Franco di Mare e la “zuppetta di cicerchie e capesante”, senza glutine


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Ho letto il divertente e rilassante libro “Il teorema del babà”, di Franco di Mare, noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo, uno dei volti più noti di RAI 1.
Franco di Mare ha avuto numerosi riconoscimenti come inviato di guerra e altrettanti per la sua qualificata attività di scrittore e giornalista.
Quando ho iniziato il libro (peraltro me lo sono goduto tutto in un classico giorno di pioggia), non avevo alcun dubbio di aver riposto nella sua lettura la certezza di uno svago distensivo e gradevole: non è il primo libro di questo scrittore che va ad aumentare la mia stracolma libreria.
Quello che non mi aspettavo era di trovare tra le pagine descrizioni così entusiasmanti di svariate ricette che hanno stretto insieme lettura e cucina, i miei passatempi preferiti.
Tra queste ricette “un piatto che se ne sta un po’ di qua e un po’ di là, un piede nel passato e un altro nel futuro, orgoglioso della propria storia ma anche pieno di aspettative per il domani: la zuppetta di cicerchie e capesante”.
“Le cicerchie, somiglianti a ceci schiacciati, sparite dalle tavole degli italiani da alcuni decenni, vi sono riapparse grazie alla tenacia e all’amore di alcuni coltivatori, sparsi soprattutto nella zona del centro-sud.
Hanno una storia antichissima e più blasone dei fagioli. Vengono dall’Asia e nella loro lunghissima storia non manca un aspetto sinistro: quando la siccità dura a lungo, le cicerchie sviluppano una neurotossina che, se accumulata nei tessuti, può causare la paralisi degli arti.
Le colture del nostro paese non corrono questi pericoli ma comunque, in via prudenziale, basta tenerle a mollo un giorno e una notte e risciacquarle a lungo prima di metterle sul fuoco”.
Parliamo di capesante: “Questo bivalve ermafrodito ha radici nobili e antiche ma con una funzione modernissima in gastronomia. Nel nostro caso la modernità del loro utilizzo consiste nell’accostamento inedito con un altro prodotto della natura, così distante in apparenza e tuttavia così miracolosamente complice e affine”.

Ora, perché la ricetta sia ben interpretata e apprezzata, non mi resta che proseguire con gli ingredienti e l’esecuzione del piatto con le stesse parole di Franco di Mare.
Di meglio non saprei fare e la sua descrizione è essa stessa già un preludio al gusto….

Ps: l’unica licenza che mi sono permessa nel preparare la zuppetta di cicerchie e capesante è nella fetta di pane raffermo da sistemare sul fondo di ciascun piatto: ho saltato in padella crostini di pane ovviamente senza glutine e serviti separatamente.

Come consigliato ….ho portato in tavola con un sorriso!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

400 g di cicerchie
Capesante
Un gambo di sedano
Una carota
Aglio
Erba cipollina
Un bicchiere di vino bianco
Un peperoncino
Pane raffermo (senza glutine)
Olio e sale q.b.

PROCEDIMENTO RICETTA:

“Lavate e mondate il sedano dai filini che albergano lungo le coste (hanno la fastidiosa abitudine di finire negli interstizi dentali) e tagliateli a spicchi sottili.
Lavate e sminuzzate scalogno e carota.

Fate soffriggere tutto in un tegame di coccio a fiamma bassa insieme al peperoncino e all’aglio, che toglierete appena imbiondito.

Quando lo scalogno sarà appassito, aggiungete un bicchiere di vino bianco, a fiamma allegra, affinché insaporisca ma l’alcol evapori presto.

A questo punto aggiungete le cicerchie (ammollate per un giorno e una notte e sciacquate a lungo) e l’acqua (abbastanza da coprirle) e aspettate il bollore .

Nell’attesa sciacquate le capesante.

Quando le cicerchie saranno al punto (circa 35-40 minuti), aggiungete le capesante insieme al loro corallo e lasciatele andare per altri due o tre minuti.

Sul fondo di ciascun piatto sistemate una fetta di pane raffermo (senza glutine).

Versatevi sopra la minestra, completate con una spolverata di erba cipollina tagliuzzata al momento e guarnite con un filo d’olio a crudo.

Portate in tavola con un sorriso”.

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