Risotto senza glutine con il violetto di Albenga

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Sono passata dal siculo Antonio, il mio “verduriere” preferito e tra le altre cose ho acquistato degli asparagi viola, provenienti da Albenga.
Mi piacciono gli asparagi, cosa che avevo in comune col mio babbo, ma questi non li ho mai mangiati.
Bellissimi, enormi, invitanti ma…viola…!!?? e come li cucino?
Al solito modo? Lessati con sale e olio…ma questi meritano qualcosa di più..decido per un risotto!
Sono andata a vedere che si dice di questo asparago-imparare non fa mai male, ringrazio internet per questo-e riporto cosa ho appreso di questo caratteristico ortaggio.
“”L’ asparago violetto cresce nella piana di Albenga, unica per microclima e composizione sabbiosa del terreno, tanto che lo stesso asparago coltivato in altre zone ha dato esiti deludenti.
Oltre a essere dotato di turioni grossi color violetto intenso, il suo maggior pregio è la scarsa fibrosità e la consistenza burrosa.
Inoltre, rispetto al gusto erbaceo tipico degli asparagi, quello di Albenga ha un sapore che tende al dolce.
La maturazione di questo prodotto è di tipo scalare e determina due tipi di coltivazione possibile: la prima, più precoce, con un breve periodo di raccolta in primavera, e l’altra tardiva e con una raccolta che si può protrarre anche per alcuni giorni.””
Detto questo e assaggiato crudo per rendermi conto del sapore (ottimo anche così, in una vita precedente devo essere stata sicuramente una capra!) procediamo con il risotto.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uovo, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Riso vialone nano (da buona mantovana..)
Asparagi di Albenga
Cipolla
Grana padano
Calvados
Sale
Olio evo

PROCEDIMENTO RICETTA:

Lessare le punte degli asparagi per pochi minuti (5/6) in acqua leggermente salata.
Scolarli e metterli da parte.

Far rosolare brevemente nell’olio la cipolla tritata con i gambi degli asparagi, lavati e puliti della parte legnosa, tenendo solo la parte tenera-tagliati a rondelle.

Aggiungere il riso, tostarlo fino a diventare quasi trasparente e sfumare con 1/2 bicchiere di Calvados.

Lasciare evaporare e poi aggiungere l’acqua di cottura degli asparagi, bollente.
Salare e proseguire la cottura aggiungendo di mano in mano acqua bollente fino ad ottenere un risotto “all’onda”.
Mescolare spesso per favorire la collosità del risotto.

Una volta pronto, dopo circa 13/14 minuti, mantecare con abbondante grana e servire con le punte di asparago tenute da parte.

Io ho fatto un paio di cialdine con il grana: una sotto per ospitare il risotto mentre con l’altra ho avvolto le punte di asparago: anche l’occhio vuole la sua parte e la “mise en place” (liberamente tradotta da noi due, capitano e mozzo, la “messa in piazza”) fa parte del mio dna, mi sembra di apprezzare di più quello che preparo….
Inutile dire che ci è piaciuto e il Calvados conferisce un tocco in più: ci sta meravigliosamente bene!