Pressknödel con graukäse dello chef Norbert Niederkofler, anche senza glutine:


I Pressknödel sono dei canederli che vengono appiattiti e rosolati nel burro prima di essere cotti nel brodo come quelli tradizionali. Un passaggio che dona molto sapore ai canederli, grazie alla crosticina che si forma sui due lati e che li rende molto golosi.
Si possono servire in brodo, asciutti con burro e formaggio oppure accompagnati da un’insalata di crauti freschi o stufati.
Per preparare i miei Pressknödel senza glutine ho seguito le indicazioni e i consigli dello chef stellato dell’“alta cucina di montagna“ Norbert Niederkofler.
Mi sono permessa solo, sul piatto finito, di sostituire un giro di burro fuso con l’Olio Extravergine di Oliva del Garda DOP Le Prandine.
Così Norbert Niederkofler prepara i Pressknödel:
“i canederli vengono fritti in olio di vinacciolo e quando sono ben rosolati si cuociono in acqua bollente per cinque minuti. Si scolano e si servono su un letto di crauti conditi prima con sale per ammorbidirli poi strizzati e conditi con speck rosolato in padella (senza olio) e sfumato con aceto bianco. L’aggiunta di semi di cumino è facoltativa. Per finire una spolverata di formaggio grattugiato e di burro fuso”.
Il Graukäse, il formaggio più magro del mondo, è l’ingrediente principale della ricetta. Si tratta di un prodotto di recupero: viene infatti tradizionalmente realizzato con il latte vaccino scremato avanzato dopo la produzione del burro.
È un formaggio molto antico, nato in Valle Aurina e poi diffusosi nelle valli ad essa collegate.
Il Graukäse è un formaggio a latte crudo vaccino che fa parte del gruppo dei sauerkäse, specialità dell’arco alpino tirolese che coagulano senza l’utilizzo del caglio, ma grazie all’acidificazione del latte.
È prodotto storicamente dalle donne, per un motivo ben preciso: “Il Graukäse ha bisogno di essere riscaldato lentamente, quindi impiega molto tempo e dal momento che la cucina era il luogo delle donne, erano loro a badare alla produzione, mentre gli uomini si occupavano del lavoro in malga”.
Come spesso accade, se vogliamo portare sulle nostre tavole queste specialità molto invitanti, non ci resta che rimboccarci le maniche e sglutinare la ricetta: vi assicuro che vale la pena!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

160 g di latte
200 g di Graukäse
300 g di pane senza glutine a cubetti
4 uova
2 cucchiai di Mix-it Schär
100 g di speck**
Formaggio grana grattugiato
Cavolo verza rosso e bianco a listarelle
Aceto bianco
Erba cipollina
Olio Extravergine di Oliva del Garda DOP Le Prandine

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Scaldare il latte fino ad ebollizione e versarlo sui cubetti di pane.

Lasciar intiepidire poi aggiungere le uova, il Graukäse sbriciolato e mescolare.

Con le mani bagnate formare i canederli e appiattirli premendoli fra le mani.

Scaldare l’olio in un tegame e rosolare i canederli da entrambi i lati, fin che saranno ben dorati.

Portare ad ebollizione abbondante acqua salata in una casseruola e cuocere i canederli per 7-8 minuti.

Scolarli e servirli su un letto di crauti tagliati finemente, precedentemente ammorbiditi lasciandoli alcuni minuti con sale, successivamente strizzati, conditi con listerelle di speck rosolato in padella e sfumato con aceto bianco.

Un giro di olio extravergine d’oliva, una spolverata di grana grattugiato, un po’ di erba cipollina e i Pressknödel senza glutine con Graukäse sono serviti!

Per i Pressknödel in brodo: dopo aver rosolato per bene da entrambi i lati i canederli, cuocerli per 7-8 minuti in un buon brodo e portarli in tavola ancora fumanti!

Frittata di albumi con pane, radicchio e peperoni, senza glutine


L’idea di questa deliziosa frittata, saporita e ricca di proteine è descritta in una rivista, di cui, ahimè, non ricordo il nome 😞.
Ottima anche fredda, ideale nella stagione estiva, è in ogni caso molto appetitosa!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI:

150 g di pane senza glutine
Erba cipollina
Un porro
500 g di albume d’uovo
Un peperone giallo e uno rosso
Un radicchio a palla
2 spicchi di aglio
2-3 cucchiai di grana grattugiato
Olio extravergine d’oliva
2-3 cucchiai di pane e grana grattugiati e mescolati
Un trito di prezzemolo e aglio
Pepe nero

PROCEDIMENTO RICETTA:

In un tegame antiaderente rosolare il pane, tagliato a dadini, con un giro di olio e due spicchi di aglio.
Eliminare l’aglio e mettere da parte i dadini di pane rosolato.

Nella stesso tegame far appassire brevemente con qualche cucchiaio di olio il porro tagliato a rondelle, il radicchio e i peperoni tagliati a listarelle sottili.
Mettere da parte e far raffreddare.

Mettere gli albumi in una ciotola capiente e sbatterli per qualche minuto con una frusta; aggiungere l’erba cipollina tagliata a pezzetti, il grana grattugiato e mescolare.

Ungere una pirofila da forno con un giro di olio e cospargerla con un mix di pane e grana grattugiati e mescolati ad un trito di prezzemolo e aglio.

Mescolare agli albumi le verdure appassite e versare il tutto nella pirofila.

Distribuire sulla superficie i dadini di pane rosolati, una macinata di pepe nero e cuocere in forno a 200 gradi per 20-25 minuti.

Togliere la frittata di albumi dal forno e lasciarla intiepidire prima di tagliare.

È ferragosto, frutta fresca per tutti!

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Un’anguria, frutta fresca e un po’ di pazienza per preparare tanta buona frutta da consumare in allegra compagnia.
Un post fuori dalle righe, semplice e facile per augurare un buon ferragosto!

DIFFICOLTÀ: nessuna

INGREDIENTI RICETTA:

Un’anguria, tutta la frutta fresca disponibile, qualche foglia di menta e un po’ di pazienza…

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare e svuotare un’anguria e con uno scavino ricavare delle palline, possibilmente senza semi.

Tagliare il melone, eliminare i semi e fare altrettanto.

Lavare tutta la frutta a disposizione e tagliarla a pezzetti.

Con la frutta preparata riempire l’anguria.

Conservare in frigorifero fino al momento di portare in tavola.

Fettuccine dolci senza glutine

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È la mia prima volta, mai fatto né assaggiato questo dolce romagnolo di carnevale di cui ho sentito parlare spesso e, come sempre, senza glutine non saprei dove andarlo a cercare, quindi….
Ho cercato una ricetta di fettuccine dolci e l’ho adattata alle nostre esigenze, cioè l’ho “sglutinata” ma ho anche sostituito il burro con l’olio e aumentato la scorza degli agrumi, da 3 sono passata a 4 (5 ancor meglio!), ho aggiunto il Grand Marnier, molto adatto in questa ricetta e anche il succo di arancia per ammorbidire l’impasto.
Altro accorgimento da tener presente: pressare le fettuccine per evitare che si aprano in cottura oppure adottare un altro metodo di arrotondamento della sfoglia.
Purtroppo le prime che ho fritto sono servite da cavia: nulla è andato perduto….ma il ripieno sì!
Sono molto buone, mantengono tutto il profumo e il sapore delle scorze di limone e di arancia.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la sfoglia:

300 g di farina Biaglut per dolci
20 g di olio di mais (nella ricetta originale 40 g di burro)
3 uova
15 g di zucchero semolato
Un bicchierino di Grand Marnier
Il succo di 1/2 arancia
Un pizzico di sale

Per il ripieno:

scorza grattugiata di 4 arance e 4 limoni non trattati
zucchero semolato q. b.

olio di semi di arachidi per friggere (di mais se allergici alla frutta secca)

PROCEDIMENTO RICETTA:

Nella ciotola impastatrice (uso il robot ma si può fare anche a mano) mettere tutti gli ingredienti e impastare fino ad ottenere un composto sodo ed elastico.
Se fosse necessario aggiungere altro succo di arancia.

Lasciar riposare la pasta per almeno 30 minuti avvolta nella pellicola in un luogo fresco.

Tagliare la pasta in due parti (si lavora più facilmente) e stendere col mattarello fino ad ottenere una sfoglia abbastanza sottile (non mi sono preoccupata di avere una sfoglia perfetta, le estremità vanno tagliate), cospargere di zucchero semolato e di scorza di agrumi.

Piegare i lati lunghi della sfoglia verso il centro, cospargere di altro zucchero e ripiegarli di nuovo verso il centro.
Tagliare le fettuccine alte circa 1 centimetro.

Pressarle leggermente per evitare che si aprano in cottura.

Portare a temperatura abbondante olio di arachide e friggere le fettuccine fino a quando risulteranno belle dorate.
Scolarle su carta assorbente e….buon giovedì grasso con le fettuccine dolci!

Filetto di pesce persico senza glutine, in rösti di patate e peperoni verdi

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Ho visto e apprezzato la ricetta eseguita dallo chef Ivano Ricchebono alla “Prova del Cuoco”.
Il filetto di persico ce l’ho, le patate anche….. mancherebbero i friggitelli, ma posso sostituirli con i peperoni verdi del mio territorio: hanno una polpa sottile, un particolare colore verde chiaro e un sapore estremamente delicato.
Ho dato una marcia in più usando un insaporitore senza sale per pesce: le erbe essiccate della “Arbe” sono senza glutine, come ha prontamente comunicato l’azienda da me interpellata.
Anche quelle della Cannamela lo sono, ma ultimamente mi è difficile trovarle senza sale.
Comunque, se non sbaglio, Cannamela e Arbe sono la stessa cosa.
Bene, c’è tutto e allora io ci provo…

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

400 g di filetto di persico
3-4 patate
300 g di friggitelli (sostituiti con i peperoni verdi)
cipolla
rosmarino
sale
pepe
olio extravergine di oliva
basilico fresco
erbe aromatiche essiccate senza sale per pesce
pan grattato senza glutine

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare due patate a fette sottili.
Mettere le fette di patata sulla carta da forno ed adagiarvi sopra il filetto di persico condito con pepe, sale (poco), pangrattato, erbe aromatiche, foglie di basilico e un filo di olio.
Passare in forno a 200 gradi per 15 minuti

Grattugiare le rimanenti patate e metterle sopra il filetto in modo da fare una crosta; cospargerle di erbe aromatiche, un po’ di sale, un filo di olio e infornare il tutto per altri 20/25 minuti.

Tagliare i peperoni, togliere i semi, lavarli e saltarli brevemente in padella con olio, cipolla, rosmarino e un pizzico di sale.

Togliere il persico dal forno ed impiattare con i peperoni saltati.

Anche questo esperimento è andato a buon fine: ottima ricetta, veramente!
Un grazie di cuore allo chef Ricchebono.

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Sacro e profano alla Fiera delle Grazie: risotto con il cotechino, senza glutine

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15 agosto: Festa della Beata Vergine Maria Assunta e antichissima Fiera delle Grazie, a Curtatone di Mantova.
Ogni anno si rinnova questa tradizione, tra sacro e profano, che risale al 1400, anno di costruzione del Santuario della Beata Vergine delle Grazie.
Già nel 1200 nello stesso promontorio, bagnato dal fiume Mincio, in questo paesaggio lacustre di canneti, esisteva un altarino con l’immagine della Madonna col Bambino, a cui i pescatori del lago e i contadini erano particolarmente devoti.
Qui, come ringraziamento per la cessata epidemia di peste che aveva colpito il ducato di Mantova, Francesco Gonzaga fece erigere il tempio, consacrato nel ferragosto del 1406.
L’architetto, Bartolino da Novara, è lo stesso che progettò il Castello di San Giorgio e quello Estense di Ferrara.
I pellegrinaggi alla Madonna delle Grazie crebbero nel corso degli anni: all’immagine della Madonna furono attribuiti molti miracoli e, nota caratteristica, sono gli innumerevoli attestati di ringraziamento qui custoditi.
All’interno si trovano 53 statue ispirate a personaggi della tradizione e della fantasia popolare, molte in cartapesta, la maggior parte spogliate di abiti e oggetti preziosi durante il saccheggio di Napoleone.
Altra nota caratteristica è la presenza di un coccodrillo imbalsamato, appeso alla parte centrale della navata: da piccoli, era quello che ci attirava di più.
Nel corso dei secoli la Fiera, oltre che incontro religioso, divenne anche sede di commercio e di appagamento delle necessità alimentari dei pellegrini e, in questi ultimi anni, anche di scambi culturali.
Dal 1973 il Santuario ospita il “Concorso Internazionale dei madonnari”, artisti del gessetto che disegnano, nel corso della notte tra il 14 e il 15 Agosto, immagini legate ai temi sacri della tradizione cristiana e del Santuario e trasformano il sagrato in una galleria d’arte.
Purtroppo, tali capolavori eseguiti sull’asfalto, sono destinati a sparire al primo temporale.
La figura più caratteristica del variopinto mondo dei madonnari è il mitico Straccetto, promosso dalla giuria maestro madonnaro ” ad honorem” nel 2011.
Toto De Angelis, questo il suo nome, partecipava all’evento da ben 30 anni ininterrotti e io, confesso, andavo per vedere anche lui e il suo carrettino…
Purtroppo è scomparso un mese dopo la sua promozione.

Ma ci sono ben altre cose che caratterizzano la Fiera delle Grazie: il pane fresco (tra l’altro buonissimo) e il cotechino!
Io al pane fresco ho rinunciato (per amore!), ma al cotechino….beh…questo è garantito senza glutine.
Qui non si scherza con i cotechini: sono grossi, sembrano cosce di un maialino, non assomigliano a quelli striminziti che si fanno a casa…e poi il profumo…
Va beh, se non piace il cotechino non si può apprezzare!
E io che ci faccio col cotechino che non entusiasma più di tanto il capitano?
Ci faccio un risotto speciale, anche se questa stagione non gli si addice.
Magari, visti gli ingredienti, sarebbe più adatto al cenone di capodanno: cotechino e lenticchie, per rispettare la tradizione.
Ma io il cotechino speciale ce l’ho adesso.
Lo potrei anche congelare ma sono sicura che non sarebbe la stessa cosa e allora…..risotto sia!
E se ne rimane? Passare il risotto in una padella antiaderente fin che non fa una deliziosa crosticina: ecco il mio riso al salto!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

320 g di riso vialone nano o carnaroli
Una cipolla piccola tritata
Vino bianco secco (questa volta ho usato il Calvados)
200 g di cotechino già cotto
4 cucchiai di lenticchie già cotte
olio extravergine di oliva
Grana grattugiato
Acqua q.b.

Per le lenticchie:

Lenticchie secche
Un trito di sedano, carota e cipolla
Foglie di lauro
Sale
Olio extravergine di oliva
Acqua q.b.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Cuocere le lenticchie: dopo averle lavate ripetutamente sotto l’acqua corrente, passarle in un tegame in cui soffrigge l’olio con il trito e le foglie di alloro.
Le lenticchie non vanno mai ammollate, non serve.

Coprire con acqua calda e cuocere per circa 30 minuti.
Se dovessero asciugare troppo, aggiungere acqua bollente.
Salare e mettere da parte.

In una casseruola rosolare dolcemente la cipolla tritata con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva.

Aggiungere il riso, tostarlo e quando è diventato quasi trasparente, sfumarlo con il Calvados.

Lasciarlo evaporare poi aggiungere un mestolo di acqua bollente.
Salare.

Mescolare e quando si sarà asciugato aggiungerne un altro.
Continuare fino alla cottura, mescolando spesso per favorire il rilascio dell’amido dal riso.

Dopo circa 10 minuti aggiungere il cotechino a pezzetti e le lenticchie.
A cottura ultimata, deve risultare piuttosto morbido, togliere il risotto dal fuoco e mantecare con un paio di cucchiai di grana e, se serve, un filo di olio.

Per sapere cosa si perde……bisogna solo provarlo!!

Pavesini senza glutine….per un amico!

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Cosa non si farebbe per un amico!! Chi ha un amico possiede veramente un tesoro incomparabile e chi ne ha più di uno è straordinariamente ricco!
Quindi è poca cosa fare qualche pavesino in cambio di tutta l’amicizia che ci dispensa.
Dalla mia cucina il pavesino esce solo gluten free, ma questo non è un problema: chi frequenta la mia casa lo sa benissimo e mi pare che apprezzi anche!
Mettiamoci all’opera e prepariamo i pavesini, so già che saranno graditissimi.
Sono veloci da fare e molto facili, il risultato è sempre buono.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

100 g di zucchero a velo vanigliato (per me home made, altrimenti consultare il prontuario AIC) + il necessario per spolvero
3 uova
30 g di maizena (vedi prontuario AIC Associazione Italiana Celiachia)
150 g farina senza glutine mix impasti lievitati**
Un pizzico di sale

**http://stellasenzaglutine.com/2013/04/25/i-mix-di-farine-senza-glutine/

PROCEDIMENTO RICETTA:

Montare bene le uova, lo zucchero e un pizzico di sale (io le ho lavorate per 10 minuti con il frullatore elettrico).

Aggiungere la farina e la maizena setacciate, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto.
I puntini neri che si vedono nell’impasto sono i baccelli di vaniglia usati, essiccati e frullati con lo zucchero semolato per fare lo zucchero a velo vanigliato.

Mettere il composto ottenuto nel sac-à-poche e formare dei bastoncini su un foglio di carta forno.

Una spolverata di zucchero a velo prima di infornare a 160 gradi x 10/11 minuti.

Lasciare raffreddare e staccare dalla carta forno.

Mettere i pavesini in una scatola di latta e…voilà…si va a trovare il nostro amico!
I pavesini sono anche per la moglie…lei è mia amica da sempre!

Coniglio con gremolada e purè al prezzemolo

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Ho comprato il coniglio e volevo cucinarlo in un modo diverso dal solito.
E se lo facessi con la gremolada, quella che usano mettere sugli ossibuchi a Milano come mi ha insegnato Loredana, milanese doc…??
Si può provare …e con che contorno lo accompagno? Un purè, ma non il solito purè…
Un purè che richiami la gremolada…
Perfetto!! Una cenetta da leccarsi i baffi…

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine,senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Cosce di coniglio
una cipolla
Olio evo
Farina di riso (vedi prontuario AIC-Associazione Italiana Celiachia)
Vino bianco secco
Uno spicchio di aglio
Prezzemolo
Un limone non trattato
Sale e pepe

Per il purè:

Patate
Latte
Sale
Prezzemolo
Buccia di limone grattugiata

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tritare la cipolla e imbiondirla leggermente in un tegame con qualche cucchiaio di olio.

Infarinare il coniglio e rosolarlo nel fondo di cottura, a fuoco medio, finché avrà preso un colore uniforme.

Sfumare con il vino, lasciarlo evaporare e bagnare con poca acqua calda.

Salare, pepare, coprire con un coperchio e cuocere a fuoco basso per un’ora, girando di tanto in tanto il coniglio e bagnandolo con altra acqua bollente, se necessario.
Il sughetto dovrà restringersi ma rimanere fluido.

Preparare la gremolada: tritare finemente l’aglio (io lo spremo, così risulta più leggero, con un indispensabile spremiaglio di provenienza russa, indistruttibile, regalatomi dalla cara amica Maddy, polacca), il prezzemolo e la parte gialla della scorza del limone.

A fine cottura unire la gremolada al sugo del coniglio, lasciando insaporire per un paio di minuti.

Purè al prezzemolo:

Lessare le patate, passarle con lo schiacciapatate, metterle sul fuoco con poco latte e lasciare asciugare lentamente, mescolando.
Salare e aggiungere una manciata di prezzemolo tritato, una grattugiata di buccia di limone, un filo di olio o una noce di burro.