Sbrisolona senza glutine, ricetta mantovana


Dedico questa ricetta a Daria, la piccolina di Jé, conosciuta durante il recente corso senza glutine a Mantova, che ha apprezzato la mia sbrisolona tanto da chiedere alla mamma di rifarla…
E adesso un po’ di storia:

” La torta sbrisolona ha origini molto antiche, così chiamata per le ” brise”, ossia le briciole (in dialetto mantovano) piccole e grandi con cui inevitabilmente si deve fare i conti quando la si spezza.
È nata a Mantova all’epoca dei Gonzaga tra il ’500 e ’600; ha origini contadine, come testimonia l’uso della farina di mais.
Quando giunse alla corte dei Gonzaga nel ’600 vennero introdotte le spezie, lo zucchero e le mandorle. Infatti originariamente questo dolce povero veniva realizzato con una dose maggiore di farina di mais, lo strutto al posto del burro e le nocciole, a quei tempi più economiche rispetto alle mandorle.
Tradizionalmente veniva anche chiamata “torta delle tre tazze”, dall’eguale quantità dei tre ingredienti principali: farina bianca, farina gialla e zucchero, che venivano misurati in tre tazze della stessa capienza “.

È un dolce duro ma molto friabile, di aspetto particolare proprio per il suo impasto granuloso e non omogeneo che la caratterizza e le mandorle che l’arricchiscono.
La ricetta della sbrisolona è molto semplice e il profumo che invade la casa durante la cottura, un po’ lunga, è qualcosa di molto gradevole e avvolgente che persiste per parecchio tempo.
Naturalmente ogni famiglia ha la sua versione come tutte le ricette della tradizione.
Io ho “sglutinato” la ricetta della mamma appena abbiamo tolto il glutine dalla nostra alimentazione, nel 2005. È stato il mio primo dolce gluten free: potevamo rimanere senza sbrisolona?
Ho sperimentato per questo dolce diversi tipi di farine, oggi è il turno della Farmo.
Rispetto alle volte precedenti ho anche diminuito la dose di zucchero e direi che è meglio così.
La sbrisolona non si taglia a fette ma si spezzetta, la tradizione vuole che si rompa con un pugno al centro. Io uso il coltello caratteristico, a lama corta e appuntita, dalla forma a mandorla, che si usa per tagliare il grana.
Se si vuole ingentilire la sbrisolona, cospargerla con poco zucchero a velo, ma non ci andrebbe.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

200 grammi di farina di mais Nutri Free finissima (in prontuario AIC Associazione Italiana Celiachia)
200 grammi di farina per dolci senza glutine (questa volta Farmo x dolci)
110 grammi di zucchero (ho usato quello di canna )
250 grammi di mandorle NON pelate, tritate grossolanamente (ne lascio qualcuna intera)
200 grammi di strutto o 100 di strutto e 100 di burro o 200 di burro (nella vecchia ricetta originale solo strutto-qui solo burro)
2 tuorli
La buccia di un limone grattugiata
Una bustina di vanillina (vedi Prontuario AIC Associazione Italiana Celiachia) o i semini di una bacca di vaniglia
Un pizzico di sale
Zucchero a velo facoltativo (se non è home made come il mio vedere Prontuario AIC Associazione Italiana Celiachia)

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola unire la farina bianca, la gialla, lo zucchero, il sale, la vanillina, le mandorle e la buccia del limone grattugiata.

Aggiungere i tuorli e il burro a temperatura ambiente oppure fuso e raffreddato e lavorare tutto con le mani per ottenere un composto granuloso (si può usare anche una forchetta, basta lavorare e mescolare molto bene).

Ungere una tortiera (con queste dosi una di cm 22 x 35 è perfetta), versare il composto, pressarlo leggermente e infornare a 160 gradi per circa 50 minuti.
Lasciare raffreddare.

C’è chi ama bagnarla con un po’ di grappa, pare sia molto buona. Io non ho mai provato.
Ottima con un buon Passito….questo vi garantisco che è un abbinamento straordinario!
Si mangia rigorosamente con le mani.

Qui con farina senza glutine Speciale Torte e Biscotti Molino Dallagiovanna, farina di mais finissima Sarchio e zucchero semolato:

Una colomba senza glutine veloce veloce

Non ho resistito, non poteva mancare la colomba per Pasqua!
Non mi rimane molto tempo: Pasqua è domani e oggi ho passato tutta la mattina fuori casa….
Dopo aver pranzato mi sono rimboccata le maniche e in meno di un’ora la colomba è nel forno, pronta per la cottura!
Ho fatto questa ricetta vista in TV…. si lo so, qualcuno penserà che passo tanto del mio tempo sul divano a fare zapping tra un canale e l’altro…invece no, semplicemente accendo la TV, ascolto e memorizzo quello che può interessarmi e intanto sfaccendo per casa o mi infarino (molto volentieri!) in cucina.
Se qualcosa ha catturato il mio interesse (troppe cose in verità) devo trovare il tempo per realizzarle.
È diventata una sfida quella di sglutinare, particolarmente piacevole per me….e anche per lui, ma non solo…
E dal profumo che si sta sprigionando in cucina direi che non ho sbagliato.
Anna Moroni ha colpito ancora!! (si, perché la ricetta è sua, ho solo fatto qualche modifica)
Oggi non si taglia, aspettiamo domani….e se ce la farò inserirò la foto della fettina.

Buona Pasqua a tutti!!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza lattosio, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

150 g di farina Biaglut Sfornagusto x dolci (pacco da 500 g)
150 g di fecola di patate San Martino (in prontuario AIC-Associazione Italiana Celiachia)
150 g di zucchero di canna
200 g di burro
4 uova intere
50 g di liquore Grand Marnier
succo di mezzo limone
1 bustina di vanillina (vedi prontuario) o i semini di 1/2 bacca di vaniglia
1 bustina di lievito per dolci San Martino (in prontuario AIC-Associazione Italiana Celiachia)
1 pizzico di sale
arancia candita tritata (per me scorze di arancia candita home made)

Per la glassa:

100 g di nocciole
50 g di mandorle
25 g di farina di mais finissima Nutri Free
150 g di zucchero a velo consentito (per me zucchero semolato frullato con bacche di vaniglia usate e essiccate)
albume q.b.

PROCEDIMENTO RICETTA:

 

Mettere nel robot la fecola, la farina, il lievito, il burro e dare un paio di giri, aggiungere poi lo zucchero, le uova intere, una per volta e l’arancia candita, la vanillina, un pizzico di sale e il succo di limone. Per ultimo il liquore.
Amalgamare bene

Versare metà dell’impasto nello stampo della colomba (da 750 g), distribuire qualche mandorla intera e ricoprire con il resto del composto.

Preparare la glassa: frullare – non troppo – nocciole e mandorle (tenere da parte qualche mandorla per decorare la superficie), metterle in una ciotola con lo zucchero a velo, la farina di mais, mescolare e aggiungere gli albumi, tanti da ottenere una consistenza di uno yogurt. Io ne ho usati 3.
Mescolare bene, bene con una forchetta.

Ricoprire la colomba con questa glassa (veramente a me è sembrata troppa, non volevo soffocare la mia creatura e ne ho messo la metà).
Distribuire in superficie qualche mandorla e passare in forno caldo a 175 gradi per 40 minuti.