Ricordando Ugo Tognazzi: risotto al melone, senza glutine

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Ugo Tognazzi…chi non si ricorda di lui, chi non ha riso alle sue trovate goliardiche e trascorso una bella serata in compagnia di un suo film, dimenticando per qualche ora le vicissitudini dell’esistenza?
Noto è il suo legame con il buon cibo e le sue abbuffate, non solo culinarie, sono diventate proverbiali.
Esiste una raccolta delle sue ricette e questa che propongo ne fa parte.
Ogni estate, quando il melone mantovano è al top, faccio questo risotto: ormai è diventata una consuetudine.
Di Ugo Tognazzi mi piace una biografia canzonatoria da lui scritta, nella quale mi ritrovo a condividere le sue sensazioni.
Questi alcuni divertenti passaggi:

“Il frigorifero è la mia cappella di famiglia.
Capita che ogni tanto, di mattina, mia moglie mi sorprenda inginocchiato davanti a questo feticcio, a questo totem dell’umana avventura. Me ne sto Iì, raccolto in contemplazione, in attesa d’una ispirazione per iI pranzo…
Ho Ia cucina neI sangue. II quale, penso, comprenderà senz’altro globuli rossi e globuli bianchi, ma neI mio caso anche una discreta percentuale di salsa di pomodoro. Io ho iI vizio deI fornello. Sono malato di spaghettite. Per me Ia cucina è Ia stanza più shocking della casa. Nessuno più di me capì l’ermetismo di Quasimodo: per una oliva pallida io posso realmente delirare”.
….La mia è una cucina d’arte. La soffro come pochi. Ed è per questo che do un’importanza fondamentale anche alla scenografia che l’accompagna, all’atmosfera che la circonda, a tutto quel flusso di sensazioni piacevoli che ti provengono dalla memoria o dall’ambiente, e che investono prepotentemente il piatto che hai davanti, arricchendolo di antichi e nuovissimi significati.
…Come a Proust ogni oggetto sussurrava ricordi lontani e sepolti, così a me ogni cibo rammenta tempi perduti o ritrovati. E la gallina bollita, per esempio, mi fa riandare alla nonna, alle domeniche di Cremona, alla mostarda; e i lamponi freschi mi ricordano lontane e rare villeggiature in montagna coi miei genitori.
….Dopo aver preparato una cena, la mia più grande soddisfazione è l’approvazione degli amici commensali”.

Mentre leggo, mi sembra di averlo di fianco e sento la sua voce e vedo il suo sorriso ironico…ma abbandoniamo la simpatica figura di Ugo per proseguire nella realizzazione di questo suo buonissimo risotto.
Ho fatto una sola modifica: niente burro né panna, sostituito con olio extravergine di oliva e preferito il Porto al Rum. La ricetta lascia libera scelta e io ho sempre dato la preferenza al Porto, sinceramente non so perché..

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

280 g di riso vialone nano
1/2 melone
1 cipolla
Acqua q.b.
Olio extravergine di oliva
Grana grattugiato
1 bicchiere di Porto
100 gr di prosciutto crudo
sale, pepe
Acqua q.b.

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare il melone sbucciato e tagliato a dadini e metterlo a macerare nel Porto.

Tagliare il prosciutto crudo a striscioline.

Soffriggere la cipolla tritata in poco olio, senza colorire.

Aggiungere il Porto (avendo tolto in precedenza i dadini di melone, che vanno tenuti da parte) e far evaporare.

Versare il riso, mescolare, salare e coprire con acqua bollente.

Mescolare spesso x favorire il rilascio dell’amido dal riso.
Se dovesse asciugare troppo, mettere altra acqua, sempre bollente.

Alla fine della cottura aggiungere il melone e il prosciutto e mantecare con un paio di cucchiai di grana.

Lasciar riposare il risotto per 4/5 minuti poi servirlo aggiungendo una spolverata di grana e una macinata di pepe nero.

Spero di ottenere l’approvazione di Ugo per questa mia interpretazione, anche con la sostituzione di burro e panna.
Per il momento ho quella del capitano (che non è poco!!) e di chi ha assaggiato il mio risotto al melone…