Isola di Trimelone: bellezza, leggenda e verità

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Lungo la sponda veronese dell’alto Garda, di fronte ad Assenza di Brenzone, nelle acque prospicienti lo Yacht club Acquafresca, dove è ormeggiata StellaMaris, a poche centinaia di metri dalla riva si trova l’isola di Trimelone.
Sfruttata nel corso dei secoli come rifugio per la gente del posto, durante le invasioni barbariche venne fortificata con un castello, abbattuto successivamente da Federico Barbarossa.
Nel 1909 diventò un distaccamento militare per fanti e bersaglieri e finita la prima guerra mondiale trasformata in un cantiere per lo stoccaggio di ordigni bellici.
Quest’isola è stata per molti decenni militarizzata ed adibita a polveriera naturale.

Nella notte del 5 ottobre del 1954 una forte esplosione distrusse almeno metà isola.
Fu talmente violenta da proiettare rocce e manufatti del peso di oltre 15 tonnellate all’interno del Lago di Garda, con una durata di tre giorni e tre notti, depositando su tutto il fondale attorno all’isola migliaia di ordigni e casse di esplosivo di ogni tipo.

Nel 1945, al termine della seconda guerra mondiale i militari della Wermacht tedesca, durante la ritirata verso il Brennero, scaricarono granate e proiettili nei pressi della riva orientale del lago, tra Malcesine e Riva, ma anche l’esercito italiano e americano avrebbero utilizzato il lago come discarica per armi ed esplosivo.

Nelle acque del lago vennero cercate anche casse contenenti reperti, oro e documenti riguardanti Benito Mussolini e la RSI.
A tal proposito si è creata una leggenda: come insegnano i pirati, i tesori si nascondono su un’isola e quest’isola potrebbe essere Trimelone….
Ad alimentare il mistero fu anche la coincidenza di una commissione di casse di legno fatta ai falegnami di Gargnano, caricate poi su imbarcazioni non certo per essere nascoste in acqua e quindi perché non custodite su Trimelone, pensata sempre come una fortezza?
Da immersioni fatte sotto l’isola sono emersi due enormi lastroni di pietra, privi della flora subacquea perché immersi da tempo relativamente recente e a cosa servivano se non per coprire con ostacoli inamovibili qualcosa di prezioso?

Non tutti rammentano che proprio l’isola di Trimelone è stata scelta da un rassegnato Mussolini per l’ultima intervista nella quale egli fa un resoconto della sua esperienza, prima della caduta finale.
Il 20 marzo 1945 il giornalista Ivanoe Fossani si trova nell’isola, dominata dai resti di un vecchio forte. Alla catena un feroce cane lupo di guardia che si calma solo con le carezze del duce.
Un’isola e un cane molto conosciuti da Mussolini…..come mai?….. l’esplosione notturna del 1954 potrebbe essere opera di ricerche e ritrovamenti di chi ne sapeva di più?

Tra il 2006 e il 2009, con il coinvolgimento della Marina militare italiana, dei carabinieri, di numerosi subacquei e dei militari di Legnago, furono trovati oltre centomila pezzi di artiglieria della prima e della seconda guerra mondiale; proiettili, granate, bombe incendiarie al fosforo e residuati bellici che furono successivamente fatti esplodere nelle cave di Torri e di Caprino.

Oggi l’isola di Trimelone è un’oasi ambientale, la Società botanica italiana ha classificato sull’isola pioppi, oleandri, seneci, sambuchi e rovi.
Si possono vedere ancora parte degli edifici militari: la vecchia caserma, il fortino e anche un piccolo porto ormai smantellato.
Sull’isola è in vigore il divieto di sbarco, di attracco, di pesca e di avvicinamento e all’interno delle casematte sono stoccati ancora centinaia di bossoli di ordigni e di spolette di ogni genere.

Trimelone, chiamata anche isola dei gabbiani, è ormai il regno incontrastato dei suoi unici abitanti, i numerosi gabbiani e cormorani che qui vivono indisturbati.

Per ammirare Trimelone in tutto il suo splendore la barca a vela è ideale: scivolando sull’acqua si possono sentire gli stridii dei gabbiani che osservano senza timore il passaggio silenzioso delle vele e, secca permettendo, ci si può avvicinare abbastanza per godere di questa natura selvaggia:
Grazie StellaMaris!

Ps: un particolare ringraziamento a chi ha condiviso sul web il suo sapere e le sue esperienze, che mi hanno permesso di apprendere molte cose, in parte qui scritte, arricchendo la mia cultura e l’interesse per questi luoghi a noi tanto cari!