Rotolo salato senza glutine con robiola e salmone affumicato


Un po’ di lavoro, un po’ di fantasia (non ho trovato la ricetta di un rotolo salato da sglutinare), un pizzico di azzardo e alla fine, con i consigli di Luca Perego, in arte LuCake, infallibile mentore di pasta biscotto dolce, ho preparato il mio rotolo salato senza glutine, l’ho farcito con robiola e salmone affumicato e ho preparato un antipasto molto invitante, degno di un giorno di festa.
Se, vista la stagione, si preferiscono antipasti caldi, qualche secondo nel microonde è concesso.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta biscotto salata:
150 g di albume
60/70 g di tuorlo
8 g di maltitolo
30 g di farina Preparato Pane Focaccia Pasta di Venezia (non contiene zucchero)
20 g di fecola**
50 g di olio di Germe di Mais
Pepe nero
Un pizzico di sale

Per il ripieno:
450 g circa di robiola
500 g circa di salmone affumicato a fette
Un rametto di aneto

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Con le fruste elettriche montare gli albumi con un pizzico di sale, una macinata di pepe nero e 8 g di maltitolo.

Aggiungere i tuorli al composto montato e mescolare sempre con le fruste elettriche fino ad incorporarli.

Aggiungere al composto montato farina e fecola setacciate, mescolando a mano delicatamente con una spatola, dall’alto verso il basso.

Aggiungere l’olio di semi e mescolare sempre delicatamente dall’alto verso il basso.

Far aderire un foglio di carta forno sul fondo di una teglia di cm 45×37.
Perché il foglio non si muova spennellare la base della teglia con un po’ di olio.

Versare il composto e, con l’aiuto di una spatola, distribuirlo in modo omogeneo per avere lo stesso spessore in tutti i punti della teglia.

Cuocere in forno statico a 190 gradi per circa 9 minuti nel ripiano in mezzo del forno.

Preparare un canovaccio pulito, bagnato sotto l’acqua corrente e strizzato il più possibile.

Sfornare la pasta biscotto, ribaltarla sopra il canovaccio umido, togliere delicatamente la carta forno e coprire completamente con la pellicola.

Lasciar raffreddare in questo modo la pasta biscotto per 5 minuti.

Togliere la pellicola, stendere un foglio di carta forno della misura della pasta biscotto e capovolgere aiutandosi con il canovaccio: la pasta biscotto è pronta da farcire.

Stendere con una spatola o un cucchiaio la robiola, lasciando un cm libero sui bordi più lunghi della pasta; distribuire qualche ciuffetto di aneto, poi le fette di salmone affumicato.

Partendo dal lato più lungo iniziare ad avvolgere la pasta biscotto fino ad arrotolarlo completamente.
È importante stringerlo bene affinché la spirale interna resti compatta, senza spazi liberi.

Avvolgere il rotolo nella carta forno e anche nella pellicola (per non perdere umidità) e metterlo in frigorifero per un’ora, il tempo che il rotolo e il ripieno si compattino.

Togliere dal freddo e lasciare a temperatura ambiente prima di affettare e servire.

Mini plumcake senza glutine al Fico Rosa Di Pisticci, con Feta e Kefir di latte


“Fico Rosa di Pisticci
Di ceppo antico ma sempre….. Fico”!

L’amore verso la pianta del fico ha portato un’azienda della Basilicata a ricercare vecchie “cultivar” del Sud Italia che rischiavano l’estinzione.
Fra le diverse varietà trovarono un fico settembrino che comincia a dare i suoi frutti in agosto e, condizioni meteo permettendo, termina in autunno inoltrato.
Si trattava di una varietà che ancora non era stata censita, a cui loro stessi diedero un nome, registrandolo: il Fico Rosa di Pisticci.
Questo fico ha la forma di una piccola pera allungata e il suo peso oscilla fra i 30 e i 50 grammi; ha una buccia dal colore verde che tende al rosa, coriacea, che lo preserva dal degrado. La polpa, a grana fine, di color cardinale, è dolce, con un leggero retrogusto acidulo, che rende il sapore di questo fico molto intrigante. La sua caratteristica è mantenere tonicità e sapore per diversi giorni.
Per la coltivazione di questo fico è stata scelta la zona di Matera per le sue condizioni climatiche adatte a questo tipo di pianta e per la sua ricchezza di acqua.

Quando sulla tua strada incontri questo straordinario frutto e hai letto la sua storia, non puoi esimerti dal dedicargli un po’ della tua “creatività culinaria” 😏, dopo averlo molto apprezzato in purezza, mettendo a rischio la quantità necessaria per la realizzazione della ricetta!

Dedico al Fico Rosa di Pisticci i miei modesti mini plumcake senza glutine, piacevole, stuzzicante  entrée per celiaci vegetariani e non.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

4 uova
80 g di olio di semi di girasole
150 g di Kefir di latte* (oppure yogurt naturale)
50 g di fecola**
250 g di Farina Grano Zero Molino Pasini
1 bustina di lievito per torte salate**
200 g di Feta
400 g circa di fichi Rosa di Pisticci

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

Kefir e intolleranza:
Come sempre quando preparo ricette con il Kefir mi trovo il problema della intolleranza al lattosio.
Il Kefir è un latte fermentato e i batteri in esso contenuti metabolizzano il lattosio, trasformandolo in un prodotto praticamente delattosato.
Un articolo scientifico inglese pubblica che un prodotto lattiero-caseario fermentato con il Kefir migliora la digestione del lattosio.
Ritengo che, nonostante il Kefir sia il latticino più consigliato per chi ha problemi di mal digestione e intolleranza del lattosio, sia comunque sempre bene sincerarsene personalmente.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Rompere le uova in una ciotola, aggiungere l’olio, il Kefir e mescolare.

A questo composto aggiungere la feta spezzettata; farina, fecola e lievito mescolati e setacciati.

Aggiungere anche 250 g circa di fichi tagliati in quattro parti e mescolare bene l’impasto.

Distribuire il composto negli stampi e inserire al centro di ogni uno un fico intero.

Cuocere in forno caldo a 180 gradi per circa 25-28 minuti.

I Sarma, involtini turchi: la mia interpretazione senza glutine

I Sarma sono un piatto tradizionale della cucina turca.
Si tratta di un antipasto preparato utilizzando foglie di vite, precedentemente scottate in acqua, che racchiudono un composto di riso, carne macinata (ma anche no), uvetta, pinoli, erbe aromatiche, spezie e, come ogni ricetta della tradizione che si rispetti, ha diverse interpretazioni che cambiano di casa in casa.
Seguendo qualche puntata della Soap televisiva “Bitter Sweet” ho visto questi involtini e imparato il loro nome ma non la ricetta.
Per soddisfare la mia curiosità ho cercato in rete fin che ho trovato le spiegazioni che mi servivano per realizzarli.
I Sarma sono molto gustosi, si mangiano in modo informale, prendendoli con le mani e, conversando del più e del meno, in un attimo……spariscono!!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

200 g di Riso Vialone Nano
30 foglie di vite
150 g di carne macinata
Un pomodoro
2 limoni naturali
Basilico
Erba cipollina
50 g di uvetta sultanina
Pepe nero, curcuma e cannella
Sale
Olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere in un tegame qualche cucchiaio di olio, la cipolla tritata, l’erba cipollina tagliata a pezzetti e far rosolare brevemente.

Aggiungere il pomodoro a cubetti, far appassire per un paio di minuti poi aggiungere il riso, la carne macinata, l’uvetta (lavata, ammollata e asciugata), il basilico spezzettato, mescolare e profumare con cannella macinata, un cucchiaino di curcuma e una generosa macinata di pepe nero.

Mescolare, bagnare con mezzo bicchiere di acqua, salare, coprire e proseguire la cottura per 5-6 minuti.
Lasciar raffreddare.

Lavare accuratamente le foglie di vite e scottarle brevemente in abbondante acqua bollente.

Scolarle, sistemarle su un foglio di carta assorbente e tamponarle per togliere l’acqua in eccesso.

Alla base di ogni foglia mettere un cucchiaino di impasto raffreddato.

Prendere i lembi più lunghi della foglia e piegarli sul ripieno poi arrotolare le parti restanti in modo che il ripieno non possa uscire.
Procedere così fino ad aver riempito tutte le foglie.

Coprire la base di una casseruola dai bordi abbastanza alti e un fondo spesso con qualche foglia di vite.

Su queste appoggiare gli involtini preparati, sovrapponendoli fino ad esaurirli.

Esauriti gli involtini, bagnarli con il succo di un limone e ricoprirli con il secondo limone tagliato a rondelle, un giro di olio e tanta acqua fredda quanto basta a ricoprire l’ultimo strato.

Coprire la casseruola con un coperchio e cuocere a fuoco basso per circa 30-40 minuti o fino a quando l’acqua non si sarà assorbita completamente.
Togliere il coperchio e condirli con un filo di olio.

Prima di gustare i Sarma lasciarli raffreddare completamente: è un antipasto molto gustoso che va servito freddo.

Blinis senza glutine al kefir, con robiola, salmone e erba cipollina


Ideali come antipasto o abbinati ad un aperitivo i blinis (o bliny) sono delle deliziose e morbide focaccine di forma circolare tipiche della cucina russa, servite solitamente con panna acida per accompagnare caviale o salmone.
I miei blinis senza glutine prendono spunto dalla ricetta di Csaba dalla Zorza, ho però omesso tra gli ingredienti lo zucchero e sostituito il latticello con latte e Kefir.
Morbidi e gustosi li ho serviti con una crema di robiola, salmone e erba cipollina.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI:

Per i blinis:
50 g di farina di grano saraceno**
90 g di farina senza glutine Multiuso Nutrifree
Un pizzico di sale
Un cucchiaino di lievito istantaneo**
1/2 cucchiaino di bicarbonato
120 g di latte intero
120 g di Kefir di latte* (oppure yogurt naturale)
2 uova
1 cucchiaio di olio di semi di uva + poco per cuocere

Per farcire:
Robiola
Salmone affumicato
Qualche filo di erba cipollina

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

* Kefir e intolleranza:
Come sempre quando preparo ricette con il Kefir mi trovo il problema della intolleranza al lattosio.
Il Kefir è un latte fermentato e i batteri in esso contenuti metabolizzano il lattosio, trasformandolo in un prodotto praticamente delattosato.
Un articolo scientifico inglese pubblica che un prodotto lattiero-caseario fermentato con il Kefir migliora la digestione del lattosio.
Ritengo che, nonostante il Kefir sia il latticino più consigliato per chi ha problemi di mal digestione e intolleranza del lattosio, sia comunque sempre bene sincerarsene personalmente.

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola riunire le due farine, il sale, il lievito e mescolare.

Aggiungere il latte, il Kefir e le uova leggermente sbattute con l’olio di semi.

Mescolare con una frusta e lasciar riposare una mezz’ora in frigorifero.

Ungere una padella antiaderente con un po’ di olio di semi, aiutandosi con un pennello o un pezzetto di carta da cucina.

Con un piccolo mestolo versare l’impasto nella padella, messa sul fuoco a fiamma media, formando dei dischi.

Cuocere fino a che sulla superficie si formeranno delle piccole bolle, poi rivoltarli con una spatola antiaderente e cuocerli dall’altro lato per 20-30 secondi.

Impilarli su un piatto, tenerli al caldo e terminare via via la cottura di tutti i blinis.

Tritare l’erba cipollina, il salmone, mescolarli alla robiola e servire i blinis spalmati con questa crema.

Insalata tiepida di calamari, patate, zucchine e pomodorini

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Dalla rivista “Alice cucina” un invitante antipasto leggero di calamari con qualche modifica alla ricetta originale: non ho frullato le foglie di menta (per me sapore e profumo troppo aggressivi con il pesce) ma le ho messe in infusione con il succo di limone e un buon olio extravergine di oliva: condimento perfetto!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Calamari freschi
Zucchine
Pomodorini
Limone
Foglie di menta
Olio extravergine di oliva
Sale

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere le foglie di menta, lavate e asciugate, in infusione con l’olio e il succo di limone.

Lavare, asciugare e spuntare le zucchine; tagliare nel senso della lunghezza e grigliare su una piastra molto calda.

Lessare le patate, sbucciare e tagliare a dadini.

Lavare e asciugare i pomodorini.

Pulire e lavare i calamari, tagliarli a rondelle e cuocerli in acqua bollente per tre minuti.

Scolare, unire alle verdure e condire con la citronette al profumo di menta.

Servire tiepida.

Antipasto di polpo, naturalmente senza glutine

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Mi piace moltissimo questo antipasto e non solo a me: gli ultimi ospiti che abbiamo avuto lo hanno apprezzato parecchio e probabilmente avrebbero fatto il bis se non ci fossero state tante altre cose in menù.
Lo trovo molto indicato col caldo ma purtroppo è piuttosto caruccio e quando piace difficilmente ci si ferma ad un assaggino.
Allora vediamo di prepararlo in casa.
Non è molto difficile, tutt’altro.
Intanto cominciamo dalla cottura del polpo: ho imparato dallo chef Stefano Fagioli un metodo veramente ottimo per non perdere nulla del suo sapore.
Raccontava, mentre eseguiva la ricetta, di essere ricorso a questo metodo di cottura per necessità, durante una navigazione in barca con amici.
Non aveva messo acqua e cotto il polpo lentamente, nella pentola chiusa.
Il tempo di cottura è di circa 40/45 minuti per ogni kg di peso del mollusco.
Questa cottura non richiede sale, risulterà saporitissimo di suo.
Passiamo poi a come contenere il polpo e dargli una forma una volta cotto.
E qui entra in gioco Anna Moroni, che per eseguire la stessa ricetta, mostra il suo metodo supercollaudato.
La spiegazione nella mia ricetta.
In precedenza avevo seguito un altro metodo: si avvolge il polpo ancora tiepido nella pellicola, stringendo e sigillando il più possibile, ma non mi era venuto bene.
Per la scelta del polpo: meglio decongelato che fresco, risulta più tenero, oppure compriamolo fresco e congeliamolo noi.
Il polpo migliore è quello di scoglio, riconoscibile perché ha due ventose sui tentacoli.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Un polpo di circa 1 kg
Un paio di foglie di alloro

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere il polpo, pulito e lavato, in una pentola con un bel fondo spesso oppure antiaderente e calcolare 40/45 minuti di cottura da quando inizia a bollire.
Chiudere con un coperchio senza mai aprire e cuocere a fuoco bassissimo.

Trascorso questo tempo, spegnere e lasciare che il polpo si raffreddi nel suo liquido.

Una volta raffreddato, metterlo su della carta assorbente ad asciugare e, con altra carta, procedere a togliere (se si preferisce) la pelle che nella cottura è diventata scura.

Tagliarlo a pezzi.

Preparare una bottiglia di plastica: tagliare la sommità e bucherellare il fondo con una forbice perché possa uscire il liquido in eccesso.

Introdurre nella bottiglia i pezzi di polpo, pressarli con un batticarne (o altro peso), sigillare il tutto con della pellicola e mettere nel congelatore per una giornata.
Io ho congelato tutto, anche il batticarne.
Si potrebbe mettere anche nella parte più fredda del frigorifero ma, se congelato, si taglia meglio, ovviamente prima che sia scongelato del tutto.

Per prepararlo: tagliare la bottiglia di plastica e il polpo avrà la forma di un cilindro.
Lasciarlo a temperatura ambiente per una mezz’oretta dopodiché affettarlo il più sottile possibile. Perfetto sarebbe con una affettatrice, ma viene bene anche con un buon coltello.

Disporre le fettine di polpo su un piatto da portata e guarnire a piacere.

Io lo presento con delle fettine sottilissime di limoni della Costiera Amalfitana, ottimo accompagnamento perché sono profumati e non sono aspri.
Non metto olio, io lo preferisco così ma in tavola porto oliera e succo di limone.

Antipasto “cacio e pere” di Luisanna Messeri, naturalmente senza glutine

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Questo è nato come antipasto ma lo si può benissimo presentare anche come un secondo leggero, vegetariano, accompagnato da una fresca insalatina.
È in ogni caso un piatto fresco per questa estate che sta esplodendo.
L’idea l’ho avuta da una ricetta che la simpatica Luisanna Messeri, con l’amica Francesca, ha presentato in una delle trasmissioni televisive di Alice TV, “il club delle cuoche”.
Luisanna lo ha chiamato antipasto “cacio e pere” che si rifà al noto detto: al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere!!….. sinceramente non ho mai capito il perché…
L’ho proposto recentemente ad una cena tutta vegetariana col fratellino, la Roby, Andrea e la Fede.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

6 pere
Una fetta di verde piccante (nella ricetta originale formaggio Roquefort)
6 fettine di Taleggio
300-350 g di robiola fresca
Miele di acacia (nella ricetta originale miele di castagno)
La scorza di un limone
Grappa alla pera (nella ricetta originale vodka)
Noci per decorare

PROCEDIMENTO RICETTA:

Cuocere le pere per 5-6 minuti in acqua con la buccia di un limone e mezzo bicchiere di grappa alla pera.
Toglierle dal liquido di cottura e lasciare raffreddare.

Foderare 6 stampi che possano contenere il frutto (io ho usato dei bicchieri di vetro) con della pellicola.

Mettere sul fondo del contenitore un pezzetto di verde e spalmare i bordi con la robiola.
Tagliare alla pera la parte superiore, compreso il picciolo, un pezzetto anche della base e inserirla nel contenitore capovolta.

Premere leggermente, ricoprire con una fetta di Taleggio e sigillare tutto con la pellicola che fuoriesce dal contenitore.
Mettere in frigorifero per qualche ora.

Togliere dal frigorifero, aprire la pellicola, appoggiare la base della pera sul piatto, adornare con una noce e cospargere con qualche cucchiaio di miele.

Antipasto insolito, deliziosamente gradevole!