Questa è una ricetta trovata sulla rivista “Alice cucina”.
Avevo in casa dei bellissimi lamponi che si prestavano meglio delle fragole, come suggeriva la ricetta originale e del latte di riso in sostituzione a quello di soia che non incontra molto il mio gusto.
La farina di carruba, prodotto assolutamente naturale, è un’alternativa al cacao, poiché ne ricorda il sapore, ma, a differenza di questo, non contiene caffeina ed essendo un alimento vegetale, non contiene colesterolo.
È ricca di zuccheri naturali e di carboidrati, di calcio e di ferro ma povera di grassi.
Contiene vitamine del gruppo B, vitamina A, magnesio e potassio, ha proprietà antiossidanti e ipercolesterolemizzanti e, da non trascurare, ha un alto potere saziante.
Con queste premesse, chi non ha voglia di provare un simil toccasana di farina?
Il carrubo è un albero sempreverde i cui frutti sono dei baccelli che, arrivati a maturazione, prendono un colore marrone scuro, simile al cuoio.
All’interno contengono semi scuri, ovoidali e duri da cui si ricava altro tipo di farina, la “farina di semi di carruba” utilizzata come addensante per salse, creme e gelati.
In arabo il seme di carrubo veniva chiamato “khirat”= carato ed era usato come unità di misura per oro e gemme.
I baccelli hanno una superficie esterna molto dura, con una polpa zuccherina, assai gradevole, direi gradevolissima…
Io li conosco questi baccelli: quanti ne ho mangiati al tempo delle medie!
Ricordi…
Scomparsi dalla circolazione, li ho rivisti un paio di anni fa, in un supermercato e non li avrei notati se un bambino non avesse chiesto alla …..ehm …nonna: ma cosa sono? Lei lo sapeva…e io li ho comprati e gustati pezzetto per pezzetto, uno ad uno, guardando bene all’interno….e ho ritrovato il sapore caratteristico, proprio come ho sentito mangiando questo budino.
Io non trovo che sappia di cacao, ha un sapore tutto suo particolare, ma in giro si dice che la farina di carruba sa di cacao…..il colore senz’altro, non metto in dubbio, ma il sapore….
Lascio giudicare a chi vorrà provare….
DIFFICOLTÀ: facile
INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei
INGREDIENTI RICETTA:
500 ml di latte di riso
50 g di sciroppo d’agave (oppure zucchero di canna) (70 nella ricetta originale)
40 g di farina di carruba
20 g di amido di mais (vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)
Lamponi freschi
Per i biscotti: pasta frolla senza glutine e cacao amaro (vedi prontuario Associaz. Italiana Celiachia)
PROCEDIMENTO RICETTA:
Per i biscotti senza glutine va bene qualsiasi frolla, io ho utilizzato quella avanzata da:
http://stellasenzaglutine.com/2013/06/06/torta-brisighella-quella-di-oriani-senza-glutine/
messa nel freezer in attesa di utilizzo.
Fare diverse formine con gli stampini e prima di cuocere cospargere di cacao amaro.
In forno a 180 gradi per circa 15 minuti.
Per la crema: in una ciotola sciogliere l’amido di mais con poco latte freddo e mettere da parte.
Versare il rimanente latte e lo sciroppo di agave in un pentolino, mettere sul fuoco e scaldare.
Versare a pioggia la farina di carruba e mescolare con una frusta.
Portare a bollore, unire l’amido di mais sciolto e cuocere per circa 2 minuti.
Versare un primo strato di crema ancora calda nel bicchiere, sistemare un biscotto e qualche lampone, proseguire con altra crema e terminare con biscotto e lamponi.
Mettere in frigorifero fino al momento di servire.
Un gradevole dessert, veloce da realizzare, soprattutto se si hanno dei biscotti pronti, fresco, poco calorico e adatto all’estate.
Ciao buono molto piacevole non troppo dolce ben riuscito
Grazie :)*