Caldi Dolci vegani e senza glutine


Non solo senza glutine ma anche senza zucchero e adatti all’alimentazione vegetariana e vegana i miei Caldi Dolci 2020: anche quest’anno tradizione rispettata, con gusto e soddisfazione.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

1litro e 1/2 di latte (bevanda) di mandorla**
450 g di farina fioretto**
240 g di maltitolo
150 g di olio di cocco
100 g di uva passa
100 g di pinoli
Cannella macinata
Amaretto Disaronno Originale**
Maltitolo a velo

*Ho personalmente contattato l’azienda “ILLVA SARONNO S.p.A” che in data 28-7-2015 mi ha così risposto:
“Siamo lieti di sapere che utilizza il nostro prodotto DISARONNO ORIGINALE per le sue caratteristiche sensoriali e qualitative, ivi inclusa l’assenza di glutine.
Alleghiamo la scheda tecnica del prodotto, nella seconda pagina trova tutte le informazioni relative agli allergeni.”
Riporto solo quanto riguarda gli allergeni:
“Il prodotto non contiene alcun allergene elencato nella Dir. CE 2003/89 e successivi aggiornamenti.”

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

Per preparare il maltitolo a velo frullare 150 g di maltitolo con 10-15 g di amido di mais**: si conserva in un vaso ermetico come lo zucchero a velo e con un baccello di vaniglia per aromatizzarlo.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere sul fuoco un tegame con il latte di mandorla e, poco prima che inizi a bollire, versare a pioggia la farina; mescolare con una frusta per evitare che si formino grumi.

Aggiungere il maltitolo, l’olio di cocco e continuare la cottura per una mezz’ora, tenendo mescolato con un cucchiaio di legno.

Togliere dal fuoco, aromatizzare con la cannella, aggiungere i pinoli e l’uvetta lavata e ammollata.

Amalgamare bene tutti gli ingredienti.

Con le mani bagnate formare delle polpettine allungate e, con l’aiuto di un pennello, bagnarle con il liquore.

Cuocere in forno ventilato a 160-170 gradi per circa 30 minuti.

Una spolverata di maltitolo impalpabile e i Caldi Dolci edizione 2020 sono pronti!

I miei biscotti Settembrini, senza glutine e senza zucchero, ricetta vegana


Prima che la stagione dei fichi finisca voglio fare quei deliziosi biscottini di pasta frolla con un ripieno ai fichi che in Italia vengono chiamati “Settembrini”.
Il loro nome è legato alla stagionalità del frutto del fico che, sul finire dell’estate, è di dimensioni più piccole rispetto ai fioroni, i fichi di inizio estate, ma in compenso sono molto più dolci e adatti ad essere usati in cucina.
I Settembrini sono molto apprezzati negli USA dove vengono chiamati “Fig Newton”, poiché devono proprio alla città di Newton la loro origine.
La ricetta della pasta frolla dei miei Settembrini è del Maestro Pasticciere Luca Montersino e si trova sul suo libro “Golosi di Salute”; l’ho sglutinata usando il Mix per Pasta Frolla Nutrifree (senza lattosio e con farine naturali: amido di mais, amido di tapioca, farina di riso, farina di mais e, come addensante, lo xantano) e ho sostituito lo zucchero con il Maltitolo: una frolla da tenere in evidenza, adatta anche ai vegani, come pure il ripieno dei Settembrini.
Se preparato il giorno prima l’impasto della frolla ha modo di compattarsi meglio; è importante lavorarlo brevemente prima di stenderlo.
I miei Settembrini non sono “perfettini”, si poteva fare di meglio ma in quanto a gusto…..👍
Ottima la scelta della nocciola nel ripieno!!
Per mantenerli morbidi si mettono in un sacchetto alimentare poco dopo averli tolti dal forno; se invece si preferiscono croccanti, si lasciano raffreddare normalmente, come qualsiasi biscotto e si conservano, una volta raffreddati, in una scatola di latta.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la frolla:
500 g di Mix per Pasta Frolla Nutrifree
170 g di Maltitolo
130 g di acqua
70 g di olio di semi di girasole bio
70 g di olio extravergine d’oliva leggero
1 bustina di lievito per dolci**
1 bustina di vaniglia Bourbon
Un limone naturale
Un pizzico di sale

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

Per il ripieno:
700 g circa di fichi in parte privati della buccia
20 g di Maltitolo
La buccia grattugiata di un limone naturale
100 g di nocciole

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare la pasta frolla:
Nella ciotola della planetaria sciogliere lo zucchero nell’acqua, unire i due oli ed emulsionare.

Aggiungere la buccia del limone grattugiata e, poco per volta, la farina mescolata al lievito.

Lavorare con il gancio fin che tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati.

Trasferire il composto sul piano di lavoro leggermente infarinato, compattare, fare un panetto e avvolgerlo nella pellicola.

Mettere la frolla a riposare in frigorifero per almeno un’ora prima di utilizzarla.

Preparare il ripieno:

Sbucciare i fichi (o togliere la buccia solo in parte), tagliarli in quarti e metterli in un tegame con la scorza grattugiata di un limone, la vaniglia e il Maltitolo.

Mettere il tegame sul fuoco a fiamma bassa e con il coperchio fino a quando si raggiunge il bollore poi togliere il coperchio, alzare la fiamma e far addensare tenendo mescolato.

Togliere il tegame dal fuoco, lasciar raffreddare poi aggiungere le nocciole tritate quasi a farina.

Mescolare e tenere da parte.

Togliere la pasta frolla dal frigorifero, lavorarla brevemente e dividerla 3 parti, per stenderla meglio.

Stendere l’impasto con il mattarello tra due fogli di carta forno fino ad ottenere un rettangolo largo circa 15 cm.

Adagiare al centro del rettangolo il ripieno di fichi e formare una striscia di circa 2 cm.

Aiutandosi con la carta forno chiudere la frolla a portafoglio poi girare il rotolo in modo che la parte di chiusura passi sotto.

Di mano in mano che i rotoli sono pronti, metterli in frigorifero su una teglia ricoperta di carta forno e lasciarli almeno per una mezz’ora.

Ritagliare dai rotoli dei biscottini di circa 2 cm o poco più e rimetterli in frigorifero per il tempo che il forno arrivi a temperatura, 170 gradi, statico, poi cuocere per circa 35-40 minuti.

Togliere i Settembrini dal forno e dopo qualche minuto metterli in un sacchetto alimentare, possibilmente non sovrapposti e chiudere il sacchetto: in questo modo resteranno morbidi.

Diversamente, lasciandoli raffreddare normalmente, i Settembrini resteranno croccanti.

Per il Dottor Massimo Busani un “cuor di cioccolato” firmato Marco Bianchi


“PER CURARE LE MIE PAZIENTI USO PRIMA LA PAROLA POI IL BISTURI”.

Rivolgo un pensiero con umiltà e rispetto al dottor Massimo Busani, un medico che sta dedicando la sua vita a combattere i tumori al seno, un medico che trasmette serenità là dove è difficile trovarla, un medico da “Virgilio d’Oro”!
Nello scorso mese di dicembre si è svolta, nella sede municipale di Mantova, la cerimonia di conferimento della civica onorificenza “Edicola di Virgilio d’Oro” a tre persone che hanno contribuito a dare lustro a Mantova. Una di queste è il dottor Massimo Busani.

Cos’è il premio “Edicola di Virgilio d’Oro”?
È un prestigioso riconoscimento istituito dal comune di Mantova e assegnato ogni anno alle personalità del mondo della cultura, dell’arte, dello spettacolo, dell’imprenditoria, della scienza e di altri settori della società virgiliana che maggiormente si sono distinte nell’impegno sociale.
Nei giorni antecedenti la nomina dei vincitori di questa benemerenza civica, innumerevoli testimonianze sono apparse sui media e il commento unanime collocava già tra i finalisti un vincitore morale: il dottor Massimo Busani.
Non era mai successo che in questi anni di Virgilio d’oro, un candidato ricevesse tanti consensi e manifestazioni di stima espressi in ogni forma, a dimostrazione di un sentimento che va oltre la riconoscenza e ne traccia un alto profilo umano e professionale.

Ma chi è Massimo Busani?
È il direttore SSD di Chirurgia Senologica dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova, un professionista che, da una breve indagine tra le corsie del Poma, è sempre reperibile (non a caso le sue pazienti ne conoscono il numero di cellulare); una persona sensibile, vera, che riesce a stabilire un autentico rapporto di empatia con le pazienti.
Di lui ho letto che quando viene a sapere della sua candidatura al Virgilio d’oro chiede ai vertici del Poma se può accettare e se la cosa non è in conflitto con la sua professione!
Ma non è solo un medico, è anche marito e padre presente e premuroso, con una grande passione: la bicicletta!
Ecco, tutto questo è il dottor Massimo Busani e io non posso che aggiungere il mio grazie, a nome di tutte le donne, grazie dottore, con tutto il cuore!

Se desiderate conoscerlo meglio, il mio invito è di visitare il suo Progetto di Impegno Sociale insieme a Siglacom
www.sigla.com/dottormassimobusani

Niente di meglio quindi, da parte mia, che rendere omaggio al dottor Massimo Busani dedicandogli un dolce al cioccolato che porta la firma di Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi.
Un dolce sano, goloso, con farina di riso integrale, senza uova né latticini, adatto a celiaci e vegani e che soddisfa i nostri sensi, soprattutto quello del gusto!

Ps: nei miei tortini anche i semi di Vaniglia Bourbon, per me il top dei profumi, ma se non siete d’accordo potete sostituire o omettere.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

200 g di cioccolato fondente 72%**
30 g di cacao amaro in polvere **
40 g di zucchero Mascobado
30 g di olio di mais bio
80 g di farina di riso integrale **
Un pizzico di sale (facoltativo)
2 cucchiaini di lievito per dolci **
250 ml di latte di soia**
Un baccello di vaniglia

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere sul fuoco un pentolino con il latte e il cioccolato e far sciogliere a fuoco basso.
Mescolare e mettere da parte.

In una ciotola mescolare la farina, il lievito, il cacao (setacciato) e lo zucchero.

Aggiungere l’olio, mescolare, poi incorporare il cioccolato fuso sbattendo energicamente con una frusta per amalgamare bene tutti gli ingredienti.

Versare il composto negli stampini e cuocere in forno caldo, statico, a 180 gradi per 13-14 minuti circa (dipende dalla dimensione degli stampini, io probabilmente ne potevo riempire 6), poi sfornare.

Per un tortino con il cuore fondente, morbido e goloso, da mangiare con il cucchiaio portare subito in tavola senza toglierlo dallo stampo, altrimenti aspettare qualche minuto, sformare e servire tiepido.

Voglia di dolce senza zucchero: mousse alla banana, avocado e cioccolato, senza glutine


In attesa delle feste più golose dell’anno, non rinunciamo ad un dessert leggero: una deliziosa mousse con banana, avocado e cioccolato, senza zucchero, senza glutine, senza latticini, adatta anche a vegetariani e vegani, facile e veloce da preparare.

Ps: come far germogliare un seme di avocado e avere una bella pianta (meglio più di una nello stesso vaso, è una pianta che soffre di solitudine) da addobbare per Natale?
Io lo faccio già da qualche anno, è una simpatica idea non impegnativa.
In primavera, all’aperto, interro qualche seme, non tutti, altrimenti corro il rischio di essere sommersa da una giungla: solo quelli che mi sembrano più carini e fatti meglio.
Rimuovo la pellicina che avvolge il seme dell’avocado, lo metto in un vaso con la parte più appuntita verso l’alto e bagno regolarmente la terra. In poco tempo (non più di due mesi) spuntano i germogli e si può già pensare agli addobbi natalizi.
Alla fine dell’inverno riporto nel giardino le mie piantine che, con il clima più caldo, metteranno nuovi germogli.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

1 avocado
2 banane
200 ml di latte di riso**
4 cucchiai di cacao amaro**
1 limone
1/2 cucchiaino di Aroma Naturale Vaniglia Rebecchi (senza glutine)
Scaglie di cioccolato fondente Nero Nero Novi 88% (senza glutine)

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere in una ciotola le banane a rondelle, l’avocado a cubetti e mescolarli a qualche cucchiaio di succo di limone (anche se non è indispensabile che non anneriscano, il succo del limone aggiunge freschezza alla mousse ).

Trasferire la frutta nel bicchiere del mixer assieme al cacao, all’aroma di vaniglia, al latte di riso e frullare fino ad ottenere una crema omogenea.

Versare la mousse in una ciotola, guarnire con scaglie di cioccolato tagliate a coltello e mettere in frigorifero per una mezz’ora prima di servire.

È ferragosto, frutta fresca per tutti!

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Un’anguria, frutta fresca e un po’ di pazienza per preparare tanta buona frutta da consumare in allegra compagnia.
Un post fuori dalle righe, semplice e facile per augurare un buon ferragosto!

DIFFICOLTÀ: nessuna

INGREDIENTI RICETTA:

Un’anguria, tutta la frutta fresca disponibile, qualche foglia di menta e un po’ di pazienza…

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare e svuotare un’anguria e con uno scavino ricavare delle palline, possibilmente senza semi.

Tagliare il melone, eliminare i semi e fare altrettanto.

Lavare tutta la frutta a disposizione e tagliarla a pezzetti.

Con la frutta preparata riempire l’anguria.

Conservare in frigorifero fino al momento di portare in tavola.

Frittata di pasta senza uova e senza glutine

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La frittata di pasta è una ricetta della tradizione povera napoletana, un modo semplice e gustoso per riciclare gli avanzi di pasta abbinandoli alle uova sbattute, ottima da mangiare sia fredda che calda e da servire come antipasto o come primo piatto.
Interessante e invitante la frittata senza uova che trasforma la frittata di pasta in un piatto vegano molto gradevole.

Ps: è un piatto che apprezziamo molto, ricorda per sapore e profumo la farinata.
Cuocio espressamente la pasta (sempre formati non molto grossi, tipo gobbetti, conchiglie o maccheroncini, senza glutine ovviamente) e qualche volta la porto in tavola come secondo piatto, accompagnata da una fresca insalatina.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

250 g di pasta senza glutine già cotta
100 g di farina di ceci**
200 g di acqua
Olio extra vergine di oliva
Prezzemolo, erba cipollina, basilico, timo, origano
Sale, pepe nero e curcuma

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola versare la farina di ceci e l’acqua e mescolare con una frusta per non formare grumi.

Aggiungere una macinata di sale, di pepe e tutte le aromatiche sminuzzate.

In un tegame versare un giro di olio, la pasta e mettere sul fuoco a fiamma bassa.

Versare la pastella di ceci e rendere omogeneo il tutto appiattendo con una forchetta.

Distribuire sulla superficie una macinata di pepe nero e una spolverata di curcuma.
(L’abbinata pepe nero-curcuma non è a caso: il pepe nero potenzia le proprietà della curcuma)

Cuocere la frittata a fuoco dolce facendola dorare prima da un lato e poi dall’altro, aiutandosi con un piatto o un coperchio per girarla.

Anche con il riso avanzato non è male:

La piada dei morti, senza glutine


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La piada dei morti è un dolce tipico della Romagna.
Deve il suo nome al periodo in cui viene preparato, cioè in prossimità della commemorazione dei defunti.
Ricette della piada dei morti in rete ce ne sono molte e con ingredienti che prevedono uova, vino, latte, ma ho trovato interessante quella di Catia, del blog “Catia in cucina”.
Catia ha notato che la sua ricetta, pur non avendolo fatto di proposito, è vegana e ora, con ingredienti senza glutine, adatta anche ai celiaci.
La mia versione non si discosta molto dalla sua: oltre alla farina senza glutine e alla maggior quantità di acqua nell’impasto (le farine senza glutine sono assetate di liquidi), ho alleggerito di poco la quantità dello zucchero (per me zucchero di canna grezzo).
La lunga lievitazione con poco lievito rende il dolce particolarmente digeribile, come qualsiasi pane preparato con questo metodo.
Questa piada dei morti, dolce ma non troppo, semplice ma appetitosa può essere gustata a colazione o a fine pasto con un buon vino dolce non solo a novembre, ma in qualsiasi periodo dell’anno.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza crostacei

INGREDIENTI:

Per il primo impasto:
300 g di farina Pane e Pizza Grano Zero Molino Pasini
3 g di lievito di birra fresco
230 g di acqua

Per il secondo impasto:
60 g di zucchero mascobado
65 g di uvetta
90 g di noci
30 g di olio di semi
mandorle e pinoli q.b.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida, unire la farina e lavorare fino ad avere un panetto morbido ed elastico.
Mettere in una ciotola, coprire con pellicola e lasciar lievitare a temperatura ambiente per tutta la notte.

Il mattino seguente mescolare all’impasto la metà delle noci spezzettate, l’uvetta lavata, ammollata e strizzata, lo zucchero e l’olio.
Lavorare bene per amalgamare tutti gli ingredienti.

Stendere l’impasto in una tortiera di cm 24 ricoperta di carta da forno bagnata e strizzata, distribuire sulla superficie le noci rimaste, qualche mandorla e una manciata di pinoli.

Mettere a lievitare il dolce per un’ora nel forno con la lucina accesa.

Cuocere in forno caldo a 200 gradi per circa 20 minuti.

La “nonfrittata” di Marco Bianchi, anche senza glutine!

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Lasciamo che sul web imperversi la discussione sull’opportunità di definirla frittata anche se dell’uovo non c’è nemmeno l’ombra e sglutiniamo questa ricetta di Marco Bianchi*, cosa che risulta assai facile: basta usare una farina di ceci “sicura” per i celiaci.
Gustiamocela e lasciamo da parte le polemiche perché, come dice Marco Bianchi :
“Questo piatto è Bello&Buono, ma soprattutto ha il Gusto Giusto!”

Ps: La quantità di acqua deve essere sempre il doppio della quantità di farina e gli aromi, ovviamente, sono a discrezione del proprio gusto e della disponibilità del giardino (o dispensa).
I pomodorini, un pensiero dell’ultimo momento: mi piaceva avere una nota di colore!
Per la cottura meglio usare una padella antiaderente: la “nonfrittata” scivolerà perfettamente sia quando si deve girare (con l’aiuto di un piatto o di un coperchio oppure, se si è esperti o temerari, al volo), che quando è cotta.
Non c’è bisogno di coprire, non essendoci uova non gonfia affatto, mentre è importante girarla solo quando si è completamente rappresa sul lato a contatto con il tegame e non troppo liquida in superficie.

Per sapere di più di Marco Bianchi:
http://stellasenzaglutine.com/?s=Marco+Bianchi&submit=Cerca

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

100 g di farina di ceci**
200 g di acqua
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Erba cipollina e origano (freschi, del mio giardino)
Pomodorini pachino
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola stemperare la farina di ceci con l’acqua.

Aggiungere un pizzico di sale, una macinata di pepe nero e due cucchiai di olio.

Mescolare bene poi aggiungere l’erba cipollina tagliata a pezzetti e le foglioline di origano.

Mettere la pastella a riposare.

Nel frattempo tagliare la cipolla e appassirla in un tegame con un po’ d’acqua.

Dopo 10 minuti circa, quando la cipolla è quasi cotta, aggiungere i pomodorini tagliati a metà e un filo di olio.

Proseguire la cottura per altri cinque minuti poi aggiungere la pastella di ceci.

Cuocere la nonfrittata 7-8 minuti per lato, a fuoco medio.

Quando la “nonfrittata” avrà fatto una invitante crosticina dorata su entrambi i lati, capovolgere su un piatto da portata e servire.

Zuppa senza glutine con fagioli dell’occhio e pane rustico, ricetta vegan

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Le zuppe sono un primo ideale in questa stagione fredda, riscaldano il cuore e lo stomaco.
D’inverno ci piace iniziare la cena con una piccola ciotola di zuppa, di qualsiasi genere….ne conosco tante e tante sono in attesa di essere provate….
Il fagiolo dell’occhio , chiamato così per la caratteristica macchiolina nera tonda, è piccolo, con buccia sottile e pasta cremosa.
È un fagiolo delicato, molto digeribile e la zuppa che si ottiene è profumata e invitante.

INGREDIENTI RICETTA:

Fagioli dell’occhio secchi
Uno spicchio di aglio
Una carota
Una cipolla
Una costa di sedano
Olio di oliva extra vergine
sale
1 foglia di alloro

PER IL PANE RUSTICO:

480 g di acqua
15 g di lievito di birra fresco
1/2 cucchiaino di zucchero
25 g di olio extravergine di oliva
250 g di farina Schär Brot Mix
150 g di farina Schär Mix B
Un cucchiaino di sale

PROCEDIMENTO RICETTA:

Per il pane con la Macchina del Pane:

Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida e zucchero.

Nel cestello della macchina del pane inserire nell’ordine:
L’acqua tiepida e il lievito sciolto con lo zucchero, l’olio, le farine e da ultimo il sale.
Selezionare un programma di 2 ore e 55 minuti (o comunque un programma che si avvicini a questo tempo), colore medio.

Avviare la MdP, dopo qualche minuto rimuovere dai bordi del contenitore i residui di farina con una spatola di silicone e lasciarla lavorare.

A fine cottura estrarre il pane dal cestello e metterlo a raffreddare su una griglia prima di affettarlo.

Per la zuppa:

Ammollare i fagioli per 12 ore in acqua, sciacquarli sotto l’acqua corrente e metterli in una pentola con abbondante acqua fredda e una foglia di alloro, senza sale.
Portare ad ebollizione e far bollire per almeno 15/20 min.
Scolare i fagioli e buttare l’acqua.

Trasferire i fagioli scolati in un tegame di coccio, aggiungere sedano, carota, cipolla a pezzetti e l’aglio spremuto.

Coprire con acqua e cuocere per circa un’ora a fuoco lento, con il coperchio, sino a che saranno teneri, aggiungendo acqua se necessario.
Ho aggiunto un paio di croste di formaggio grana (grattate benissimo e lavate sotto l’acqua corrente) per rafforzare il sapore, ma questo ovviamente è facoltativo.
A fine cottura aggiustare di sale.

Servire con un filo di olio (che io non metto mai) e le fette di pane tostato.

Per cambiare: tagliare del pane a dadini (ho usato le mie mantovane*), tostarlo in padella con un filo di olio, qualche spicchio di aglio e un paio di foglie di basilico.

*Le mantovane
http://stellasenzaglutine.com/2013/10/17/world-bread-day-2013-mantovane-gluten-free/