Per Manuela la mia Pizza di Pasqua di Civitavecchia, senza glutine



Devo la conoscenza di questo dolce laziale a Manuela: lei mi ha chiesto se ne avessi la ricetta senza glutine.
Confesso che non ero a conoscenza di questo dolce chiamato pizza.
La cosa mi ha incuriosito e ho accettato la sfida di preparare la Pizza di Pasqua di Civitavecchia senza glutine!

Per preparare la mia Pizza di Pasqua di Civitavecchia ho consultato diverse ricette e ne ho preparata una “a misura” delle nostre preferenze: non solo senza glutine ma anche senza burro (o strutto in alcuni casi), sostituito con olio extravergine delicato; il miele ha preso il posto dello zucchero e ho abbondato con i semi di anice (anche se non li amo in modo particolare), che hanno conferito sia al dolce che alla casa un profumo davvero incredibile!
Ammetto che anch’io, come le donne di un tempo, ho cullato e osservato con amore il mio impasto, pur non arrivando a notti insonni: è sufficiente partire con il primo impasto la mattina verso le 8 e poi il resto, con la casa calda, viene da sé.
Lo abbiamo provato il giorno dopo la cottura (era d’obbligo per dare un giudizio) con lo Speck Segata, il mio preferito, (ottimo abbinamento non solo perché è senza glutine, ma anche per il suo gusto unico) ed è stata una piacevole sorpresa il connubio dolce-salato della Pizza di Pasqua di Civitavecchia con lo Speck: Lazio e Trentino!
Anche la tradizione di scambiare la Pizza di Pasqua di Civitavecchia come regalo è rispettata: con le mie dosi ne vengono due è una si può (anzi di deve!) regalare.

A corredo della ricetta, dalla rete ho appreso utili e indispensabili notizie di questa tradizione pasquale legata alla città di Civitavecchia:

“La Pizza di Pasqua di Civitavecchia è un dolce tradizionale della città di Civitavecchia che si produce solo nel breve periodo dell’anno che precede la Pasqua.
E’ utilizzata da sempre nella colazione di Pasqua per accompagnare uova sode, salame e coratella con carciofi.
Si scambia come regalo e si utilizza anche come alternativa al pane durante le feste.
La forma è cilindrica, ha uno spessore di 10 cm circa e diametro che varia da 15 a 21 cm circa; la superficie superiore presenta un lieve rigonfiamento e ha una crosta sottile e morbida di colore marrone scuro. La mollica, di colore più chiaro, è molto compatta, a grana fine.
Il peso normalmente raggiunge 1 kg circa, ma si preparano pizze anche di 500 grammi. Gli ingredienti sono farina di grano tenero, uova, zucchero, burro, ricotta di pecora, cannella, semi di anice, vaniglia, vino o vermouth (in mancanza si usa anche rum, alchermes, marsala, liquore sambuca..) e lievito. Il lievito naturale (pasta madre) si usava nei tempi passati; oggi si utilizza anche il lievito di birra. La lievitazione può variare da 12 a 24 ore. Cannella, semi di anice e sambuca sono gli ingredienti che distinguono la Pizza di Civitavecchia da altri tipi similari di pizza proposti in altre località limitrofe.
La cottura avviene in forno, a 180°/190° per un’ora circa, in apposite teglie circolari (un tempo di ferro, poi di alluminio e/o in stampi di carta come quello del panettone).
Tradizione vuole che la Pizza venga fatta riposare per una settimana dopo la cottura prima di consumarla, al fine di esaltarne il sapore.
 La Pizza di Pasqua fa parte delle tradizioni di Civitavecchia, ma non esistono notizie storiche certe sulla sua origine. La testimonianza più importante viene dai quadernetti delle ricette tramandate di madre in figlia e gelosamente custoditi dalle famiglie, che riportano molte varianti legate soprattutto all’uso degli ingredienti.
L’impasto, in passato, veniva trattato dalle donne come un figlio da cullare; veniva posto su un letto e avvolto in coperte di lana. L’attesa della lievitazione era un rito: le donne rimanevano sveglie la notte ad osservare la lievitazione dell’impasto ed erano solite scaldare le coperte con ferri caldi in modo da far rimanere la temperatura costante. La ritualità ricorda la cura posta nella lievitazione naturale del pane, ma con un’attenzione in più, dovuta sia all’importanza dell’evento per cui veniva preparata, sia per l’uso di ingredienti che certamente non erano di tipo quotidiano e alla portata di tutti.”

Bene, non resta che cominciare!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per il primo impasto:
250 g di farina Speciale Dolci Lievitati Mulino Dallagiovanna
200 g di acqua
10 g di miele
Un pizzico di sale
12 g di lievito di birra fresco

Per il secondo impasto:
500 g di farina Speciale Dolci Lievitati Mulino Dallagiovanna
300 g di ricotta
3 uova
12 g di lievito di birra fresco + poca acqua tiepida
100 g di olio extravergine di oliva delicato
150 g di miele
Un cucchiaio di cannella in polvere**
5 g di semi di anice
Un limone non trattato
50 g di vino bianco

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere i semi di anice in infusione nel vino bianco e tenere da parte.

Preparare il primo impasto:
Mescolare lievito e miele nell’acqua tiepida e lasciar riposare per 10 minuti.

Aggiungere poi la farina, un pizzico di sale, mescolare e lavorare per qualche minuto.

Ungere una ciotola, trasferirvi l’impasto e coprire con una pellicola.

Mettere a lievitare in un posto caldo (o nel forno con la lucina accesa) per un’ora.

Preparare il secondo impasto:
Sbattere le uova e tenerne da parte un paio di cucchiai: serviranno per spennellare la pizza prima di andare in forno.

Filtrare il vino e aggiungerlo alle uova sbattute; unire anche il miele, la ricotta, la cannella in polvere, l’olio e la buccia del limone grattugiata.

Mescolare bene tutti questi ingredienti poi trasferirli nella ciotola impastatrice.

Incorporare la farina (500 g) poca alla volta aggiungendo, dopo qualche cucchiaiata, il lievito sciolto in poca acqua tiepida.

Lavorare l’impasto poi aggiungere la pasta lievitata, un pezzetto per volta.

Impastare e lavorare a ritmo sostenuto per 5 minuti.

Versare l’impasto sulla spianatoia infarinata, lavorare brevemente, infarinare, formare una palla e mettere a lievitare in una ciotola coperta, al caldo, fino al raddoppio (poco più di 2 ore).

Trascorso questo tempo, versare nuovamente sulla spianatoia infarinata, fare qualche giro di impasto a mano poi dividere in due parti uguali.

Trasferire ogni parte nello stampo da panettone (da 750 g), coprire con pellicola (o con un panno) e mettere a lievitare fino a raggiungere il bordo dello stampo (circa 2 ore).

Spennellare la superficie della pizza con l’uovo sbattuto messo da parte e cuocere in forno statico a 200 gradi per 5 minuti, poi abbassare la temperatura a 175-180 gradi e proseguire la cottura per altri 30-35 minuti.

Sfornare e lasciar raffreddare prima di togliere dallo stampo.

Fabio Campoli e la sua minestra di lenticchie e cotechino, con grissini soffiati al riso, ma senza glutine


Lenticchie e cotechino è un accostamento quasi scontato in cucina.
Portare in tavola durante l’ultima cena dell’anno, la notte di San Silvestro, il cotechino con la sua inseparabile compagna, si pensa sia di buon augurio.
Lo chef Fabio Campoli, con un tocco di originalità, coniuga questo matrimonio suggerendo una piacevolissima minestra all’insegna di benessere, abbondanza e prosperità .
Confidiamo quindi nella credenza popolare e prepariamola per il nostro cenone di capodanno, ma se non crediamo alla buona sorte, una valida ragione per mangiare questa minestra di lenticchie e cotechino è che è veramente buona!
Ricetta dello chef Fabio Campoli, dalla rivista “Alice Cucina “

Ps: per preparare i grissini soffiati (pasta choux) ho sostituito il burro con l’olio e quindi la mia interpretazione, oltre ad essere senza glutine, è anche senza latticini. In caso contrario no.
Il cotechino Segata (senza glutine) è precotto e velocizza la preparazione della ricetta, senza perdere gusto.

Dalla Segreteria Alimenti Associazione Italiana Celiachia:
“Tutti i legumi (freschi, secchi e in scatola), in questo caso le lenticchie secche, non contengono glutine. È bene verificare, se eventualmente sulla etichetta dovesse comparire la dicitura “può contenere tracce di glutine”, l’assenza di corpi estranei quali semi o grani differenti rispetto al legume in questione. Nel caso è sufficiente eliminarli.
Trattandosi di semi o grani interi, poiché il glutine si trova nella parte più interna del chicco del cereale, non è possibile una diretta contaminazione con il legume.
Qualora siano presenti polveri di sfarinati sui legumi, è sufficiente lavarli accuratamente per eliminarle”.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:
400 g di cotechino già cotto (Segata, senza glutine)
300 g di lenticchie
Salvia, alloro e rosmarino
200 g di sedano, carota, cipolla
1 spicchio di aglio
Olio extravergine di oliva
Sale

Per i grissini soffiati al riso:
100 g di riso già lessato
80 g di olio di mais (oppure 100 g di burro)
120 g di farina Mix it Schär
100 g di acqua
3 uova
Un pizzico di sale

PROCEDIMENTO RICETTA:

Per i grissini:
In una casseruola scaldare l’olio, l’acqua e un pizzico di sale.

Appena inizia a prendere il bollore, togliere la casseruola dal fuoco e incorporare la farina tutta in una volta.

Rimettere sul fuoco e far cuocere, mescolando con un cucchiaio di legno fino a quando il composto inizierà a staccarsi dai bordi della casseruola.

Spegnere, far intiepidire e poi incorporare le uova, mettendone una alla volta.

Unire il riso e mescolare per bene.

Raccogliere il composto in un sac à poche e realizzare strisce sottili su una teglia, foderata con carta forno.
Con lo stesso impasto si possono formare piccoli bignè rotondi da tuffare nella minestra.

Infornare a 180 gradi e cuocere per circa 10-12 minuti.
Sfornare i grissini e farli raffreddare.

Per la minestra:
Mettere le lenticchie a reidratare in acqua tiepida per 15 minuti.

Sciacquarle per bene, trasferirle in una pentola e coprire di acqua fredda.

Profumare con le erbe aromatiche e portare a cottura.
Se l’acqua dovesse calare troppo, aggiungerne di bollente, in modo che le lenticchie siano sempre coperte.
Salare solo al termine.

Cuocere il cotechino come suggerito sulla confezione e, una volta cotto, spellarlo e ridurlo in briciole aiutandosi con un coltello.

Tritare finemente gli odori e raccoglierli in un tegame insieme allo spicchio di aglio in camicia e a un rametto di rosmarino.

Unire qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva, coprire con un coperchio e far cuocere a fuoco dolcissimo.

Quando il fondo è cotto, spegnere e mettere da parte.

Distribuire la minestra di lenticchie calda nelle fondine e completare con il fondo aromatico e le briciole di cotechino.
Servire con i grissini soffiati, da aggiungere a pezzetti nella minestra.

Canederli senza glutine con speck, spinacini e salsa di pomodoro

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Adoro i canederli, anche nella stagione estiva!
Quando fa caldo li preparo asciutti e questi, conditi con una semplice passata di pomodoro, sono molto invitanti, gustosi e stimolano l’appetito.
Per prepararli ho “sacrificato” qualche fetta di pane ai semi di lino preparato il giorno prima con la macchina del pane, ma va bene qualsiasi pane, pur che sia senza glutine.
Va da sé che se il pane è buono, i canederli saranno buoni.
Chi volesse preparare il pane ai semi di lino con la MdP, qui trova la ricetta:

https://stellasenzaglutine.com/2014/07/17/pane-senza-glutine-con-farina-ai-semi-di-lino-nella-macchina-del-pane/

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

350 g di pane senza glutine
200 g di grana grattugiato
250 g di latte caldo
100 g di spinacini freschi
2 uova
100 g di speck Segata, senza glutine
3 cucchiai di farina Schär Mix it (circa 100 g)

Per il condimento:
Passata di pomodoro bio B&O Italy
Aglio
Basilico
Sale e pepe nero
Olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare il pane a dadini, bagnarlo con il latte tiepido, lasciarlo macerare per 10-15 minuti dopodiché strizzarlo, schiacciarlo con una forchetta e metterlo in una ciotola.

Aggiungere il formaggio grattugiato, le uova, la farina, un pizzico di sale, gli spinacini lavati, asciugati con una carta assorbente e tagliati a coltello.

Aggiungere anche lo speck tagliato a listarelle, mescolare e amalgamare bene il composto.
Se dovesse essere troppo asciutto aggiungere qualche cucchiaio di latte.

Con le mani umide, formare delle palline tonde e compatte e metterle a riposare in frigorifero per una mezz’ora, così non si sfalderanno in cottura.

Nel frattempo preparare il sugo al pomodoro: cuocere per una mezz’ora, a fuoco moderato, la passata con una manciata di basilico, qualche spicchio di aglio e un giro di olio.

Al termine togliere l’aglio, insaporire con un po’ di sale e una macinata di pepe.

Togliere i canederli dal frigorifero e cuocerli in abbondante brodo bollente (o acqua salata) per circa 5-6 minuti.

Scolare i canederli con una schiumarola, tuffarli nel sugo di pomodoro e farli insaporire, rigirandoli, per un per un paio di minuti.

Invito al Cibus di Parma 2016

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Si è da poco chiuso Cibus, il 18.mo Salone Internazionale dell’alimentazione, svoltosi dal 9 al 12 maggio a Parma, con una straordinaria affluenza di espositori.
Di grande interesse lo spazio dedicato ai prodotti vegetariani, vegani, biologici, con meno grassi, meno sodio o senza glutine per chi ha particolari esigenze alimentari.
Tutti hanno voluto sorprendere il mercato con tantissimi prodotti nuovi, alcuni già in commercio e altri saranno a breve sul mercato italiano e internazionale.

È il caso della novità esclusiva di Piaceri Mediterranei, nota Azienda Italiana che produce una linea completa di prodotti senza glutine e dalla quale ho ricevuto l’invito a partecipare al lancio di questo prodotto.
Si tratta di primi piatti pronti che faciliteranno l’alimentazione del celiaco fuori casa ma anche per chi vuole un piatto cucinato in poco tempo tra le mura domestiche
A differenza di quelli già sul mercato non sono precotti, né liofilizzati e tantomeno surgelati e comunque sempre al sicuro da ogni contaminazione in qualsiasi luogo si consumino.
Basta un microonde e in pochi minuti la pasta si cuoce in sughi diversi, tre per la precisione.
Di seguito all’annuncio di questa novità, lo chef Maradona Youssef, libanese di nascita e triestino d’adozione, uno dei protagonisti e finalista dell’ultima edizione di MasterChef, ha presentato, con molta creatività e lodevole semplicità, diverse tecniche di impiattamento e presentazione dei piatti.

Passeggiando tra gli innumerevoli stands, ho fatto piacevolissimi incontri, tra cui lo chef Marco Scaglione e Manu (l’impareggiabile Cappera) che ho riabbracciato con immenso piacere.
Piacevolissima sorpresa anche l’incontro (sinceramente cercato) con il Maestro Panificatore Giovanni Gandino che brillantemente si è messo in posa per il mio scatto.

In occasione del Cibus, presentato a Parma anche il primo tortellino biologico, senza glutine né lattosio e a lanciarlo non poteva che essere una azienda emiliana.
Ingredienti sono il Parmigiano Reggiano DOP, il Prosciutto Crudo di Modena DOP e la Mortadella di Bologna IGP.
Questi tortellini vogliono andare oltre il prodotto per celiaci, reinterpretando la tradizione culinaria italiana con particolare riguardo alla salute: niente olio di palma, aromi artificiali e farine deglutinate.
L’assaggio è stato positivo, a parte la scelta del condimento: la panna non rientra nei miei gusti ma dai giudizi delle molte persone che mi stavano vicine e assaggiavano con un certo palese piacere (presumo non solo celiache), direi che questo tortellino avrà un buon successo.
Sul mio percorso anche lo stand di Segata, azienda che produce lo speck che preferisco in assoluto e che ha lanciato la mortadella di pollo, profumatissima, golosa e senza glutine, come tutti i suoi salumi.

Passando tra gli stands ho visto prodotti noti, farine o altri ingredienti familiari e altri sconosciuti che mi sono ripromessa di provare, sperando di trovarli facilmente in commercio.

Non ho visitato tutti gli stands purtroppo, nemmeno una giornata intera sarebbe bastata, ma sono uscita dalla Fiera soddisfatta, molto, molto stanca (e meno male che non dovevo guidare per il rientro a casa !!) ma gratificata per le cose viste, per le persone conosciute e per il piacere di riabbracciarne altre.

Dal Cibus di Parma un arrivederci all’anno prossimo.

Tortelli di zucca senza glutine con speck e porcini

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L’idea di questi tortelli viene dalla rivista “Subito Pronto” dove, nella presentazione del piatto, si legge che è un primo veloce, semplice e raffinato.
Passi per il semplice e raffinato (anche se per me semplice e raffinato hanno un altro concetto), ma per quanto riguarda il veloce avrei da obiettare.
Posso sostenere invece che vale la pena impiegare un po’ del nostro tempo per prepararlo, perché il risultato è davvero appagante.
Per non appesantire troppo la preparazione meglio optare per un ripieno dei tortelli semplice, tipo quello dei cappellacci ferraresi: solo zucca, grana e una grattugiata di noce moscata.
Naturalmente la zucca deve essere soda e saporita e la Delica è l’ideale.
Quella che uso, poichè questa non è stagione di zucche Delica, era a riposare da dicembre, con altre sorelle, nel fresco-umido della cantina, dove un tempo i miei antenati conservavano ben altre cose: salami a stagionare, appesi alla ruota e nere bottiglie di vino, con tappi di sughero importanti che accumulavano sugli scaffali la polvere del tempo.
Ora la mia cantina conserva ben altre cose, come la zucca appunto, se non voglio ridurmi a consumare una cucurbitacea che arriva da paesi molto lontani e che sicuramente non ha lo stesso dolce e intenso sapore di quelle maturate al sole del mio territorio.

Ps: il ripieno meglio prepararlo un giorno prima e conservarlo in frigorifero per esaltare il sapore e rafforzare la consistenza.
Con la buccia della zucca, essiccata nel forno, si ottengono degli snack salutari.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta:
400 g di farina Pasta Fresca Grano Zero
5 uova + 1 tuorlo
2 cucchiai di olio extravergine di oliva

Per il ripieno:
1kg di zucca (all’incirca una intera)
250 g di parmigiano grattugiato
Noce moscata

Per il condimento:
90 g di funghi porcini secchi
300 g di speck senza glutine in un solo pezzo (ho usato speck Segata*)
50 g di parmigiano grattugiato
Salvia
Vino bianco
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

*I salumi Segata hanno ottenuto il riconoscimento di garanzia dell’Associazione Italiana Celiachia (A.I.C) e per questo motivo le referenze principali sono riportate sul “prontuario alimenti in commercio consentiti ai celiaci”.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare il ripieno:
Lavare, tagliare la zucca a fette, togliere i filamenti e i semi interni e cuocerla in forno, coperta con carta argentata, per circa 50 minuti a 160 gradi. Verificare con una forchetta che la polpa sia morbida.
Togliere dal forno, separare la polpa dalla buccia, raccoglierla in una ciotola e schiacciarla con una forchetta.
Aggiungere il parmigiano, una grattugiata di noce moscata, mescolare e mettere da parte.

Preparare la pasta:
Mescolare tutti gli ingredienti (a mano o con il robot) e far riposare l’impasto per una mezz’ora.

Stendere la sfoglia sottile (con il mattarello o con la sfogliatrice del robot) e ritagliare dei rettangoli.
Mettere al centro di ogni rettangolo un cucchiaio di ripieno, richiudere e sigillare bene i bordi.

Appoggiare il tortello sulla spianatoia dalla parte senza chiusura e schiacciare leggermente i lati.
Si ottiene così un tortello con la “cresta”.

Preparare il condimento:
Sciacquare le fettine di funghi in acqua calda, metterli in una ciotola e coprirli con altra acqua calda. Tenerli in ammollo per almeno 30 minuti.

Con un coltello tagliare lo speck a dadini.

Lavare le foglie di salvia, asciugarle, ridurle a pezzetti e rosolarle brevemente in un tegame con qualche cucchiaio di olio.

Aggiungere i dadini di speck, mescolare e insaporire per un minuto.

Scolare e asciugare con carta da cucina le fettine di funghi.
Unirli nel tegame a speck e salvia e insaporire tutti gli ingredienti.
Bagnare con un bicchiere di vino bianco, far evaporare, tenendo mescolato, sempre senza coperchio.
Aggiungere poca acqua bollente, salare, pepare e terminare la cottura.

Cuocere i tortelli in abbondante acqua salata e, appena salgono a galla, scolarli con il mestolo forato.

Distribuirli a strati in una zuppiera, condire ogni strato prima con una spolverata di parmigiano poi con il condimento di funghi e speck.
Con questa sequenza l’intingolo si “aggrappa” meglio alla pasta (reminiscenze culinarie di famiglia, mai dimenticate).

Far riposare i tortelli coperti per qualche minuto poi servire.

Zuppa di porri, patate e speck, senza glutine

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Da “La Grande Cucina Italiana – Le zuppe e le minestre” un’ altra zuppa molto stimolante, dove il riso “finisce la sua vita”, annegato in un brodo vegetale insaporito da rondelle di porro e gustosi dadini di speck.
(Non è mia la citazione “il riso che nasce dall’acqua e finisce la sua vita annegato nel brodo” e nemmeno so a chi attribuirla, ma mi piace!)
Leggermente diversa la mia ricetta da quella originale:
ho aggiunto la curcuma, una spezia molto nota per le sue proprietà che vengono potenziate se abbinata al pepe nero;
ho sostituito il lardo con lo speck, per un sapore più deciso.

Ps: La cottura dei miei risi, sia in brodo che asciutti, è sempre inferiore a quella indicata sulle confezioni. Suggerisco di assaggiare e regolarsi a proprio gradimento.
Il riso in cottura non deve mai restare scoperto, aggiungere se opportuno altro brodo caldo, poco alla volta.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

200 g di riso Roma
2 patate
1 porro
2 fette di speck senza glutine (ho usato speck Segata*)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Brodo vegetale
Sale, pepe nero e curcuma

*I salumi Segata hanno ottenuto il riconoscimento di garanzia dell’Associazione Italiana Celiachia (A.I.C) e per questo motivo le referenze principali sono riportate sul “prontuario alimenti in commercio consentiti ai celiaci”.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare il porro a rondelle sottili e stufarlo in una casseruola con l’olio e poca acqua per qualche minuto.

Tagliare lo speck a dadini e aggiungerlo al soffritto di porro.

Pelare e tagliare le patate a fette spesse poi a dadini e unirle al porro.

Insaporire con una macinata di pepe nero e una spolverata di curcuma.

Rosolare il tutto per 2 o 3 minuti poi versare il riso.

Coprire con il brodo caldo e cuocere per 13-14 minuti.

Aggiustare di sale e servire la zuppa ben calda.

Canederli con Broccolo fiolaro di Creazzo, senza glutine

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Ho scoperto il Broccolo fiolaro di Creazzo e me ne sono innamorata, ma prima di me è successo ad un illustre scrittore e poeta tedesco, Johann Wolfgang Goethe, durante la tappa vicentina del suo viaggio in Italia.

“Il Broccolo fiolaro di Creazzo è una varietà di broccolo inserita nell’elenco dei prodotti tipici veneti, coltivata sulle colline che sorgono a Creazzo, in provincia di Vicenza.
Il nome “fiolaro” deriva dalla presenza di germogli inseriti lungo il fusto della pianta, conosciuti con il termine dialettale di “fioi” (figli) e che rappresentano insieme alle foglie più giovani la parte migliore del broccolo per l’utilizzo in cucina”.

Questa non è che la prima di ricette che ho provato e che ha come protagonista il Broccolo fiolaro.
Questo ortaggio ha la particolarità di non assomigliare né per forma, né per gusto alle altre varietà di broccolo: è più delicato di sapore e…di profumo!
La ricetta dei canederli è del raffinato blog “Colazione da Jo”, perfetta nelle dosi che non ho avuto bisogno di modificare se non per il tipo di pane, per me senza glutine.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

120 g di pane senza glutine
250 g di Broccolo fiolaro (già cotto)
1 dl di latte bollente
1 hg di speck (Segata**, senza glutine)
1 uovo
1 cucchiaio di farina Mix per Pane Nutri Free
5 cucchiai di formaggio grana
1 hg di Taleggio DOP
Brodo (per me di cappone)

**I salumi Segata hanno ottenuto il riconoscimento di garanzia dell’Associazione Italiana Celiachia (A.I.C) e per questo motivo le referenze principali sono riportate sul “prontuario alimenti in commercio consentiti ai celiaci”.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare il pane a cubetti, bagnarlo con il latte bollente e lasciar riposare per qualche ora.

Lavare i broccoli e cuocerli in acqua bollente, leggermente salata, per 5 minuti.

Scolarli, strizzarli e tritarli a coltello.

Unire i broccoli al pane, aggiungere l’uovo, il parmigiano, la farina, lo speck e il taleggio tagliati a cubetti.

Regolare di sale, amalgamare e mettere in frigorifero.

Con le mani leggermente inumidite formare delle palline non troppo grandi.
Se l’impasto fosse troppo tenero, aggiungere poca farina e grana.

Cuocere i canederli nel brodo bollente e appena vengono a galla, coprire con il coperchio e spegnere il fuoco.

Servirli molto caldi con una spolverata di formaggio grana.

San Valentino: cuoricini di speck e robiola, senza glutine

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Cuoricini soffici e saporiti per un antipasto sfizioso, gustoso e accattivante.
Ho sostituito le madeleine della ricetta originale con stampi a forma di cuore, molto appropriati per la ricorrenza di San Valentino, ma non solo.
Ho aggiunto il pepe nero e la curcuma, spezie che, combinate insieme, riducono dolore e infiammazione e potenziano la lotta contro il cancro.
I composti attivi, sia della curcuma che del pepe nero, hanno effetti antidepressivi, aumentano i livelli di serotonina e dopamina.
Uso queste spezie molto spesso poiché si possono aggiungere facilmente alla maggior parte dei cibi e limitano anche l’uso del sale.

Dal libro “Molto bene” di Benedetta Parodi

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

100 g di farina senza glutine Pane e Pizza Grano Zero Molino Pasini
100 g di robiola
100 g di speck** (ho usato Segata, senza glutine)
50 g di mais in scatola (o piselli surgelati)
180 ml di latte
Un uovo
Una bustina di lievito per torte**
Sale, pepe nero e curcuma

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Sciacquare sotto l’acqua corrente il mais.

In una padella rosolare lo speck tagliato a dadini senza aggiungere condimento.

In una ciotola amalgamare l’uovo con la robiola e il latte.

Unire la farina, il lievito, un cucchiaino abbondante di curcuma e una macinata di sale (poco) e pepe.

Quando lo speck sarà ben croccante incorporarlo all’impasto, assieme al mais.

Versare il composto negli stampi e infornare a 180 gradi per circa 15 minuti.

Insalata di riso senza glutine al melone e speck

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Ancora caldo, un’altra sfiziosa insalata di riso, sempre ispirata da una ricetta su “Piatti Freddi” de “I colori della cucina” della rivista Alice.
Le palline di melone rinfrescano, lo speck e la feta insaporiscono i due risi che, mescolati, oltre alla nota di colore arricchiscono il sapore di questa insalata di riso.

Ps: Il riso venere generalmente ha una cottura di circa 40-45 minuti.
Per averlo al dente 30 minuti è un buon tempo di cottura, i 18 suggeriti nella ricetta originale sono troppo pochi.
Per avere un riso basmati al dente 9-10 minuti di cottura sono perfetti, 14 minuti suggeriti nella stessa ricetta sono troppi.
Vale comunque sempre fermare la cottura passando il riso sotto l’acqua corrente.
Il mio basilico è quello greco, con foglioline profumatissime e piccole che non ho dovuto spezzettare.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

200 g di riso basmati
200 g di riso venere
Due meloni
200 g di speck tagliato a fettine** (io uso speck Segata, senza glutine)
200 g di feta
Basilico
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe nero

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Cuocere il riso venere in abbondante acqua bollente leggermente salata per 30 minuti.
Al termine dovrà risultare cotto al dente.
Scolarlo e passarlo sotto l’acqua corrente per raffreddarlo.

Lessare al dente (circa 9-10 minuti) e raffreddare anche il riso basmati.

Tagliare i meloni a metà in senso orizzontale, eliminare semi e filamenti e con un porzionatore piccolo ricavare tante palline di polpa.

Raccogliere i due risi in una insalatiera, aggiungere lo speck tagliato a listerelle sottili e le palline di melone.

Unire la feta tagliata a cubetti, condire con qualche cucchiaio di olio, profumare con basilico e una macinata di pepe nero e mescolare.

Distribuire l’insalata nei mezzi meloni svuotati e portare in tavola.

Strudel della baita senza glutine, da una idea di Cristian Bertol

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Strudel con speck, caciotta e funghi champignon per Cristian Bertol.
Strudel con speck, formaggio Rosa Camuna e funghi porcini (surgelati in stagione, gentile regalo di un amico) per me; sempre sua la ricetta.
Della bontà del suo strudel sono assolutamente sicura, peccato che Cristian Bertol, lo chef che ispira buona parte della mia cucina
(http://stellasenzaglutine.com/?s=Cristian+Bertol&submit=Cerca)
non possa assaggiare il mio, senza glutine: buonissimo!!

Ps: della pasta di pane, preparata con le dosi elencate più sotto, ne ho usato 300 g per lo strudel e con il resto ho fatto delle riccioline mini, molto cicciottelle e parecchio buone, anche il giorno dopo, senza bisogno di essere riscaldate.
Le ho chiamate abbracci, questo mi ha suggerito la loro forma.
Domani, di seguito a questo post ….

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta di pane: (ne servono 300 g)
500 g di Preparato per pizza senza glutine Il Pane di Anna
350 g di acqua
5 g di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Un pizzico di sale

Per il ripieno:
200 g di speck (ho usato Segata, senza glutine)
200 g di formaggio Rosa Camuna
Funghi porcini
Uno spicchio di aglio
Prezzemolo
Un tuorlo
Passata di pomodoro
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

La sera precedente preparare l’impasto della pasta di pane:
Nella ciotola del robot sciogliere il lievito nell’acqua, dopo 5 minuti aggiungere la farina, l’olio e il sale e impastare per 7-8 minuti.

Trasferire la pasta su una spianatoia cosparsa di farina di riso, lavorare e formare una palla.

Mettere in una ciotola, coprire con la pellicola e tenere in frigorifero per una notte.

Il mattino seguente togliere dal frigorifero l’impasto (che nel frattempo, nonostante il freddo, sarà lievitato), metterlo di nuovo sulla spianatoia cosparsa di farina di riso e lavorare con le mani.

Spianare la pasta di pane con il mattarello e dare la forma di un rettangolo.

Ricoprire la pasta con fettine di speck, di formaggio e su questi distribuire i funghi porcini passati in padella con olio, aglio, qualche foglia di prezzemolo e sale.

Arrotolare la pasta, spennellare con il tuorlo e fare qualche incisione in superficie.

Mettere a lievitare il tempo che il forno arrivi a temperatura poi cuocere a 180 gradi per 20 minuti.

Nel frattempo scaldare la passata di pomodoro con un filo di olio extravergine e regolare di sale.

Togliere lo strudel dal forno, tagliare a fette e servire sopra la passata di pomodoro.