I “Sospiri delle monache” di Ambra Romani, anche senza glutine, con ricotta e amarene sciroppate


Qualche anno fa Ambra Romani durante la trasmissione televisiva “La Prova del Cuoco” ha preparato dei dolcetti morbidi e delicati, tipici della Puglia: i “Sospiri delle monache”.
Facili e veloci da preparare, fanno parte delle ricette sglutinate che faccio con una certa frequenza, soprattutto quando ho bisogno di coccolarmi un po’, cosa che ultimamente succede abbastanza spesso.
La ricotta, lavorata con lo zucchero a velo, diventa soffice e gustosissima e non ha bisogno di altro ma in casa avevo delle deliziose amarene senza glutine che hanno completato piacevolmente l’opera.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

45 g di Farmo Fibrepan-LP
25 g di zucchero semolato
3 uova
1 limone
200 g di ricotta
20 g di zucchero a velo**
Amarene sciroppate Fabbri, senza glutine

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Montare gli albumi a neve con qualche goccia di succo di limone.

Sbattere i tuorli con lo zucchero.

Setacciare la farina e aggiungerla ai tuorli sbattuti.

Incorporare a questo composto gli albumi montati a neve, poco per volta e delicatamente.

Mettere il composto in una sacca da pasticcere e far cadere su un foglio di carta forno 3 ciuffi vicini: questa è la forma che Ambra Romani ha dato ai suoi Sospiri.

Cuocere a 180 gradi per circa 10-12 minuti; togliere dal forno e lasciar raffreddare.

Lavorare la ricotta con 15 g di zucchero a velo.

Tagliare i “Sospiri” a metà, farcirli con la crema di ricotta, spolverarli con zucchero a velo e, per finire, decorarli con le amarene sciroppate.

Paolo Tizzanini e la Ribollita con il pane semintegrale senza glutine


Preparare la Ribollita, o Minestra di pane, è facile se si segue “La ricetta della Ribollita” così come l’ha scritta il Presidente della omonima Confraternita, Paolo Tizzanini.
“Non si può parlare di Ribollita senza parlare della Zuppa di Fagioli e del pane che l’accompagna. È dal recupero di questa Zuppa avanzata il giorno prima, rassodata dal pane inzuppato nel brodo, che nasce la Ribollita. È dunque un piatto di recupero, riscaldato e servito con un giro di olio. Essenziale quindi partire preparando una buona Zuppa di Fagioli” ed è proprio da questa che, con la guida di Paolo Tizzanini, ho iniziato a preparare la prima di tante Ribollite che hanno riscaldato le serate di questo ultimo, indimenticabile e solitario inverno.
Ho trovato ottimo per la Ribollita il pane semintegrale preparato con un mix di farine Farmo e Rustico Schär, sfornato almeno con un giorno di anticipo.

Per questa Minestra di grande conforto, nella speranza di non aver tralasciato nulla dei suoi insegnamenti, mando un grande abbraccio allo Chef, l’Oste con la O maiuscola, Paolo Tizzanini.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini (con Fibrepan-LP), senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per il pane:
200 g di Mix Rustico Schär
400 g di Fibrepan Farmo o Fibrepan-LP
490 g di acqua
12 g di lievito di birra fresco
15 g di olio
5 g di sale

Per cuocere i fagioli:
400 g di fagioli Cannellini secchi
Salvia, aglio, pepe nero in grani
Olio extravergine d’oliva
Sale

Per la Zuppa:
Fagioli cannellini lessati
300 g di cavolo nero
200 g di cavolo verza
3 pomodori maturi (per me 3 pomodori pelati in scatola)
2 coste di sedano
2 carote
1 cipolla
2 spicchi di aglio
Un rametto di timo (per me timo essiccato)
Pane raffermo
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe

PROCEDIMENTO RICETTA:

Per il pane:

In una ciotola mescolare l’acqua con il lievito e lasciar riposare per qualche minuto.

Aggiungere le farine, mescolare poi aggiungere l’olio ed infine il sale.
Lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Trasferire l’impasto sul piano di lavoro infarinato e lavorare per qualche minuto.
Versare l’impasto nello stampo Emile Henry (o in uno da plumcake) precedentemente oliato, coprire e lasciar lievitare fino al raddoppio.

Cuocere (con lo stampo Emile Henry mettere il coperchio) in forno caldo a 210 gradi per circa 35-40 minuti.

Togliere dallo stampo e mettere su una griglia a raffreddare.

Per la Ribollita:

Mettere i fagioli cannellini in ammollo per una notte poi cuocerli in pentola con acqua fredda, salvia, aglio, alcuni grani di pepe nero e un giro di olio.
Coprire e portare a cottura a fuoco bassissimo.
Salare solo a cottura ultimata.

In una casseruola abbastanza capiente fare soffriggere dolcemente nell’olio la cipolla,
il sedano, la carota, l’aglio tritati e un pizzico di sale: quest’ultimo serve a far rilasciare acqua e tenere morbide le verdure.

Quando il soffritto risulta dorato, aggiungere i due cavoli tagliati a liste.

Mettere da parte un quarto di fagioli cotti e passare al setaccio i rimanenti con un po’ di acqua di cottura.

Quando i cavoli si saranno appassiti, aggiungere nella casseruola i pomodori, i fagioli interi e quelli passati, l’acqua di cottura rimanente, una macinata di pepe, un pizzico di timo e cuocere, a fuoco basso, per circa un’ora.

Sul fondo di un tegame mettere delle fette sottili di pane, coprirle con la metà della zuppa, fare un altro strato di pane e versare sopra la zuppa rimanente.

Servire con un giro di olio.

Il giorno seguente, dalla zuppa avanzata che ha riposato tutta la notte, nasce la Ribollita: si mette sul fuoco a riscaldare lasciando che si attacchi leggermente al fondo del tegame fino a formare una gradevole crosticina.

Servire la Ribollita bella fumante con un giro di olio.

La mia cucina flambé: Crêpes Suzette senza glutine per festeggiare le Donne e per il compleanno di StellaSenzaGlutine


Pur essendo uno dei miei piatti forti, non ho mai avuto occasione di pubblicare la ricetta delle Crêpes Suzette fino ad oggi, 8 marzo 2021: per festeggiare tutte le donne e il mio Blog, StellaSenzaGlutine che proprio l’8 marzo compie ben otto anni, quel giorno è arrivato.
Nel corso degli anni ho fatto questo delizioso dessert così tante volte che non ho più bisogno di rileggere la ricetta per rinfrescare la memoria.
Le mie Crêpes Suzette sglutinate hanno sempre riscosso grande approvazione sia per il gusto che per la scenografia: il flambé è sempre di grande effetto.
La mia ricetta non si discosta molto da quella originale di Monica Bianchessi e Stefano Fagioli, miei chef guida e anche con le mie modifiche il risultato è strepitoso!

“L’origine delle Crêpes Suzette, secondo alcune testimonianze, è dovuta ad un errore e da questo, come a volte succede in cucina, prende vita un piatto esclusivo che diventerà famoso.
Un cameriere quattordicenne di nome Henry Charpentier stava lavorando al Café de Paris, a Montecarlo e venne incaricato di cucinare delle crêpes per il principe di Galles, futuro re Edoardo VII. Emozionato, aggiunse troppo liquore alle crêpes facendo prendere fuoco al tegame. Le crêpes vennero servite ugualmente e il principe apprezzò la ricetta. Egli chiese al giovane come si chiamassero e questi gli rispose che erano le Crêpes Princesse. Il futuro sovrano, indicando una avvenente ospite al tavolo, dichiarò: “No, le chiameremo Crêpes Suzette!”
Altre fonti danno diverse versioni ma quello che conta comunque è il risultato arrivato fino a noi: crespelle imbevute in una salsa a base di succo e scorza di arancia e Grand Marnier, sottoposto a cottura flambé!

Un vulcaniano augurio di “Lunga vita e prosperità” a tutte le donne ❤️ e al mio Blog 🥰 con il profumo inebriante delle mie Crêpes Suzette!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

250 g di latte tiepido
100 g di Fioreglut Caputo
2 uova
5 g di zucchero (facoltativo)
2-3 arance e 1 limone non trattati
8 zollette di zucchero (di canna o bianco)
30 g di burro (anche meno)
Liquore Grand Marnier
Olio extravergine d’oliva

PROCEDIMENTO RICETTA:

Setacciare la farina, metterla in una ciotola e stemperarla con il latte; aggiungere le uova leggermente sbattute e mescolare bene fino ad ottenere una pastella liscia, priva di grumi, omogenea.
Coprire e lasciar riposare per una mezz’ora.

Con un pennello ungere con olio un tegamino antiaderente (per velocizzare anche due di ugual dimensione) e metterlo sul fuoco a scaldare.

Versare 3-4 cucchiai (o un piccolo mestolino) di pastella e far roteare velocemente l’impasto fino a ricoprire tutto il fondo.

Cuocere per circa mezzo minuto (dipende dallo spessore della crêpe, meglio farle sottili) poi, con l’aiuto di una spatola di silicone, staccare i bordi e girare per cuocere anche l’altro lato.

Toglierla dal tegamino e farla scivolare su un piatto.
Proseguire fino ad esaurire la pastella, ungendo ogni tanto il tegamino con una pennellata di olio.

Strofinare per bene le zollette di zucchero sulla buccia delle arance e del limone in modo che si impregnino dell’aroma poi metterle in una ciotola aggiungendo la buccia grattugiata sia delle arance che del limone.

In un tegame mettere una piccola noce di burro, il succo degli agrumi, le zollette e le bucce grattugiate.

Mescolare, portare a bollore dolcemente e, dopo 3-4 minuti, versare poco alla volta mezzo bicchiere di Grand Marnier e far riprendere il bollore.

Immergere nel liquido una crêpe alla volta facendola insaporire, ripiegarla a ventaglio e trasferirla in una pirofila leggermente imburrata.

Proseguire fino all’esaurimento delle crêpes.

Il liquido che rimane versarlo nella pirofila, direttamente sulle crêpes.

Al momento di servire le Crêpes Suzette, mettere la pirofila in forno a scaldare a 180 gradi per 6-7 minuti.

Mettere sul fuoco un pentolino con mezzo bicchiere (di più per avere una bella fiammata) di Grand Marnier e, appena inizia a bollire, versare il liquore sulle crêpes.

Facendo molta attenzione, dare fuoco al liquore e godersi lo spettacolo.
Se si preparano la sera spegnere le luci.

È di grande effetto servire nei piatti le Crêpes Suzette ancora fiammeggianti.

Monica Bianchessi e Stefano Fagioli: gnocchi di patate con radicchio di Treviso, anche senza glutine


Sfogliando le ricette di Monica Bianchessi e Stefano Fagioli nella Collana Diari di Alice “365 una ricetta al giorno”, più precisamente il Diario del 2008, alla pagina 6 del mese di Febbraio ho trovato questa interessante ricetta che vede protagonista il radicchio.
In casa, fin che è stagione, ho sempre una buona scorta di radicchio di Treviso, che mi viene recapitato direttamente dalla zona di produzione quasi appena dopo essere stato raccolto.
È talmente croccante e fresco che è un vero peccato cuocerlo, ma per questa ricetta vale la pena!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

1 kg di patate
Radicchio di Treviso (2-3 cespi)
300 g di Mix-it Schär
Un rametto di rosmarino
Grana grattugiato
Uno spicchio di aglio
Un pizzico di noce moscata
200 g di guanciale**
Scalogno
Olio extravergine d’oliva
Sale

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere le patate con la buccia in una casseruola, coprirle con acqua fredda e portarle a cottura.

Lavare il radicchio, tritarne finemente una metà assieme agli aghi di rosmarino e far saltare il tutto con un filo di olio, regolando di sale.

Una volta cotte, pelare le patate, schiacciarle, unire la farina, il radicchio stufato e scolato da eventuale acqua, il grana e una grattugiata di noce moscata.

Impastare, tagliare l’impasto a pezzi, ricavare dei filoncini e da questi gli gnocchi.

Passarli sui rebbi di una forchetta e tuffarli in acqua bollente salata.

Intanto far appassire lo scalogno con un giro di olio, il guanciale a filetti e lo spicchio di aglio schiacciato.

Unire il resto del radicchio tagliato, lasciar stufare e aggiungere gli gnocchi cotti e scolati.

Far insaporire e servire con una spolverata di grana.