Piadina al Kefir di latte con fichi, crudo e robiola


Prima che finisca la stagione dei fichi…..sotto con le ricette!
Oggi proviamo a farcire la piadina con i piccoli, dolcissimi fichi di fine estate.
Questa non è la piadina classica, ha un ingrediente speciale: il Kefir di latte.
Il Kefir di latte permette di preparare un impasto lavorabile ed elastico e non gli trasferisce gusti particolari, solo morbidezza.
Il risultato è una piadina che si può arrotolare, piegare, può diventare sottile, molto sottile oppure di spessore più consistente se spianata un po’ meno.
La piadina è un ottimo e veloce sostituto del pane, decisamente più digeribile, non avendo lievito nell’impasto.
Gustosissima è molto apprezzata soprattutto in estate; farcita con fichi, crudo e robiola è strepitosa!
L’impasto della piadina si può conservare in frigorifero avvolto nella pellicola anche una settimana: rimane elastico e lavorabile come appena fatto.
Il Kefir di latte si può sostituire con yogurt naturale.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la piadina:
500 g di Preparato Universale Massimo Zero
5 g di sale (facoltativo)
5 g di bicarbonato
10 g di olio extravergine d’oliva
200 g di Kefir di latte*
150 g di acqua

Per farcire:
Fichi freschi
Robiola
Prosciutto crudo

Kefir e intolleranza:
Come sempre quando preparo ricette con il Kefir mi trovo il problema della intolleranza al lattosio.
Il Kefir è un latte fermentato e i batteri in esso contenuti metabolizzano il lattosio, trasformandolo in un prodotto praticamente delattosato.
Un articolo scientifico inglese pubblica che un prodotto lattiero-caseario fermentato con il Kefir migliora la digestione del lattosio.
Ritengo che, nonostante il Kefir sia il latticino più consigliato per chi ha problemi di mal digestione e intolleranza del lattosio, sia comunque sempre bene sincerarsene personalmente.

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola mescolare la farina al bicarbonato, aggiungere Kefir, acqua e olio e lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Avvolgere nella pellicola e far riposare per almeno una mezz’ora.

Ritagliare una parte di impasto (dipende da quanto si vuole fare grande la piadina) e stenderlo con il mattarello tra due foglii di carta forno.

Scaldare una padella antiaderente e cuocere la piadina un paio di minuti per lato.

Trasferire la piadina su un tagliere e farcire: un velo di robiola, qualche fettina di prosciutto crudo e fichi tagliati a spicchi, fin che ce ne stanno!

Richiudere la piadina e assaporare tutta la sua prelibatezza!

Anolini di magro senza glutine, in brodo


“Tondi gusci di sapore “galleggianti” in un ricco brodo dorato….grazie ad un vecchio gatto senza denti!”.
”In una divertente poesia di Alfredo Zerbini (1895-1955), scritta in dialetto parmigiano, s’immagina che questo piatto, tra i più caratteristici della cucina parmigiana, sia nato chissà quando grazie ad un vecchio gatto sdentato! Il suo padrone, molto affezionato all’animale, era solito masticargli il cibo per permettergli di mangiare. Il giorno di Natale, per consentire anche a lui di fare festa, pensò di preparargli qualcosa di speciale mescolando stracotto di carne, pangrattato, pepe e Parmigiano; ma mentre masticava questi ingredienti, si accorse che l’insieme era particolarmente gustoso e disse alla moglie di provare a fare una sfoglia e riempirla con l’impasto: aveva inventato gli anolini!
Ma ci sono anche gli anolini di magro, preparati con un ripieno di solo pane, formaggio e uovo”.

Mi piace immaginare che questo gustosissimo primo abbia avuto origine proprio così, dall’amore per un gatto: adoro questi felini, sornioni, curiosi, intelligenti, giocherelloni ma soprattutto sensibili.
I gatti, i miei gatti, mi hanno rubato il cuore!
La ricetta da “I colori della Cucina”-Pasta Fresca Lunga Corta Ripiena, della Rivista Alice Cucina.
I miei anolini di magro sono cotti in un delicatissimo brodo di cappone, come vuole la tradizione.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la sfoglia:
500 g di Farina per Pasta Revolution
6 uova (350 g)
10 g di olio

Per il ripieno:
200 g di Parmigiano grattugiato
40 g di pangrattato senza glutine
1 uovo
Noce moscata

PROCEDIMENTO RICETTA:

Con gli ingredienti preparare, a mano o con la planetaria, un impasto sodo e omogeneo; avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare per una mezz’ora.

Intanto preparare il ripieno.

In una ciotola raccogliere il parmigiano grattugiato e il pangrattato, bagnare con un po’ di brodo bollente, mescolare, aggiungere l’uovo, profumare con una generosa grattugiata di noce moscata e amalgamare.

Stendere l’impasto in una sfoglia sottile, tagliarla a strisce larghe circa 10 cm.

Distribuire tante noci di ripieno su metà delle strisce, a 5-6 cm di distanza l’una dall’altra.

Coprire con le altre strisce, premere leggermente tra una noce di ripieno e l’altra e ritagliare gli anolini con l’apposito stampo (per me uno stampo nuovo di zecca e il procedimento si vede dalle fotografie).

Cuocere gli anolini nel brodo bollente e servirli ben caldi.

Tortelli alla mugellana, senza glutine


“I tortelli di patate mugellani sono un piatto tipico dell’Appennino tosco-romagnolo, in particolare di quella vallata stretta tra l’Appennino e le colline di Firenze, chiamata Mugello.
Di origine molto antica, dal ripieno semplice ma gustoso, questi tortelli nascono come piatto povero, in alternativa al tortello ripieno di castagne, frutto raccolto in tutto il Mugello”.
La mia interpretazione, senza glutine, si rifà alla ricetta in uso a Luco di Mugello, frazione di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze.
Qui si celebra la cucina locale con la Sagra del Tortello, condito con burro e salvia o con ragù di carne.
I miei tortelli sono conditi con ragù di carne, preparato con soffritto di cipolla, macinato misto e sfumato con del frizzante lambrusco rosso, giusto per restare in tema!
I tortelli alla mugellana generalmente hanno una forma quadrata, di dimensioni non troppo piccole (arrivano anche a 7 cm per lato), mentre i miei tortelli, dovendo provare un nuovo stampo per pasta fresca ripiena, sono a mezza luna.
Questi tortelli, anche se in forma diversa e senza glutine, sono terribilmente gustosi!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

500 g di patate
150 g di parmigiano grattugiato
2 spicchi di aglio
Prezzemolo
Concentrato di pomodoro
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva

Per la pasta:
500 g di Miscela Pasta Fresca le Farine dei Nostri Sacchi
4 uova
70 g di acqua
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare la pasta riunendo tutti gli ingredienti nella ciotola della planetaria o, se a mano, sulla spianatoia e lavorare fino ad avere un impasto omogeneo ed elastico.
Avvolgerlo nella pellicola e metterlo a riposare.

Lessare le patate, schiacciarle e lasciarle raffreddare.

Spremere l’aglio, tritare il prezzemolo e farli soffriggere brevemente a fuoco moderato; spegnere, aggiungere un cucchiaio di concentrato di pomodoro e una macinata di pepe.

Unire il soffritto alla purea di patate, aggiungere il parmigiano e mescolare.

Stendere la sfoglia non troppo sottile, ritagliare dei cerchi, mettere al centro una pallina di ripieno e richiudere per sigillare il tortello.
Queste operazioni le ho fatte comodamente e velocemente con lo stampo, come si può vedere dalle foto.

Cuocere i tortelli in acqua bollente salata per pochi minuti, scolarli, metterli nel piatto e condirli con il ragù di carne.

I miei cappellacci di zucca di Ferrara senza glutine, con passata di pomodoro e stracciatella


La Vigilia di Natale si avvicina: è tempo di pensare ai tortelli, un primo che, nel rispetto delle tradizioni mantovane, non può mancare in questa ricorrenza.
I cappellacci di zucca appartengono alla tradizione ferrarese, sono una pasta fresca ripiena molto simile ai tortelli mantovani dai quali si differenziano per non avere tra gli ingredienti del ripieno né amaretti né mostarda.
Hanno dimensioni leggermente più grandi e una forma che richiama un cappello e da qui probabilmente il nome: “cappelaz”, in dialetto ferrarese, è il nome del cappello di paglia utilizzato dai contadini.
Ho imparato ad apprezzarli grazie a Jé, amica fin dai tempi di Cucinainsimpatia, mio trampolino di lancio e di conoscenza del mondo senza glutine.
Non rinnego le mie origini mantovane, stravedo per i tortelli con amaretti e mostarda ma conoscere anche le tradizioni dei vicini non può che far bene e poi, soprattutto in una occasione di festa come la Vigilia di Natale, si possono portare in tavola entrambi e senza competizione!
L’impasto della mia sfoglia è morbido, lavorabilissimo e non ho resistito al desiderio di stenderlo col mattarello: ogni tanto posso concedermelo.
La zucca del mio ripieno parla mantovano, infatti è la Delica, dolce quanto la Violina, tipica del territorio ferrarese e viene usata per fare il ripieno dei cappellacci.
Da quando lo chef Fabio Campoli ha spiegato come cuocere la zucca in una casseruola con un fondo spesso, lentamente e senza acqua, io la cuocio così: risulta asciutta e più saporita.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI:

Per la Pasta all’uovo:
600 g di Mix pasta fresca Nutrifree
8 uova piccole (g 450 circa)
15 g olio di extravergine d’oliva delicato

Per il ripieno:
Una zucca Delica (poco più di 1 kg)
Noce moscata
Parmigiano grattugiato (circa 200 g)

Per il condimento:
Passata di pomodoro
Olio extravergine d’oliva
200 g di stracciatella
Parmigiano grattugiato

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare il ripieno:
Tagliare la zucca a pezzetti dopo aver tolto semi, filamenti e buccia e metterla in una casseruola con un fondo spesso, senza aggiungere acqua.

Coprire e mettere a cuocere sul fuoco bassissimo per circa 40-50 minuti, senza mai mescolare: il tempo di cottura dipende dalla quantità e dalla dimensione dei pezzetti di zucca.

Quando la polpa risulta morbida a puntino, ridurla a purea.

Aggiungere il formaggio e una grattugiata di noce moscata.

Amalgamare bene poi mettere in frigorifero: preparato il giorno prima il ripieno ha più tempo per prendere sapore.

Preparare la pasta all’uovo.
Mescolare e lavorare tutti gli ingredienti, avvolgere l’impasto nella pellicola e lasciar riposare per almeno 30 minuti.

Stendere la sfoglia sottile ma non troppo e ritagliare dei quadrati di circa 7 cm di lato.

Mettere al centro un cucchiaio di ripieno, richiudere a triangolo e sigillare bene i bordi.

Prendere con pollice e indice il triangolo dalla parte della farcitura, girare e sigillare gli angoli attorno all’indice e piegare leggermente all’indietro l’angolo superiore: ecco fatto il cappellaccio!

In un tegame scaldare la passata di pomodoro con un giro di olio e versarvi i cappellacci cotti in abbondante acqua leggermente salata e ben scolati.

Aggiungere la stracciatella, mescolare e lasciar insaporire sul fuoco per un paio di minuti.

Servire i cappellacci di zucca ferraresi con una generosa spolverata di parmigiano grattugiato.

Piadina bianca, piadina nera ma sempre senza glutine


Home street food con la piadina, regina del cibo di strada italiano.

Vogliamo dare un tocco di originalità allo street food casalingo? Prepariamo la piadina di due colori: bianca e nera, chiara e scura!
Per la piadina chiara: impasto classico con farina, acqua e latte (oppure solo acqua), olio (anche se la vera piadina romagnola è con lo strutto) e bicarbonato.
Ma la piadina come diventa …nera? Con il Riso Venere!
Niente sale nella mia ricetta, bastano le farciture ad insaporire la piadina!
Facciamo rifornimento di impasto per piadina: quello che non si usa si conserva in frigorifero, avvolto nella pellicola, anche per una settimana!
Quando vogliamo farci una piadina basta togliere l’impasto dal freddo una mezz’ora prima e in poco tempo prepariamo una profumatissima piadina morbida e gustosa!
Siamo a corto di pane? La piadina lo può sostituire egregiamente: priva di strutto e di lievito è anche leggera e gustosa e se non usiamo il latte ma solo acqua è anche senza latticini (usiamo in questo caso la farina FibrePan-LP senza lattosio).
Abbiamo poco tempo? Limitiamoci a cuocere la piadina come ci viene, senza bisogno di delimitarne i confini con un coperchio.

Ps: ho passato un filo di olio extravergine sulla piadina vegetariana (pomodoro, peperone, cetriolo e basilico) per renderla ancora più gustosa.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

Piadina chiara:
520 g di farine senza glutine (290 g Mix B Schär-145 g Revolution-85 g Farmo FibrePan)
200 g di acqua
100 g di latte
25 g di olio extravergine di oliva
10 g di bicarbonato

Piadina scura:
200 g di Riso Venere macinato il più fine possibile
150 g di farina senza glutine Farmo FibrePan
180 g di acqua
10 g di olio extravergine di oliva
8 g di bicarbonato

Farina di riso**

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Il procedimento è uguale per entrambi gli impasti, solo per la piadina nera, partendo dal Riso Venere, macinarlo il più fine possibile ( il mio non lo è nemmeno tanto!).

In una ciotola mescolare le farine al bicarbonato, aggiungere i liquidi previsti per ogni impasto (acqua, latte, olio) e impastare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Avvolgere nella pellicola e far riposare per almeno una mezz’ora.
(Io preferisco, dopo il riposo l’impasto è rilassato e si lavora meglio)

Con un tarocco ritagliare una parte di impasto (circa 100-120 g) e stenderlo con il mattarello su un foglio di carta forno cosparso di pochissima farina di riso.

Per piadine rotonde e perfette usare un coperchio come stampo, altrimenti….lasciare l’impasto rustico…libero dai confini☺!

Per la cottura scaldare una padella antiaderente (o il testo romagnolo) e cuocere la piadina un paio di minuti per lato.

Farcire a piacimento!

Minestra di passatelli senza glutine


Questa è la ricetta dei miei passatelli senza glutine.
Si possono fare in brodo ma anche asciutti, le dosi non cambiano.
Si apprezzano in ogni stagione ma in brodo soprattutto in autunno, quando le giornate si fanno grigie e basta il profumo di questa buona minestra a scaldare l’atmosfera e il corpo.
Mi piace cuocerli in un brodo di cappone, più delicato di quello classico di carne.
Spesso, per restare in tema, a questo primo piatto “povero” ma  sostanzioso, faccio seguire l’insalata di cappone alla Stefani* e il pranzo (o la cena) diventa un piacevole banchetto… rinascimentale!
Quando li preparo asciutti, generalmente nella stagione calda, li cuocio in abbondante acqua leggermente salata (deve sempre sobbollire, mai con troppa forza!) e li condisco con un giro di olio extravergine di oliva e una spolverata di grana, per mantenere intatto il loro semplice ma ricco sapore.
Preparare i passatelli può essere un modo gustoso per utilizzare il pane avanzato, proprio come si faceva un tempo, quando lo spreco in cucina non era contemplato.
Anche Pellegrino Artusi, nel suo libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” detta la sua ricetta dei passatelli: stessi ingredienti ma con l’aggiunta di midollo di bue.
La mia è una versione senza glutine e più semplice, profumata sia dalla noce moscata che dal limone. Non aggiungo sale nell’impasto, basta il formaggio a dare la giusta sapidità.

*https://stellasenzaglutine.com/2014/04/26/insalata-di-cappone-alla-stefani-senza-glutine/

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

250 g di pane senza glutine grattugiato (va bene anche semi integrale senza glutine)
250 g di grana grattugiato
4 uova
80 g di farina Mix it Schär
Un limone naturale
Noce moscata
Sale (facoltativo)
Brodo

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola riunire il pane, il formaggio e la farina, una generosa grattugiata di noce moscata, la buccia grattugiata di mezzo limone e mescolare.

Aggiungere le uova leggermente sbattute e amalgamare bene tutti gli ingredienti: l’impasto dovrà risultare abbastanza sodo.

Coprire la ciotola (o avvolgere il panetto nella pellicola) e lasciar riposare per un paio d’ore a temperatura ambiente, se preparato un giorno per l’altro ancora meglio. In questo caso meglio conservare l’impasto in frigorifero.

Dopo il riposo passare il composto, poco alla volta, nello schiacciapatate, utilizzando i fori larghi e lasciar cadere i passatelli su un foglio di carta forno, oppure direttamente nel brodo in ebollizione, staccandoli dallo schiacciapatate con l’aiuto di un coltello.

I passatelli sono pronti appena salgono a galla.

Togliere dal fuoco e lasciar riposare qualche minuto prima di servire.

Una piadina gustosa, morbida e senza glutine, senza strutto, senza olio, senza lievito…ispirata da Alessandra Spisni

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Come può essere che una tal piadina, piuttosto light, sia ispirata da Alessandra Spisni, regina delle sfogline, romagnola doc, con particolare avversione alle diete, il cui motto è “l’abbondanza non ha mai fatto carestia”?
Eppure è così e questa mia è la ricetta rivisitata e senza glutine della simpatica Alessandra.
Gli ingredienti di questa piadina che la maestra sfoglina prepara durante una trasmissione televisiva de “La Prova del Cuoco”, sono: farina, sale, lievito, latte intero e panna fresca, non esattamente quelli canonici richiesti dalla piadina, una delle ricette più conosciute della cucina romagnola.
(sottolineo che questa è solo una delle ricette della piadina di Alessandra).
Ho stravolto la ricetta della Spisni? Niente affatto, ho solo sostituito la panna con lo yogurt magro, il lievito con il bicarbonato e dimezzato la dose di sale.
Liberi di usare gli ingredienti della Spisni, che ho messo tra parentesi e in tal caso si dovrà aumentare la dose di panna liquida: le farine senza glutine hanno bisogno di più liquidi.
Comunque, a costo di risultare immodesta, ribadisco che la mia piadina senza glutine, con yogurt, latte e bicarbonato è……molto gustosa, morbida, saporita, invitante in qualsiasi modo la si farcisca.
Speciale anche senza ripieno, come sostituto del pane!
Si può conservare l’impasto per qualche giorno in frigorifero, avvolto nella pellicola oppure si possono congelare le singole palline già pronte per essere stese.
La piadina già cotta e farcita, avvolta nella carta argentata o in un contenitore idoneo, si presta per un picnic o per la pausa pranzo.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

500 g di farina Pane e Pizza Grano Zero Molino Pasini
10 g di sale (20 g)
5 g di bicarbonato (1 bustina di lievito)
100 g di yogurt magro (2 cucchiai di panna liquida)
250 g di latte
Salmone affumicato
Robiola
Rucola

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mescolare la farina con il sale e il bicarbonato; aggiungere lo yogurt, il latte e lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.

Avvolgere nella pellicola e lasciar riposare per una mezz’ora.

Fare delle palline di circa 100 g e stenderle col mattarello tra due fogli di carta forno, fino a formare un disco abbastanza sottile.
(I segni impressi nell’impasto già steso sono dati dalla carta forno che, piadina dopo piadina, si stropiccia. Se si vogliono spianare un po’i segni, basta passare il mattarello direttamente sull’impasto, senza la carta forno).
Per avere un cerchio perfetto aiutarsi seguendo i bordi di un coperchio.

Scaldare una padella antiaderente (o il testo romagnolo) e cuocere un paio di minuti per lato, fino a quando si formeranno delle bolle, che andrebbero schiacciate, cosa che io non faccio mai.

Una volta cotta, trasferire la piadina su un piatto, farcire con la robiola, il salmone e la rucola.

Piegare e gustare: buona sia calda che a temperatura ambiente.

Quando si ha fretta e non si ha tempo di ritagliare perfettamente rotonda la piadina o si preferisce una piadina rustica, dai contorni…liberi, lasciarla tale e quale, come esce dalla fantasia del mattarello e così cuocerla.
Farcire poi a piacere: qui con prosciutto crudo e insalatina verde.

Anche arrotolata e tagliata a rondelle si presenta molto bene!

Auguri con Bonissima, golosa torta di Modena, anche senza glutine

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Auguri a tutte le donne e auguri a StellaSenzaGlutine, indissolubili nella ricorrenza.
Per il mio blog quattro anni di sperimentazioni, successi e soddisfazioni da condividere.
Un po’ di esperienza in più, un po’ di fatica in meno nella realizzazione delle ricette, merito anche degli ingredienti delle farine che tengono sempre più in considerazione la salute del celiaco.
Festeggiamo insieme questo giorno con Bonissima, torta tradizionale modenese, fatta con miele, noci e cioccolato, tutti ingredienti che, se consumati sapientemente, senza esagerare, fanno bene alla salute.
Fonte della ricetta della mia “Bonissima” è “La Cucina Italiana dall’antipasto al dolce”.
A questa ricetta ho fatto qualche modifica:
La pasta frolla, che racchiude il goloso ripieno, l’ho preparata ovviamente con farina senza glutine e al posto del burro un olio extravergine di oliva dal gusto delicato.
La ricetta di questa frolla (debitamente sglutinata) la uso spesso per preparare crostate e biscotti ed è di Monica Bianchessi.
Generalmente uso lo zucchero di canna tale quale, sia scuro che chiaro o integrale.
In questo caso invece ho frullato lo zucchero di canna bianco per renderlo un po’ più fine.
La glassa di copertura è un mio adattamento come pure le noci caramellate (buonissime!) che decorano e accompagnano la torta.
Per preparare Bonissima senza glutine ho fatto ricorso ai miei soliti escamotage per sostituire ingredienti di cui preferisco limitare l’uso, ma tutto questo non ha influito sul risultato finale.

Auguri a tutte le donne e cento di questi giorni a StellaSenzaGlutine!
Ma dai ^_^……sembro quasi interessata 😉

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta frolla:
100 g di zucchero di canna fine
300 g di farina Speciale Pasta Frolla Molino Dallagiovanna
1 uovo intero + 1 tuorlo
100 ml di olio extravergine di oliva delicato
1 cucchiaino di lievito vanigliato**
La scorza grattugiata di mezzo limone
Un pizzico di sale
4-5 cucchiai di acqua

Per il ripieno:
250 g di miele di acacia
300 g di gherigli di noci
0,5 dl di Rum

Per la copertura:
5 cucchiai di Rum
8-10 cucchiai di acqua
200 g di cioccolato fondente 75%**
Un cucchiaio di olio extravergine d’oliva delicato

Per le noci caramellate:
Qualche cucchiaio di miele di acacia
Alcuni gherigli di noci

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Riunire tutti gli ingredienti per preparare la pasta frolla in una ciotola e impastare (a mano o con il robot) fino ad avere un composto liscio e omogeneo.
Mettere la frolla sulla spianatoia leggermente cosparsa di farina e lavorarla brevemente.
Avvolgerla in una pellicola e metterla a riposare in frigorifero.

Nel frattempo preparare il ripieno.
Mescolare le noci intere (o spezzettate) con il miele e il Rum e mettere da parte.

Togliere la pasta frolla dal frigorifero e dividerla in due parti, di cui una più grande dell’altra.
Preparare due dischi: uno di cm 24, come la base della tortiera e l’altro leggermente più grande.
(Per facilitare l’operazione tracciare con una matita la circonferenza della tortiera su carta forno e per stendere la pasta utilizzare il lato di sotto: il segno della matita si vede ugualmente e si evita di mangiare con la frolla anche la mina della matita ).

Foderare la tortiera fino ai bordi con il disco più grande e punzecchiare la base con una forchetta.

Versare il ripieno nella tortiera e distribuirlo il più uniformemente possibile.

Piegare verso l’interno il contorno della pasta, coprire con il disco più piccolo e sigillare bene i bordi.

Cuocere in forno a 180 gradi per 35 minuti.

Una volta cotta, togliere la torta dal forno e lasciarla raffreddare.

Preparare la copertura.
Tagliare a pezzi il cioccolato e farlo sciogliere a bagnomaria con il Rum, l’acqua e l’olio.

Mescolare per avere una glassa liscia poi con una spatola rivestire la superficie del dolce.
Lasciar asciugare la glassa prima di tagliare la torta.

Preparare le noci caramellate.
Scaldare qualche cucchiaio di miele in un padellino antiaderente.
Quando comincia a bollire aggiungere i gherigli di noce e rigirarli in modo che si coprano di miele in modo uniforme.
Lasciare un attimo sul fuoco poi trasferire i gherigli su un foglio di carta forno e lasciar raffreddare.

Tagliare la torta e accompagnarla con le noci caramellate al miele: Bonissima!