Cracker senza glutine ai semi di chia

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Per la scorta settimanale di cracker home made ho pensato di usare i semi di chia.

“I semi di Chia non contengono glutine, sono piccoli, croccanti e dal sapore neutro (sinceramente a me sembra che abbiano un vago sapore di nocciola).
Si ricavano da una pianta denominata Salvia hispanica, molto diffusa ed utilizzata in Centro e Sud America, ma ancora poco conosciuta in Europa.
I semi di Chia sono ricchissimi di vitamine e minerali, sono fonte di fibre, proteine e antiossidanti e ricchi di omega 3 e 6.
Il regolare consumo di semi di Chia può contribuire a ridurre il dolore articolare, fornire una sferzata di energia e proteggere da malattie come il diabete e le malattie cardiache. Le proteine contenute nei semi di chia sono scarsamente digeribili, in altre parole vengono assorbite con difficoltà, meglio sarebbe usare la farina invece dei semi interi.”

Per il momento uso questi semi salutari tali e quali, in confezione garantita senza glutine (pur essendo un seme privo di glutine si deve escludere la contaminazione che si potrebbe trovare nelle confezioni in commercio) e provo ricette in cui posso aggiungerli come ingrediente.
Questi cracker sono molto gradevoli, si prestano anche ad essere spalmati indifferentemente con formaggio o marmellata per uno snack veloce e sano.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

250 g di farina Nutrifree Mix per Pane
20 g di semi di chia
35 g di olio extravergine di oliva + poco per spennellare
5 g di lievito di birra fresco
5 g di sale
150 ml di acqua tiepida

PROCEDIMENTO RICETTA:

Impastare tutti gli ingredienti, a mano o con il robot, fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo.

Mettere il panetto in una ciotola, coprire con la pellicola e lasciar lievitare per circa 1 ora (non deve lievitare moltissimo).

Dividere il panetto in due parti (per lavorare meglio) e, con il mattarello, stendere la sfoglia su un foglio di carta da forno il più sottile possibile.

Ritagliare i cracker con una formina o con una rotella dentellata e disporli su una teglia (o sulla griglia del forno) ricoperta di carta da forno.
Le parti rifilate si possono rimpastare e stendere nuovamente.

Bucherellare i cracker con i rebbi di una forchetta e spennellarli con una emulsione di acqua e olio.

Cuocere nel forno preriscaldato a 180 gradi per circa 15-20 minuti.

Conservati in un contenitore a chiusura ermetica si conservano croccanti per parecchi giorni.

Le favette di Susy… senza glutine, senza burro e senza zucchero

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Sono friabilissime…si sciolgono in bocca!
Le favette o castagnole, sono uno dei dolci tipici di carnevale, una ricetta semplice e veloce con tante varianti.
Ho “sglutinato” la ricetta della mantovanissima Susy e ho cercato di alleggerire sostituendo burro e zucchero con i più salutari olio e miele.
Sbaglia chi crede che queste varianti possano togliere gusto e squisitezza alle favette: invito alla prova!
Questo dolce ha anche la particolarità di non assorbire l’olio in cui viene fritto, infatti la carta assorbente su cui viene scolato rimane sempre molto asciutta: buon per noi!

Qui la versione delle mie favette dell’anno scorso:
http://stellasenzaglutine.com/2014/02/11/favette-senza-glutine-al-cioccolato-caldo/

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

300 g di farina Speciale dolci lievitati Molino Dallagiovanna
80 g di miele (100 se si preferiscono più dolci) (200 g di zucchero nella ricetta originale)
2 uova
40 g di olio di girasole bio (70 g di burro nella ricetta originale)
Un bicchierino di rum
Un pizzico di sale
Un pizzico di vaniglia bourbon in polvere Rapunzel
1/2 bustina di lievito in polvere (vedere prontuario AIC Associazione Italiana Celiachia)
Vino bianco (solo se l’impasto dovesse risultare troppo compatto, a me non è servito)
1 litro di olio di arachide per friggere
Zucchero a velo (vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere tutti gli ingredienti nella ciotola impastatrice (oppure sulla spianatoia) e amalgamare bene.
Se l’impasto dovesse risultare troppo compatto, aggiungere un po’ di vino bianco, ma con queste dosi l’impasto risulta perfetto.

Formare tanti rotolini, tagliarli a tocchetti (come si fa per gli gnocchi) e passarli nel palmo delle mani per formare delle palline.

Friggere nell’olio ben caldo (l’olio è pronto quando, immergendo il manico di un cucchiaio di legno, si formano delle bollicine tutte intorno) fino a quando avranno preso un bel colore dorato.

Scolarle su carta assorbente e spolverarle con lo zucchero a velo.

Tajine di frutta speziata, senza glutine

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Quando mi fu regalata la tajine non sapevo come e per cosa usarla, adesso non posso più farne a meno!
All’ inizio, appena entrata a far parte della mia cucina, si limitava ad essere un soprammobile.
La guardavo con un certo timore: mi sembrava….fragile e complicata, non la capivo bene…parlava un’altra lingua…
Impiegai un po’ di tempo prima di metterla all’opera e con la “tajine di frutta” ruppi il ghiaccio ed è con questo dessert (degno anche di ospiti esigenti!) che voglio presentare la mia straordinaria, insostituibile tajine!

“La tajine, pentola magrebina di terracotta, può essere utilizzata soprattutto per preparazioni che necessitano di una lunga cottura e permette di esaltare il sapore della pietanza (il tajine).
La tajine, spesso smaltata o decorata, è composta da due parti: una parte inferiore piatta e circolare con i bordi bassi, ed una parte conica superiore che viene appoggiata sul piatto durante la cottura.
La forma del coperchio è pensata per facilitare il ritorno della condensa verso il basso e presenta sulla sommità un pomello che ne facilita la presa.
La parte inferiore viene usata per servire il piatto in tavola.
Il metodo di cottura della tajine proviene dalla cultura gastronomica del Sud del Mediterraneo.
Grazie a questo sistema, l’aroma del cibo viene potenziato al massimo e riesce a conferire al piatto un gusto decisamente più intenso”.

PS riguardo agli ingredienti di questa ricetta:
Quando si usano i fichi secchi, prestare attenzione e vedere che non siano infarinati. Difficilmente si tratta di farina senza glutine, quindi non sono adatti ai celiaci!!!
I chiodi di garofano meglio macinarli e ridurli in polvere, non è per niente gradevole masticarli interi. Non sempre si riesce ad individuarli tra la frutta e non è elegante costringere l’ospite a toglierli dalla bocca o ad ingoiarli interi.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Arance non trattate
Mele, pere
Prugne secche
Fichi secchi (non infarinati!)
Albicocche disidratate
Datteri
Qualche gheriglio di noce
Chiodi di garofano macinati
Una stecca di cannella
Zenzero fresco
Zenzero e cannella in polvere (uso Cannamela, senza glutine)
Bacche di anice stellato e di cardamomo
Un cucchiaio di zucchero mascobado (facoltativo)
Succo di limone

PROCEDIMENTO RICETTA:

Lavare arance, mele e pere con molta cura, poiché si usano con la buccia.
(Lavare la frutta con bicarbonato sciolto in acqua è un ottimo sistema, oppure in acqua, aceto di mele e sale è una alternativa efficace).

Tagliare le arance a fette sottili e disporle sul fondo e sui lati della tajine, rivestendola completamente.

Tagliare a spicchi le mele, togliere il torsolo e disporle ordinatamente sopra le arance.

Aggiungere su queste le prugne, i fichi tagliati in due, i datteri privati del nocciolo, le albicocche secche (queste ultime le lavo sempre, anche se brevemente, sotto l’acqua corrente) e qualche pezzetto di zenzero.

Mettere la stecca di cannella, le bacche di anice stellato e di cardamomo (questa volta l’ho dimenticato!).

Tagliare le pere a spicchi, privarle del torsolo e disporre anche queste ordinatamente.

Cospargere la frutta con i chiodi di garofano macinati, una spolverata di cannella e zenzero macinati e qualche gheriglio di noce.

Bagnare con il succo di un limone e terminare con poco zucchero mascobado, ma di questo si può fare a meno, tutta la frutta provvede ad addolcire più che sufficientemente.

Coprire con il coperchio e mettere sul fuoco fin che inizia a bollire poi trasferire in forno preriscaldato a 170 gradi per 35-40 minuti.

Servito tiepido o a temperatura ambiente è sempre un dessert profumatissimo!

Sformato di panettone, senza glutine

imageSe ancora qualche fetta di panettone (o qualcosa di simile) gira per casa, questo è un modo gustoso per il suo riciclo.
La ricetta è di un vecchio numero di Sale&Pepe, già sperimentata e apprezzata anche per la presenza della mela, sempre molto gradita.
È uno sformato goloso, morbido e saporito , val quasi la pena di avere degli avanzi da utilizzare!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

400 g di panettone senza glutine
6,5 dl di latte
50 g di miele (o di zucchero)
2 cucchiai di zucchero di canna
3 uova
Mele annurca (o altro tipo di mela)
1 bicchiere di moscato
La scorza di un limone non trattato
Zucchero a velo (vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)
Olio di mais per la pirofila

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare il panettone a fette spesse e sistemarle in una pirofila precedentemente oliata.

Spruzzare le fette con il moscato e distribuirvi sopra le mele tagliate a fette.

Portare il latte a ebollizione con la scorza del limone.

In una ciotola sbattere le uova con il miele poi incorporare poco alla volta il latte (senza la scorza del limone).

Versare il composto ottenuto nella pirofila.

Cuocere in forno a 160 gradi per 20 minuti poi cospargere le mele con lo zucchero di canna e proseguire la cottura per altri 20-30 minuti.
Il dolce avrà la consistenza di un budino e le mele saranno leggermente caramellate.

Togliere lo sformato dal forno, lasciarlo raffreddare e servirlo con una spolverata di zucchero a velo.

Soffi di pane senza glutine al tè verde, da una idea di Giovanni Gandino

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C’ è farina e farina…e poi ci sono le farine senza glutine!
Anche queste possono dare grandi soddisfazioni, l’importante è conoscerle.
Le farine senza glutine assorbono più acqua e bisogna tenerne conto, sempre, ma mi rammarico quando sento dire che sono praticamente…..ingestibili!
Non è assolutamente vero! Anche con le farine senza glutine è di soddisfazione “mettere le mani in pasta”!
Gli impasti con le farine senza glutine si possono plasmare a piacere, come quelli glutinosi e anche questi panini, anzi morbidi soffi di pane, ne sono la dimostrazione.
La ricetta originale è di Giovanni Gandino, maestro panificatore e docente di arte molitoria.
Ho avuto il piacere di “sglutinare” alcune sue ricette:

http://stellasenzaglutine.com/2014/11/23/soffi-di-pane-senza-glutine-al-grana-da-una-idea-di-giovanni-gandino/

http://stellasenzaglutine.com/2014/10/10/grissoni-senza-glutine-al-curry-da-una-idea-di-giovanni-gandino/

http://stellasenzaglutine.com/2014/10/02/soffi-di-pane-senza-glutine-al-lime-e-aglio-da-una-idea-di-giovanni-gandino/

E ora anche questi insoliti “soffi di pane” sono adatti alla tavola dei celiaci.

Ps: con un po’ di ritagli rimpastati ho fatto anche una treccia e, poiché il forno è a cottura ventilata (e in questo caso è possibile), ho cotto tutto in una unica infornata.
Ho farcito i miei soffi al tè verde con morbida crescenza e fresca valeriana, il suggerimento era di abbinarli a caprini freschi.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

500 g di farina Mix Pane e Focacce* + poca per lo spolvero
10 g di lievito di birra fresco
50 g di burro (ho usato Burro Leggero Meggle, senza glutine)
5 g di sale
Bustine di tè verde
400 ml di tè verde

*Mix Pane e Focacce:
http://stellasenzaglutine.com/2013/04/25/i-mix-di-farine-senza-glutine/

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare un tè piuttosto forte, prelevare 400 ml e far raffreddare.

Aprire una bustina di tè verde non utilizzata, prendere poche foglie e mescolarle con il burro fino ad ottenere una crema omogenea e profumata.

Impastare la farina con il lievito sciolto nel tè raffreddato, il burro aromatizzato e per ultimo il sale.

Amalgamare energicamente fino ad ottenere un impasto morbido e liscio.

Mettere in una ciotola unta con olio, coprire con pellicola e lasciar riposare per circa 40 minuti.
(Io ho messo nel forno con la lucina accesa).

Trascorso il tempo di riposo, capovolgere l’impasto su un foglio di carta da forno cosparso di farina e, con un mattarello, stendere la pasta ad uno spessore di circa 4 cm.

Con un coppapasta ricavare tanti dischetti di circa 30 g l’uno e trasferirli in una teglia rivestita di carta da forno a lievitare.

Prima di cuocere bagnare leggermente i panini con il tè e cospargerli con qualche fogliolina di tè.

Infornare a 170 gradi, forno ventilato, per circa 15 minuti.
Lasciar intiepidire e farcire a piacere.

Chisöl mantovano, senza glutine

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17 gennaio, Sant’ Antonio: a Mantova si prepara il “chisöl”.
Il “chisöl”, nella versione dolce chiamato anche “bisulan”, è una ciambella secca fatta a esse pennellata con uovo (o latte) e ricoperta di granelli di zucchero.
È un dolce di origine antica della tradizione mantovana, conosciuto anche in altre regioni italiane.
Originariamente aveva una consistenza molto dura, data l’assenza del lievito e per tale motivo era consuetudine accompagnarlo con un bicchiere di vino, dove veniva poi inzuppato.
Per quel che ricordo era venduto a fette in latteria e veniva inzuppato nel caffellatte nella colazione del mattino.
Esistono diverse ricette per preparare questo dolce.
In quella originale veniva usato il grasso che il cotechino rilasciava durante la cottura e le sue spezie erano l’unico profumo del dolce.
A questo grasso successivamente è subentrato lo strutto, ritenuto un lusso per molto tempo.
Oggi la ricetta viene fatta con il burro ma anche con l’olio, come nel mio caso.
L’aroma più diffuso era un bicchierino di liquore all’anice, ma va bene qualsiasi cosa (ho dato la preferenza a scorza di limone grattugiata e grappa).
Del lievito ho già detto, mancava completamente mentre oggi si preferiscono impasti più morbidi.

In conclusione:
“Sant’Antoni chisuler, al vegn al darset da sner” e “sensa chisöl a da so al soler”
Libera traduzione di una mantovana DOC, ma, ahimè, con poca dimestichezza con il dialetto:
” il 17 gennaio è Sant’Antonio…chisuler, e senza chisöl ti cade il solaio (o il tetto, a preferenza) in testa”
Ho quindi deciso di non correre rischi e rispettato la tradizione con la mia interpretazione del chisöl senza glutine, con olio, zucchero mascobado e grappa.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

300 g di Farina Mix Dolci Nutri Free
2 uova
60 g di Mascobado (zucchero di canna grezzo biologico)
80 g di olio di semi di girasole bio
La scorza grattugiata di un limone
1 pizzico di sale
1 bicchierino di grappa
8 g di cremor tartaro e 4 g di bicarbonato
4 cucchiai di latte + poco per pennellare
Granella in zucchero (ho usato Rebecchi, senza glutine)

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere tutti gli ingredienti tranne il cremor tartaro, il bicarbonato e il latte, nella ciotola della planetaria e lavorare fino ad ottenere un composto non troppo morbido.

In una ciotolina riunire cremor tartaro e bicarbonato, sciogliere con il latte e aggiungere al composto precedente.
Amalgamare bene poi trasferire sulla spianatoia e, aiutandosi con poca farina e un tarocco, dare all’impasto la forma di “S”.

Mettere il dolce su una griglia ricoperta di carta forno, pennellare con il latte e distribuire i granelli di zucchero.

Cuocere in forno caldo a 170 gradi per 25 minuti.

Buono da subito ma ancor meglio dopo qualche giorno.

Tegame di seppie, calamari e ceci, senza glutine

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Una ricetta veloce, soprattutto se si usano ceci in scatola, stuzzicante come antipasto ma invitante anche come secondo piatto, saporito e appetitoso.
Per lessare calamari e seppie in modo perfetto metto in pratica l’insegnamento di un vecchio e gentile pescivendolo che, prima di chiudere la sua attività, ha avuto la gentilezza di darmi questo e altri preziosi suggerimenti.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Seppie e calamari freschi, puliti e tagliati
Ceci lessati
Pancetta affumicata (ho usato pancetta affumicata Segata, senza glutine)
Timo e rosmarino
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

PREPARAZIONE RICETTA:

Mettere i calamari in una casseruola con abbondante acqua, accendere il gas e calcolare 10 minuti da quando inizia a bollire, dopodiché unire le seppie e calcolare altri 30 minuti da quando riprende il bollore.
Spegnere e lasciar raffreddare nella stessa acqua.

Tagliare la pancetta e rosolarla brevemente in un tegame con qualche cucchiaio di olio, rametti di rosmarino e di timo; unire i ceci, lavati e scolati, aggiustare di sale e insaporire per qualche minuto.

Scolare seppie e calamari dall’acqua di cottura e aggiungerli ai ceci.
Se necessario aggiungere altro sale.

Scaldare il tutto per qualche minuto e portare in tavola nello stesso tegame.

Prima di servire, una macinata di pepe e un filo di olio per completare profumo e sapore.

Arrosto morto, senza glutine…. a modo mio

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Il nome non è invitante, lo riconosco, ma il piatto lo è e molto!
Anche nel famoso libro dell’Artusi si trova una tal ricetta “coll’odore dell’aglio e del ramerino”.
Si tratta di una preparazione semplice e molto saporita.
La mia ricetta è un insieme di varie idee di cucina: quella di Pellegrino Artusi (gastronomo e autore di uno dei libri più famosi della cucina italiana); quella di Cristian Bertol (chef stellato della Val di Non, uno tra i migliori in Italia, che mi piace particolarmente) e quella dell’ amica Alfea, che mi ha fatto conoscere questo piatto.
Da Cristian Bertol l’idea di spalmare la carne con la senape (chi non conosce questa sua consuetudine di insaporire le carni?); dall’Artusi “l’odore di aglio e ramerino” con cui sigillo la carne e dalla mia amica il trito di verdure dove il mio arrosto finisce la cottura.
Ne è uscito un arrosto superbo!
Questo arrosto l’ho fatto con il “cappello del prete”, un taglio di carne particolarmente tenero e saporito e per avere fette tutte uguali mi sono servita di un attrezzo molto vecchio, ma utilissimo.
Dovrebbe chiamarsi “Pinza molla per arrosto”, ma lo uso anche per affettare l’ananas e altro.
Era di una mia vecchia zia, quindi…direi che ha all’incirca 50 anni, ma li porta bene, a patto di non metterlo in lavastoviglie…
Patate semplicemente lessate e schiacciate e cuori di carciofo sono l’ideale per accompagnare questo goloso piatto di carne.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Cappello del prete
Rosmarino, salvia e aglio
Carota, sedano, cipolla e alloro
Olio extravergine di oliva
Senape (ho usato senape Orco, senza glutine)
Vino bianco secco
Sale e pepe

PROCEDIMENTO RICETTA:

Fare un trito con le foglie di salvia, gli aghi di rosmarino e uno spicchio di aglio.

Spalmare la carne con la senape e passarla nel trito di profumi.

Mettere qualche cucchiaio di olio in un tegame e soffriggere brevemente sedano, carota e cipolla tagliati a pezzetti.

Aggiungere la carne, rosolarla a fuoco vivace da tutti i lati poi sfumare con il vino bianco.

Lasciar evaporare, salare, coprire il tegame e cuocere a fuoco molto dolce per circa 2 ore.
Se necessario aggiungere poco brodo (o acqua) caldo.

A fine cottura, togliere dal fuoco e lasciar riposare la carne prima di affettarla.

Passare il sugo con il frullatore ad immersione.

Servire l’arrosto con il suo sugo e con il contorno preferito.

Contest “Il bello del gusto”: tra i finalisti!!

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Sono nuovamente tra i finalisti di un contest, quello di Saporie.com “Il bello del gusto” con la ricetta:

“Sella di coniglio con mele, olive taggiasche e aceto balsamico, senza glutine”

http://stellasenzaglutine.com/2014/12/27/sella-di-coniglio-con-mele-olive-taggiasche-e-aceto-balsamico-senza-glutine/

Chi vuole sostenermi col suo voto lo può fare qui:

http://www.saporie.com/it/doc-cts-226-22724-22728-228-1.aspx

Ringrazio infinitamente!!

Spongata di Brescello…..senza glutine!

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Tra i dolci che ho preparato durante le passate festività natalizie c’è anche la Spongata, quella di Brescello.
Potevo non condividere e pubblicare la mia ricetta “sglutinata”? Sicuramente no!
La spongata è un dolce dalle origini molto antiche, tipico di alcune zone tra l’Emilia Romagna e la Liguria.
Ciò che accomuna tutte le versioni è l’utilizzo, per la base piatta e rotonda, di una pasta sottile e croccante coperta di zucchero a velo e di un ripieno ricco di frutta secca e miele, dal forte sapore speziato.
Nel reggiano, il suo luogo di origine è Brescello, la più antica città gallo-romana dell’Emilia, famosa per i film di Peppone e Don Camillo, tratti dai romanzi di Giovanni Guareschi.
Pur essendo un dolce tradizionalmente natalizio, a Brescello la spongata si può trovare tutto l’anno, come specialità caratteristica del luogo.

Ps:
-nella mia versione ho aggiunto alla pasta la profumatissima polvere di arancia
-se si preferisce una pasta più morbida basta sostituire all’olio una quantità leggermente superiore di burro

DIFFICOLTÀ: media

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta:

200 g di Farina Nutri Free Mix per pane
50 g di miele di arancio
50 g di olio di mais + poco per la tortiera (oppure 60 g di burro)
70 g di vino bianco secco
Un cucchiaio di polvere di arancia*
Un pizzico di sale
Zucchero a velo (se non è home made vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)

Per il ripieno:

100 g di miele di arancia
2 cucchiai di vino bianco secco
50 g di fette biscottate senza glutine (vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)
30 g di mandorle
30 g di gherigli di noci
30 g di nocciole
50 g di uvetta
50 g di pistacchi
50 g di scorze di arancia candite**
30 g di pinoli
Cannella in polvere (ho usato Cannamela, senza glutine)
Coriandolo (ho usato Cannamela, senza glutine)
Noce moscata
Pepe
Brandy

*per sapere della polvere di arancia:
http://stellasenzaglutine.com/2015/01/02/biscotti-di-natale-senza-glutine-alla-polvere-di-arancia/

** per sapere delle scorze di arancia candite home made:
http://stellasenzaglutine.com/2013/04/10/scorze-di-arancia-candite-home-made-senza-glutine-le-ultime-della-stagione/

Per le scorze di arancia in commercio:
Poiché sono a rischio di contaminazione è consigliabile controllare con attenzione le diciture sulla confezione, oppure che abbiano il simbolo della spiga sbarrata, o che siano presenti sul prontuario AIC (Associazione Italiana Celiachia) o che rechino la scritta “senza glutine” sulla confezione.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Versare in una casseruola il miele, 2 cucchiai di vino bianco e far sobbollire a fuoco dolce per 2-3 minuti.

Togliere dal fuoco e incorporare le fette biscottate pestate con un batticarne; le mandorle, le nocciole e le noci tritate grossolanamente; i pinoli e i pistacchi; una macinata di pepe, di cannella e di coriandolo e una grattugiata di noce moscata.

Rimettere tutto sul fuoco e far cuocere per qualche minuto, mescolando continuamente.

Togliere di nuovo dalla fiamma e incorporare i canditi a dadini, l’uvetta ammollata in acqua tiepida e ben strizzata e un cucchiaio di brandy.

Mescolare con cura e far riposare il composto, coperto, almeno per un giorno.

Trascorso questo tempo, preparare la pasta.

Disporre tutti gli ingredienti in una ciotola e, a mano o con il mixer, impastare incorporando il vino bianco necessario per ottenere una pasta ben soda.

Lavorarla a lungo fino ad avere un panetto liscio e omogeneo.

Mettere a riposare per una mezz’ora poi stenderla sulla spianatoia tra due fogli di carta forno, ricavando 2 dischi di circa 20 cm di diametro.

Ungere la tortiera (serve per cuocere meglio la pasta) e trasferirvi il primo disco di pasta compreso la carta forno.

Distribuire il composto di frutta e miele e ricoprire con l’altro disco di pasta.

Sigillare bene i bordi, punzecchiare la superficie con i rebbi di una forchetta e spennellare con pochissimo olio.

Cuocere la spongata in forno a 180 gradi per 35-40 minuti.

Sfornare, lasciar raffreddare poi spolverizzare con abbondante zucchero a velo.

Tenuta in un posto fresco ed asciutto si conserva per molto tempo (non la mia…ormai è solo un ricordo!)