abbrustolirsi, aggiungere il condimento messo da parte (piselli, prosciutto e uova) e saltare per qualche minuto per amalgamare i sapori.

Servire immediatamente.