Parmigiana senza glutine nel tegame


“La parmigiana di melanzane, anche melanzane alla parmigiana o semplicemente parmigiana, è un piatto a base di melanzane fritte e gratinate in forno con passata di pomodoro, basilico, aglio e formaggio”.
Così dice la ricetta della tradizione, ma fa troppo caldo, non mi sento di friggere né di accendere il forno.
Preparo una parmigiana di melanzane “sui generis”, da non confondere né confrontare con l’originale, ma comunque buona, appetitosa e, tutto sommato, piuttosto veloce!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

2-3 melanzane (dipende dalla dimensione)
2 mozzarelle
Sugo di pomodoro (pelati-cipolla-aglio-basilico-sale)
Basilico fresco
Grana grattugiato
Olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO RICETTA:

Ungere il tegame con un velo di olio e ricoprire il fondo con qualche cucchiaio di salsa di pomodoro.

Su questo distribuire fettine sottili di melanzana, mozzarella stracciata, grana grattugiato, foglie di basilico ed infine qualche cucchiaio di sugo.

Ripetere tre di questi strati e terminare con mozzarella, grana, basilico e sugo di pomodoro.

Mettere il coperchio al tegame e trasferirlo sul fuoco, a fiamma dolce, per 14-15 minuti poi togliere il coperchio e cuocere per altri 40-50 minuti.

Spegnere e lasciar riposare prima di servire: è buona sia calda che a temperatura ambiente.

Stufato e spätzle, senza glutine


La stagione invernale invita a preparare piatti caldi e confortevoli, che scaldano il cuore e l’atmosfera della casa.
Tra le ricette dell’Alto Adige mi piace preparare questa, molto semplice: è un piatto unico che ho imparato a conoscere nei rifugi di montagna dove spesso viene servito con gli spätzle.
Gli spätzle sono gnocchetti tirolesi a base di farina, uova e acqua, una delle prime ricette che ho sglutinato e che compare di frequente sulla mia tavola, in vari “colori”!
Ho comprato il mio spätzlehobel in Val Pusteria diversi anni or sono e a volte sono tentata di sostituirlo con uno nuovo, più “pimpante”, ma non mi decido mai.
Non cucino spesso carne rossa ma questa è una ricetta che, quando trovo un taglio di carne come si deve (anche se sinceramente non me ne intendo molto), porto in tavola con piacere, perché è facile da realizzare ed è un piatto unico e ricco di gusto.
….. e poi mi ricorda la montagna, le discese con il vento che sferza il viso (io, siluro nero 🙄, beh….per il colore del completo da sci 😉☺️), i grossi batuffoli di neve illuminati dalla fioca luce dei lampioni, la neve che scricchiola ad ogni passo calpestata dagli scarponi, l’aria che sa di buono, che pizzica il naso e fa lacrimare gli occhi …
Atmosfere magiche, rievocate da un semplice brasato con gli spätzle!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:
Per il brasato:
700-800 g di codone di manzo
Mix it Universale Schär
Pepe nero
Aglio
Concentrato di pomodoro
Vino nero
Olio extravergine d’oliva

Per gli spätzle:
300 g di Mix per Pasta Farabella
4 uova (220 g)
250 g di acqua
Noce moscata
Sale
Olio extravergine d’oliva
Salvia, alloro, rosmarino

PREPARAZIONE RICETTA:

In una terrina mescolare qualche cucchiaio di farina, una macinata di pepe, un pizzico di sale.

Passare la carne in questo mix e rosolarla su tutti i lati in un tegame con aglio e olio caldo.

Sfumare con un buon vino nero, aggiungere il concentrato di pomodoro, acqua calda (o brodo) e portare a bollore.

Stufare per circa due ore e mezzo a fuoco basso: deve appena sobbollire.

Nel frattempo preparare gli spätzle:
In una ciotola riunire la farina, le uova, una grattugiata di noce moscata, un pizzico di sale, l’acqua; mescolare con una frusta per amalgamare gli ingredienti e ottenere un composto liscio e senza grumi.

Portare a bollore l’acqua salata per cuocere gli spätzle e posizionare sulla pentola l’apposito attrezzo.

Mettere la pastella nel contenitore scorrevole dello spätzlehobel e farla scendere, spostandolo avanti e indietro, direttamente nell’acqua.

Appena gli gnocchietti riaffiorano in superficie sono pronti.

In un tegame preparare il condimento per gli spätzle: scaldare l’olio con i profumi, coprire e far andare a fuoco minimo per qualche minuto.

Scolare gli spätzle con una schiumarola, versarli direttamente nel tegame del condimento e spadellare per insaporirli.

Affettare il brasato e servirlo con gli spätzle, tutto rigorosamente molto caldo!

Riso Pokè Bowl, la versione di Rubi, senza glutine


Pokè Bowl: Pokè=tagliato a tocchi, Bowl=ciotola.
Gustosa e colorata, la Pokè Bowl è essenzialmente un’insalata di riso con un apporto calorico molto basso, ottimo sempre, ideale nella stagione estiva.
Anche in Italia è esplosa la nuova tendenza food: l’insalata venuta dalle Hawaii, piatto unico a base di riso, pesce marinato, frutta e verdura, si sta facendo strada nei locali più alla moda, conquistando i palati più esigenti.
Ho visto preparare la Poké Bowl da Rubina Rovini nel format di Alice “La Versione di Rubi”.
In questa trasmissione la conduttrice, grande esperta degli alimenti e delle loro proprietà, ci fa conoscere i piatti della tradizione secondo la sua moderna visione, fatta di contemporaneità ed esigenza del vivere quotidiano, pur restando legata alle loro memorie.
Ho apprezzato la sua versione del Riso Pokè Bowl e l’ho preparato per noi ma con qualche variazione.
Tra gli ingredienti di questa ricetta ci sono gli edamame, fagioli di soia acerbi, ricchi di proteine e vitamine, molto usati nella cucina giapponese.
Gli edamame sono stati una piacevole scoperta: gusto delicato, consistenza croccante.
La soia edamame è coltivata anche nelle fertili rive del Po e distribuita principalmente come prodotto surgelato.
Sprovvista di olio di riso l’ho sostituito con quello extravergine d’oliva mentre sesamo nero e avocado, previsti nella ricetta di Rubi, ho dimenticato di metterli nella lista della spesa ☹️.
Sarà per la prossima volta: è una ricetta da ripetere!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

300 g di riso basmati
400 g di salmone
1 ananas
200 g di edamame
4 rapanelli
300 g di spinacini
450 g di acqua (una volta e mezzo il peso del riso)
Qualche filo di erba cipollina
1 spicchio di aglio
2 lime
1 cm di zenzero
Salsa di soia**
Olio extravergine di oliva

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Lavare il riso, versarlo in una casseruola, aggiungere l’acqua, un pizzico di sale, mettere sul fuoco e, appena raggiunge il bollore, coprire e cuocere per 7-8 minuti.

Trascorso questo tempo condire il riso con il succo di lime, un giro di olio poi trasferirlo in una ciotola a raffreddare.

Tagliare a cubetti il salmone (dopo averlo privato della pelle e delle eventuali lische), metterlo in una ciotola con rondelle di zenzero e qualche cucchiaio di salsa di soia.
Mescolare e mettere da parte.

Tagliare l’ananas a cubetti, metterlo in una ciotola con l’erba cipollina tagliata a pezzetti e condire con qualche cucchiaio di soia.

Tagliare i rapanelli a rondelle.

Sbollentare la soia edamame, scolare e condire con un filo di olio.

In una padella saltare velocemente gli spinacini, lavati e scolati per bene, con un giro di olio e uno spicchio di aglio.

Scolare il salmone dalla salsa di soia e scottarlo molto brevemente in una padella con un giro di olio.

Preparare il piatto da portata:
Versare al centro il riso e intorno distribuire gli altri ingredienti: l’edamame, l’ananas, il salmone (senza zenzero), i ravanelli e gli spinacini.

Il riso Pokè Bowl, versione rivisitata di Rubi, è pronto!

Menemen e Bazlama: colazione da turchi, anche senza glutine


Il Menemen è un piatto della tradizione turca straordinariamente semplice ma molto gustoso a base di uova, cipolle, pomodori, peperoni e spezie e viene servito a colazione.
Non sono reduce da una vacanza in Turchia ma dall’aver visto qualche puntata di Bitter Sweet, la soap turca con protagonista una giovane aspirante chef che ha un grande sogno: aprire un ristorante tutto suo.
Prima però deve portare a termine non solo gli studi di arte culinaria all’università ma anche un corso di giapponese, al quale si dedica con altrettanta passione.
Per mantenersi cerca un lavoro e lo trova come cuoca personale di un giovane uomo d’affari, ricco e affascinante (ti pareva 😏🙄!) e, in un ambiente da sogno, prepara diversi piatti turchi: il Menemen ha catturato la mia curiosità.
Diverse ricette spiegano come procedere nella preparazione del Menemen e, in tutte, le uova, ingrediente principale, vengono strapazzate, ma un video mi ha convinta di più: le uova restano intere e alloggiano tra le verdure.
E il pane turco? Niente di meglio che servire il Menemen con un pane che parli la stessa lingua: il Bazlama!
Il Bazlama (pane arabo) è un pane morbido, molto schiacciato, piatto, circolare e lievitato che si trova in Turchia.
È composto da farina di grano, acqua, sale e lievito e viene cotto in padella: questa torrida estate fa apprezzare moltissimo non dover ricorrere al forno per la cottura!!
Ecco la mia interpretazione del Menemen e del Bazlama senza glutine: abbiamo viaggiato con immaginazione, fantasia e sensi ma…. non a colazione, a cena 😉!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per il Menemen:
Una cipolla
Peperoni (meglio a polpa sottile come i corno, i friggitelli e i monchetto)
Un peperoncino
3 pomodori maturi
4 uova
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe nero

Per il Bazlama:

650 g di Miscela Pane le Farine dei Nostri Sacchi + poca per spolvero
8 g di lievito di birra secco
12 g di sale
470 g di acqua tiepida

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare il Bazlama:
Versare in una ciotola la farina e il lievito, aggiungere una parte di acqua, mescolare, aggiungere il sale e l’acqua rimanente.

Lavorare per amalgamare bene gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido e soffice.

Versarlo sulla spianatoia e tagliarlo in 6 parti.

Spolverare di farina ogni pezzetto e arrotolarlo dando la dimensione di una arancia.

Mettere le palle di pasta su un vassoio, coprire con pellicola e lasciar riposare per una mezz’ora.

Passato il tempo di riposo, spianare, arrotondare ogni pallina con le dita e cuocerla in una padella antiaderente a temperatura media pochi minuti per parte.

Una volta cotto il Bazlama, tagliarlo a fette e mantenerlo al caldo coperto con un tovagliolo.

Preparare il Menemen:
In un tegame appassire in un giro di olio la cipolla, il peperoncino, i peperoni e i pomodori, tutto tagliato a pezzetti non troppo grossi.

Aggiungere un pizzico di sale, una generosa macinata di pepe e portare a cottura con fiamma media.

Ricavare tra le verdure appassite 4 spazi e in ogni uno versarvi un uovo intero, avendo cura di non romperlo.

Coprire il tegame e lasciar rapprendere le uova, senza cuocerle troppo: saranno pronte appena l’albume prenderà colore.

Una spolverata di pepe ed il Menemen è pronto da gustare accompagnato da soffici fettine di Bazlama senza glutine, perfette per la …..scarpetta 😉!

Polenta senza glutine, con cannellini e salsa piccante di Fabio Campoli


La primavera tarda ad arrivare e un piatto di polenta fumante è ancora molto gradito.
Per l’occasione rispolvero una ricetta dello chef Fabio Campoli, custodita tra i “capispalla”, in senso molto figurato 😉😊, della mia cucina.
Un piatto unico, un vero comfort food che scalda il cuore e gratifica il palato, in attesa che arrivi la tanto desiderata bella stagione!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la polenta:
100 g di farina fioretto**
100 g di farina bramata
**
1 litro d’acqua
Un cucchiaio scarso di sale

Per la salsa:
200 g di fagioli cannellini già cotti
300 g di pomodori pelati passati
1 spicchio d’aglio
30 g di cipolla tritata
1/2 cucchiaio di paprika piccante
15 g di prezzemolo fresco
Olio extra vergine d’oliva
Sale q.b.

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA

In una casseruola preparare un fondo con un giro di olio, l’aglio e la cipolla tritati e far appassire a fuoco lento; unire poi il pomodoro passato e lasciar cuocere per 15-20 minuti.

Aggiustare di sale, unire i fagioli cannellini, precedentemente ammollati, lessati in abbondante acqua salata e scolati.
(Per abbreviare i tempi si possono usare fagioli cannellini in scatola, sciacquati in acqua corrente e ben scolati).

Mescolare, tenere sul fuoco a calore moderato per 5-6 minuti.

A fuoco spento aggiungere la paprika, mescolare e lasciare riposare per almeno per 20 minuti.

Nel frattempo preparare la polenta: unire le due farine, versarle a pioggia nell’acqua poco prima che raggiunga il bollore, mescolando con una frusta per non formare grumi.

Salare e proseguire la cottura per circa 30-35 minuti, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.

Appena pronta servire la polenta con la salsa di fagioli cannellini cosparsa di prezzemolo tritato: un piatto semplice ma molto appagante!

Fabio Campoli e lo sformato di polenta, radicchio e Asiago


Non la solita polenta!
Questa è ingabbiata tra spicchi di radicchio e fette di Asiago, come insegna lo Chef Fabio Campoli all’interno della trasmissione “La Prova del Cuoco”: un piatto unico da leccarsi i baffi!!

Se preferite un radicchio più dolce usate il Tardivo di Treviso.

DIFFICOLTÀ: media

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

200 g di farina di mais fioretto**
200 g di farina di mais bramata**
1,5 litri di acqua
200 g di formaggio Asiago
3-4 cespi di radicchio rosso di Treviso
Olio extravergine di oliva (oppure 20 g di burro fuso)
100 g di grana grattugiato
Sale e pepe
Olio

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Tagliare ogni cespo di radicchio, dopo averlo lavato e sgrondato dall’acqua in eccesso, in quattro spicchi.
Disporre gli spicchi di radicchio su una teglia e con un pennello ungerli con olio insaporito da una macinata di sale.

Mettere il radicchio in forno preriscaldato a 250 gradi e dopo 10 minuti di cottura abbassare la temperatura a 100 gradi e lasciarlo a stufare per altri 15 minuti.

Preparare la polenta.
Scaldare l’acqua leggermente salata e, prima che raggiunga il bollore, versare le farine di mais a pioggia, mescolando con una frusta fino a quando comincia a bollire.
Proseguire la cottura fino ad avere una polenta abbastanza morbida (circa 30-35 minuti), mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.

Ungere una pirofila da forno e disporre il radicchio sul fondo, a raggiera, coprendo anche i bordi.

Versare all’interno la polenta morbida, in modo da creare uno strato di un paio di centimetri e su questa distribuire l’Asiago tagliato a listarelle.

Coprire con altra polenta, livellare e richiudere con il radicchio.

Terminare con una generosa spolverata di grana sulla superficie poi infornare a 140 gradi per circa 40 minuti.

Togliere dal forno e aspettare qualche minuto prima di capovolgere lo sformato di polenta sul piatto da portata.

Il baccalà di nonna Tina, senza glutine


Il baccalà è conservato sotto sale, mentre lo stoccafisso (stocco) è essiccato.
Si tratta comunque sempre di merluzzo, cambia solo il metodo di conservazione.
Alla luce di questa affermazione la mia ricetta dovrebbe dire: “lo stoccafisso di nonna Tina”
ma mi sembrerebbe di farle un torto perché lei sempre baccalà lo chiamava quando ci invitava a cena: “Vi aspetto, ho preparato polenta e baccalà”.
Era la sua ricetta …..cult!

Questa è una ricetta di famiglia, più precisamente della famiglia di mio marito.
Da mia suocera ho imparato a mangiare (prima di allora non ne conoscevo nemmeno l’esistenza) e a preparare il baccalà (stoccafisso), quando sono diventata “una di loro”, ma non ho mai saputo da chi avesse a sua volta imparato a cucinare così lo stocco.
Ho cercato non solo tra le mie conoscenze ma anche in rete se esiste questa ricetta, ma no, non c’è. Ce ne sono di simili, ma questa, suocera-made è unica e, vi assicuro, vale la pena provarla.
Le dosi sono abbastanza soggettive, soprattutto per quanto riguarda l’uvetta: io ne metto sempre….un po’ di più: mi piace moltissimo questo contrasto dolce-salato!
Nella stagione invernale, abbinata ad una morbida polentina, questa ricetta diventa un più che soddisfacente piatto unico.
Con il baccalà-stoccafisso preferisco la polenta di mais bianco, dal profumo meno deciso della gialla e più delicata.
Pur essendo indispensabile (almeno a mio giudizio) e completando la portata, la polenta bianca lascia ogni onore di gusto e sapore al piatto protagonista: lo stocco.
Se non si ha tempo di cuocere a lungo la polenta (circa 40 minuti), si può usare quella precotta (entrambe rigorosamente senza glutine!) e in poco più di 10 minuti è pronta.
Generalmente, con questo piatto, preferisco una polenta abbastanza morbida: basta mettere più acqua di quella prevista.
Per quanto riguarda il baccalà-stoccafisso, deve essere di eccellente qualità e la migliore è quella Ragno che proviene dalla Isole Lofoten in Norvegia.
Lo stoccafisso non è altro che merluzzo essiccato al sole secondo antiche procedure dei paesi del nord Europa.
L’essicazione è uno dei metodi di conservazione del pesce più antichi e permette di preservarne il sapore e le ricche proprietà nutritive.
Prima di essere usato per realizzare le numerose ricette che lo vede protagonista, lo stoccafisso deve essere reidratato mediante l’ammollo e sottoposto a cambi di acqua fredda per parecchio tempo, che va dalle 36 alle 48 ore.
Una volta pronto, valgono le stesse regole del pesce fresco e le stesse modalità di conservazione, tanto che si potrebbe anche congelare.
Comunque è preferibile, dopo l’ammollo, usarlo subito.
Tutto questo lungo procedimento di reidratazione, per fortuna, lo possiamo evitare: nelle pescherie si trova facilmente già ammollato e pronto all’uso.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza latticini, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Baccalà dissalato, circa 1 kg
Olio extravergine di oliva
Mezza cipolla
4-5 acciughe sott’olio
Sugo di pomodoro Ortolina (senza glutine)
Uva sultanina
Vino bianco di buona qualità

PROCEDIMENTO RICETTA:

Mettere l’uvetta in ammollo.

Lavare sotto l’acqua corrente lo stoccafisso, privarlo della pelle, tagliarlo (o meglio sfilettarlo) in pezzi piccoli ed eliminare le spine.

In una casseruola appassire la cipolla con qualche cucchiaio di olio e le acciughe.

Aggiungere lo stoccafisso, mescolare, far insaporire poi sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco.

Quando il vino è evaporato, aggiungere l’uvetta ammollata, lavata e scolata, un po’ di sugo di pomodoro e un paio di bicchieri di acqua calda.

Coprire e cuocere a fiamma bassa per 25-30 minuti.

Quando il baccalà-stoccafisso è pronto, servirlo su un morbido e fumante letto di polenta bianca.

Tortini senza glutine con asparagi e salmone

 


Una squisita ricetta dello chef Gianluca Nosari, appetitosa sia calda che a temperatura ambiente, gradevole in ogni stagione.
Qualche piccola variazione alla ricetta dello chef: non ho scottato le punte degli asparagi e abbreviato i tempi di cottura con il salmone (oltre ad aver aumentato le dosi sia degli asparagi che del salmone); ho eliminato il burro per ungere le pirofile: i tortini si sformano facilmente anche senza.
Ho preparato 3 pirofile uguali, un po’ grandi per essere individuali se presentate come antipasto.
Tutt’altra cosa se il tortino si porta in tavola come piatto unico o secondo, accompagnato da tenere foglie di spinacio novello spruzzate di limone.
Dalla rivista “Alice Cucina”.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

350 g di ricotta mista
3 uova
100 g di salmone affumicato
150 g di punte di asparagi
1/2 cipolla bianca
50 g di grana grattugiato
40 g di farina di mais**
1 tazzina di brandy
1 tazzina di olio extravergine di oliva
Sale e pepe

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Rompere le uova in una ciotola capiente e sbatterle leggermente.

Aggiungere il grana grattugiato, la ricotta, la farina di mais, una macinata di sale, una di pepe e amalgamare.

Affettare la cipolla e farla rosolare in padella con un po’ di olio extravergine di oliva.

Unire le punte di asparagi, coprire e cuocere per 4-5 minuti.

Aggiungere il salmone affumicato tagliato a pezzetti, mescolare e proseguire la cottura per meno di un minuto, fin che il salmone cambia colore.

Bagnare con il brandy, far evaporare e togliere dal fuoco.

Mettere da parte qualche punta di asparago per decorare i tortini poi unire il tutto al composto ai formaggi.

Amalgamare, distribuire nelle pirofile e finire  con le punte di asparago tenute da parte.

Infornare a 160-170 gradi e cuocere per 20 minuti.

Togliere dal forno e servire oppure lasciar raffreddare e sformare.

Plumcake senza glutine con Provolone, pollo e funghi


Una simpatica idea per realizzare una torta con formaggio, pollo e funghi nello stampo a cassetta, tipico del plumcake.
Qualche modifica alla ricetta originale ed ecco un goloso piatto unico, anche senza glutine!
Da “La Grande Cucina Italiana”: “Il Formaggio”.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta:
300 g di farina Pane e Pizza Molino Dallagiovanna
210 g di acqua
12 g di lievito per torte salate**
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
Un pizzico di sale

Per il ripieno:
Un petto di pollo
Due porri
400 g di funghi champignon
250 g di Provolone
2 spicchi di aglio
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe nero

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida con il sale e l’olio, versare il composto sulla farina e impastare bene il tutto.

Lavorare, rendere liscia la pasta, coprirla con una ciotola e lasciar riposare per 30 minuti.

Pulire i funghi, lavarli e tagliarli a fettine.

Eliminare lo strato esterno dei porri, lavarli, affettarli e stufarli a fiamma bassa con un filo di olio per 15 minuti.

Tagliare il pollo a dadini, rosolarlo brevemente in padella con l’aglio e qualche cucchiaio di olio.

Aggiungere i funghi e saltare a fuoco vivace per qualche minuto.

Aggiustare di sale e di pepe poi mescolare con i porri stufati.

Dividere il panetto di pasta in due parti, una più grande dell’altra.

Stendere il panetto più grande su un foglio di carta da forno e trasferire tutto in uno stampo da plumcake.

Con una forchetta bucherellare il fondo, riempire lo stampo con il composto di pollo e funghi e il Provolone tagliato a fettine.

Chiudere la superficie con il secondo panetto tirato finemente, oliare leggermente e fare delle incisioni per la fuoriuscita del vapore.

Cuocere a 190 gradi per circa 30 minuti.

Sfornare e servire tiepido.

Riso Venere, senza glutine e a modo mio

Questa ricetta è degna di un “cotal riso” e ancora non l’ho condivisa sul blog: rimedio subito.
È un primo che si può considerare piatto unico e per questa ragione ed altre che lascio scoprire a chi proverà la ricetta, faccio spesso, soprattutto quando ho ospiti: ideale nella stagione estiva, perfetto in quella invernale, ottimo in ogni stagione.
Consiglio di farne in abbondanza: è buono anche riscaldato.

Il riso Venere ha un chicco più “smilzo” e più allungato rispetto al riso comune, ha il color dell’ebano e una volta bollito assume una colorazione brunastra.
Il nome “Venere” gli è stato attribuito in onore alla dea romana dell’amore, della bellezza e della fertilità: in passato il riso nero era considerato un potente afrodisiaco.
Nell’antica Cina era una rarità. Molte le difficoltà nel coltivarlo e per questo rimase fino agli inizi del XIX secolo “il riso proibito”, un alimento negato al popolo: solo l’imperatore e la sua corte avevano il privilegio di assaggiare questa prelibatezza.
Oggi tutti possono godere del suo gusto inconfondibile e delle sue proprietà benefiche.
In Italia il riso Venere approda nel 1997, dall’incrocio naturale tra una varietà asiatica di riso nero e una varietà della pianura padana.
Anche il riso Artemide, altra varietà di riso nero italiano, nato dall’incrocio tra un Venere e un riso asiatico, non si discosta molto dalle proprietà, dall’aroma e dalla forma del riso Venere, per cui acquistando un riso Venere o Artemide, si ha la garanzia di un prodotto integrale italiano.
Il riso nero si contraddistingue dalle altre varietà di riso soprattutto per il suo basso indice glicemico.
Tra le vitamine contenute spiccano la B1, B2, PP; tra i sali minerali ferro, selenio, manganese, fosforo, potassio e zinco. Molto importante la presenza di silicio organico che ripara il tessuto osseo danneggiato, utile altresì per articolazioni e cartilagini.
Tra gli acidi grassi essenziali è presente l’ acido linoleico (Omega 6).
Il colore nero del riso Venere è dovuto alla presenza di un pigmento che si trova anche nei frutti di colore blu, nero o rosso, sostanza antiossidante benefica per il nostro organismo, della famiglia dei flavonoidi.
Il riso Venere ha un sapore intenso e corposo, un profumo che ricorda il pane appena sfornato e naturalmente, come tutti i risi, non contiene glutine.

Ps: il Pomodorino Datterino di Pachino, tra gli ingredienti di questa ricetta, non è a caso: il suo sapore intenso, l’elevato grado zuccherino, la buccia sottile e il colore rosso brillante, sono tutte “virtù” che esaltano il riso Venere.
Questa ricetta è senza crostacei: la mia allergia mi impone di escluderli. Chi vuole può aggiungerli ai pomodorini e saltarli brevemente con questi.
L’aglio non si può omettere e perché non sia troppo invadente (e non si riproponga) meglio spremerlo.
Per non schizzare troppo il gas si può usare un paraschizzi, utile in moltissime occasioni.
È un coperchio fatto di una rete sottile che evita la condensa, lasciando passare il vapore durante la cottura.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Riso Venere
Vongole
Seppie
Calamari
Pomodorini Datterini di Pachino
Aglio
Peperoncino
Olio extravergine di oliva
Sale
Vino bianco

PROCEDIMENTO RICETTA:

Cuocere il riso in acqua leggermente salata per circa 40 minuti, scolarlo e mettere da parte.

Lasciare le vongole per almeno un’ora in acqua fredda salata, in modo da eliminare la sabbia.

Lavarle di nuovo in acqua corrente, scolarle per bene poi metterle in un tegame che le contenga non troppo sovrapposte.

Aggiungere uno spicchio di aglio, un filo di olio, un rametto di prezzemolo, coprire con un coperchio e far andare a fuoco vivace fin che tutte le vongole non si saranno aperte (circa 6-7 minuti).

Togliere le vongole dal loro guscio (scartare quelle che sono rimaste chiuse) e mettere da parte.

Pulire, lavare e tagliare a listarelle seppie e calamari.

In un tegame scaldare qualche cucchiaio di olio con il peperoncino.

Unire calamari e seppie, mescolare e insaporire per qualche minuto, sfumare con vino bianco e cuocere scoperto per 10-12 minuti. Mettere da parte.

In un altro tegame saltare a fuoco vivace i pomodorini tagliati a metà, qualche cucchiaio di olio e uno spicchio di aglio spremuto, senza cuocere troppo.

Dopo qualche minuto aggiungere riso, seppie, calamari, vongole, mescolare e amalgamare tutto quanto a fuoco vivace.

Spegnere, condire con un giro di olio e il riso è pronto.