Da “La Grande Cucina Italiana – Le zuppe e le minestre” un’ altra zuppa molto stimolante, dove il riso “finisce la sua vita”, annegato in un brodo vegetale insaporito da rondelle di porro e gustosi dadini di speck.
(Non è mia la citazione “il riso che nasce dall’acqua e finisce la sua vita annegato nel brodo” e nemmeno so a chi attribuirla, ma mi piace!)
Leggermente diversa la mia ricetta da quella originale:
ho aggiunto la curcuma, una spezia molto nota per le sue proprietà che vengono potenziate se abbinata al pepe nero;
ho sostituito il lardo con lo speck, per un sapore più deciso.
Ps: La cottura dei miei risi, sia in brodo che asciutti, è sempre inferiore a quella indicata sulle confezioni. Suggerisco di assaggiare e regolarsi a proprio gradimento.
Il riso in cottura non deve mai restare scoperto, aggiungere se opportuno altro brodo caldo, poco alla volta.
DIFFICOLTÀ: facile
INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei
INGREDIENTI RICETTA:
200 g di riso Roma
2 patate
1 porro
2 fette di speck senza glutine (ho usato speck Segata*)
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Brodo vegetale
Sale, pepe nero e curcuma
*I salumi Segata hanno ottenuto il riconoscimento di garanzia dell’Associazione Italiana Celiachia (A.I.C) e per questo motivo le referenze principali sono riportate sul “prontuario alimenti in commercio consentiti ai celiaci”.
PROCEDIMENTO RICETTA:
Tagliare il porro a rondelle sottili e stufarlo in una casseruola con l’olio e poca acqua per qualche minuto.
Tagliare lo speck a dadini e aggiungerlo al soffritto di porro.
Pelare e tagliare le patate a fette spesse poi a dadini e unirle al porro.
Insaporire con una macinata di pepe nero e una spolverata di curcuma.
Rosolare il tutto per 2 o 3 minuti poi versare il riso.
Coprire con il brodo caldo e cuocere per 13-14 minuti.
Aggiustare di sale e servire la zuppa ben calda.