Gelato senza glutine al Kefir e torrone

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…e poiché fa tanto, ma tanto caldo, tuffiamoci nel gelato!
Per prepararlo mi sono affidata al mio mitico, insuperabile e, vorrei tanto, indistruttibile Gelataio Simac, anno 1988!
Ancora una volta non mi ha deluso e ha contribuito a rinfrescare molto piacevolmente queste torride giornate.
Ho usato il Kefir ma chi (purtroppo) non lo avesse può sostituire con yogurt naturale.
Come suggerisce Mr. Alloro, al secolo Sergio Barzetti (suo è il suggerimento di usare il miele come dolcificante poiché cristallizza meno dello zucchero), è meglio “scofanarsi” subito (meglio se in compagnia), il gelato fatto in casa: è senz’altro al top del gusto e della consistenza.
È mia abitudine mettere il gelato nel freezer almeno per 30-40 minuti dopo averlo tolto dalla gelatiera: ho notato che si compatta meglio e, pur rimanendo morbido, prende una consistenza migliore.

Ps: Kefir e intolleranza
Come sempre quando preparo ricette con il Kefir mi trovo il problema della intolleranza al lattosio.
Il Kefir è un latte fermentato e i batteri in esso contenuti metabolizzano il lattosio, trasformandolo in un prodotto praticamente delattosato.
Un articolo scientifico inglese pubblica che un prodotto lattiero-caseario fermentato con il Kefir migliora la digestione del lattosio.
Ritengo che, nonostante il Kefir sia il latticino più consigliato per chi ha problemi di mal digestione e intolleranza del lattosio, sia comunque sempre bene sincerarsene personalmente.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

500 g di Kefir (non separato dal siero e il mio è piuttosto denso)
100 g di miele di acacia
90 g di torrone**

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola mescolare Kefir (freddo da frigorifero) e miele, accendere la gelatiera, versare la miscela e mantecare per il tempo previsto, generalmente compreso tra i 30-35 minuti.

Quando il gelato avrà raggiunto la consistenza desiderata, senza spegnere la gelatiera, unire il torrone, precedentemente frantumato con un batticarne: in questo modo il torrone manterrà la sua croccantezza.

Dopo qualche minuto il torrone si sarà ben distribuito e il gelato sarà pronto da servire, sempre che non si voglia seguire il mio suggerimento di trasferirlo un po’ nel freezer.

Il mio gelato al Kefir con mirtilli sciroppati, senza glutine e senza gelatiera


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Questo è un gelato molto naturale, semplice, facile da fare e parecchio buono.
Indispensabile avere il Kefir di latte e anche abbastanza denso.
Senza uova, senza panna, senza zucchero, solo miele e Kefir.
Ho aggiunto la vaniglia perché per me è afrodisiaca ma ogni gusto va rispettato, quindi via libera a buccia di limone, di arancia o di lime grattugiata.
Ho provato a farlo senza la gelatiera: non tutti ce l’hanno e la mia (caro, vecchio Gelataio Simac datato 1988!!) arranca un po’ per fare il suo dovere ed ho preferito risparmiargli questa fatica. Ma non vuol dire che non ci proverò anche con lui, che si prepari quindi!!
Questo gelato, a differenza di molti altri fatti in casa, non cristallizza per la presenza del miele come dolcificante: ho messo in pratica il suggerimento del simpaticissimo e geniale Sergio Barzetti, in arte Mr. Alloro.
Ho sciroppato dei mirtilli freschi per accompagnare il gelato; anche un giro di topping al cioccolato o al pistacchio va bene, ma vi assicuro che il gelato è buono anche così: chi apprezza il Kefir al naturale potrà confermarlo.

Ps: Kefir e intolleranza
Come sempre quando preparo ricette con il Kefir mi trovo il problema della intolleranza al lattosio.
Il Kefir è un latte fermentato e i batteri in esso contenuti metabolizzano il lattosio, trasformandolo in un prodotto praticamente delattosato.
Un articolo scientifico inglese pubblica che un prodotto lattiero-caseario fermentato con il Kefir migliora la digestione del lattosio.
Ritengo che, nonostante il Kefir sia il latticino più consigliato per chi ha problemi di mal digestione e intolleranza del lattosio, sia comunque sempre bene sincerarsene personalmente.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

300 g di Kefir di latte (compreso il siero)
150 g di miele di acacia
3 g di estratto di vaniglia in bacca

Per i mirtilli sciroppati:
300 g di mirtilli freschi
Un limone naturale
Miele di acacia

Topping al pistacchio**

** Prodotto a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola mettere il Kefir, il miele di acacia, l’estratto di vaniglia e mescolare fin che si è amalgamato tutto.

Trasferire in un contenitore da freezer, mettere nel congelatore e mescolare ogni ora.
Per questa quantità ci vorranno circa 4 ore prima che il composto diventi un gelato.

Nel frattempo preparare i mirtilli sciroppati.
Lavare i mirtilli, metterli in una casseruola con succo e buccia (solo la parte gialla) di mezzo limone e un giro di miele.

Mettere la casseruola sul fuoco e far sobbollire dolcemente per qualche minuto.
Spegnere e lasciar raffreddare.

Quando il gelato al Kefir è pronto, mettere sul fondo di una coppetta qualche cucchiaio di mirtilli sciroppati e con un porzionatore dare forma al gelato.

Portare in tavola e….gustare senza sensi di colpa!

Torta di mele con confettura e caprino di Sergio Barzetti, ma senza glutine


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Una deliziosa variante della torta di mele questa proposta dal simpaticissimo Mr. Alloro, alias Sergio Barzetti, alla trasmissione televisiva “La Prova del Cuoco”.
Questa torta conquista non solo per le mele ma anche per la confettura che va a colmare quell’avvallamento che si forma in cottura intorno agli spicchi di frutta.
Per Sergio Barzetti una confettura di albicocche, per me una fresca confettura bio di kiwi e mela B&O Italy; per lo chef burro, per me olio e un po’ meno di zucchero.
Il caprino conferisce una piacevole morbidezza alla torta; il Calvados, acquavite di sidro di mela…..non poteva capitare di meglio all’impasto!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

2 mele golden
2 uova
60 g di olio di mais bio (oppure 90 g di burro) + poco per la tortiera
180 g di caprino
100 g (135 g) di zucchero di canna + un cucchiaio
80 g di farina di mandorle**
100 g di farina Nutri Free Mix Dolci + 1/2 cucchiaio
50 g di amido di mais**
La scorza di un limone non trattato
3 cucchiai di Calvados
Sale
6 g di lievito per dolci**
Un cucchiaio di pane grattugiato senza glutine

Per decorare:
250 g di confettura di kiwi e mela B&O Italy, senza glutine
Zucchero a velo**

** Prodotti a rischio per il celiaco: verificare in etichetta se prodotto idoneo, quindi con il claim “senza glutine”, oppure consultare il prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una ciotola montare lo zucchero di canna con i tuorli; aggiungere a filo l’olio e profumare con la scorza grattugiata di un limone.

Quando il composto è ben montato, unire la farina Mix per Dolci, la farina di mandorle, l’amido di mais e il Calvados.
Mescolare con le fruste e per ultimo aggiungere il caprino e il lievito per dolci.

Montare gli albumi a neve con un pizzico di sale e incorporarli delicatamente al composto.

Ungere e infarinare con una miscela di pangrattato, farina e zucchero una tortiera, versarvi il composto e livellare la superficie.

Sbucciare e tagliare le mele a spicchi, disporle sulla superficie della torta.

Distribuire sul dolce un cucchiaio di zucchero di canna.

Cuocere in forno caldo a 170 gradi per 40 minuti.

Togliere la torta dal forno e lasciar raffreddare prima di sformare.

Spolverare la torta con zucchero a velo, disporre sulle mele un cucchiaio di confettura e servire.

Risotto senza glutine al cappuccio viola, Taleggio e Bonarda, di Sergio Barzetti

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Un risotto proposto dal creativo, geniale e simpatico maestro di cucina Sergio Barzetti alla trasmissione televisiva “la Prova del Cuoco”, con l’ingrediente principale molto difficile da trovare: il Rosa Marchetti.

“Il Rosa Marchetti è una pregiata e tradizionale varietà di riso italiano appartenente al gruppo dei semi fini, introdotta nel 1972 da Domenico Marchetti.
Il chicco, di medie dimensioni, è completamente trasparente mentre in cottura cambia colore diventando grigio perlato e raddoppia le proprie dimensioni.
Molto pregiato e ricercato, sono veramente pochi i coltivatori che si dedicano a questa qualità di riso”.

Inutile dire che non ho trovato il riso Rosa Marchetti e poiché è nella categoria dei risi semi fini, l’ho sostituito con il Vialone Nano.
La cipolla rossa di Tropea (di cui è momentaneamente sprovvista la mia dispensa), è qui sostituita con l’altrettanto blasonata cipolla di Cannara.
Niente burro per il mio risotto, (mi perdoni Mr. Alloro!), ma solo olio extravergine di oliva.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

300 g di riso Rosa Marchetti o Vialone Nano
180 g di cavolo cappuccio viola
150 g di Taleggio DOP
80 g di Grana Padano
Una patata (circa 80 g)
Un bicchiere di Bonarda
Una cipolla di Cannara (oppure la rossa di Tropea)
Olio extravergine di oliva
Alloro
Sale e pepe nero
Brodo di pollo
Succo di arancia (facoltativo)

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una casseruola mettere qualche cucchiaio di olio, la cipolla tritata e la foglia di alloro.

Soffriggere brevemente poi aggiungere il cavolo tagliato finemente.

Quando la verdura è leggermente appassita, unire il riso e tostare per qualche istante.

Sfumare con la Bonarda, lasciar evaporare poi allungare con il brodo.

Grattugiare la patata e aggiungere al riso (aumenta la cremosità del risotto).

Quando il risotto è pronto, togliere dal fuoco, mantecarlo con il Taleggio tagliato a cubetti, il Grana grattugiato e un filo di olio.

Per esaltare il colore viola (buono anche per il sapore), aggiungere una spruzzata di succo di arancia.

Coprire e dopo qualche minuto di riposo il risotto è pronto da portare in tavola.

Lasagne senza glutine, alle lenticchie, cotechino e spinacini

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La ricetta che ho “sglutinato” è dello chef Sergio Barzetti, la non “precottura” della pasta è dello chef Sergio Maria Teutonico, qui per saperne di più:

Lasagne con il cardo senza glutine e senza pre-cottura

……a questo punto…. devo solo ringraziare chi mi ha dato le idee!

Non è la prima volta che faccio queste lasagne e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima visto il successo che hanno ottenuto.
Devo dire che il vantaggio di non dover cuocere la sfoglia (tra l’altro bellissima, si vede dalle foto quanto si può tirare sottile e grande, come tutta la teglia, grazie alla farina che ho sperimentato proprio in questa occasione), di non dover cuocere il cotechino (comodissimi e davvero buoni quelli precotti, ma attenzione che siano senza glutine!) e di poter usare gli spinacini crudi….direi che il tempo di esecuzione della ricetta si abbrevia di molto.
La besciamella, senza burro né olio (la preparo sempre con farina di riso e nessun condimento) è delicatissima, perfetta per alleggerire queste lasagne. A volte per un sapore più deciso metto il dado granulare di pollo, ovviamente senza glutine.
Se preparata in anticipo, per renderla nuovamente fluida basta passarla un paio di minuti con il frullatore ad immersione e ritorna come appena fatta.
Queste lasagne, ideali per festeggiare il capodanno (cotechino e lenticchie, tradizione portafortuna rispettata) sono da riproporre anche durante tutta la stagione invernale, per rinnovare l’augurio di un anno felice e prosperoso!

Ps: in queste giornate invernali così fredde una lasagna ricca e invitante è quello che ci vuole!!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE :
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la pasta senza precottura:

350 g di farina senza glutine Mix per Pasta Fresca Nutrifree
3 uova
150 g di latte

Per la besciamella:

1 litro e1/2 di latte scremato
150 g di farina di riso finissima Nutrifree
Sale o dado granulare (vedere prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia) q.b.

Un cotechino precotto (ho usato Segata, senza glutine)

Lenticchie secche
Un trito di sedano, carota, cipolla
Una foglia di alloro
Passata di pomodoro
Vino bianco secco
Olio extravergine di oliva
Sale

Bietoline o spinacini freschi

Grana grattugiato

PROCEDIMENTO RICETTA:

Cuocere le lenticchie:

Mettere il trito e la foglia di alloro in un tegame con un po’ di olio.
Soffriggere brevemente poi aggiungere le lenticchie lavate ripetutamente in acqua corrente.
(non mettere in ammollo le lenticchie, non serve!)
Rosolare, sfumare con 1/2 bicchiere di vino bianco, aggiungere la passata di pomodoro, coprire con acqua bollente e cuocere a fuoco dolce.
Se dovessero asciugare troppo aggiungere acqua, sempre bollente.
Prima del termine della cottura salare.

Preparare la pasta:

Mettere tutti gli ingredienti nella ciotola del robot, impastare, trasferire sulla spianatoia, fare una palla, coprire con una ciotola e lasciar riposare.

Preparare il cotechino:

Scaldare il cotechino in acqua come scritto sulla confezione.
Toglierlo dall’alluminio, privarlo della pelle, spezzettarlo e metterlo da parte.

Preparare la besciamella:

Stemperare la farina di riso in poco latte freddo e mettere a scaldare il rimanente.
Prima che cominci a bollire unire la farina stemperata, salare, mescolare con una frusta e lasciar addensare.
Togliere dal fuoco e mettere da parte.

Preparare la sfoglia:

Infarinare con poca farina di riso la spianatoia, dividere il panetto di pasta in 4-5 parti e stendere la sfoglia con un mattarello, il più sottile possibile e delle stesse dimensioni della lasagnera.

Sporcare la teglia con la besciamella, fare il primo strato con la sfoglia, distribuire un po’ di besciamella, le bietoline, il cotechino spezzettato, una spolverata di grana e le lenticchie.

Ripetere gli strati e terminare con besciamella e grana grattugiato.

Mettere in forno a 180 gradi fino a quando saranno gonfie e ben gratinate.

Sfornare, lasciar riposare almeno 5 minuti e poi servire.

Perle di risaia senza glutine, alle ciliegie e raspadüra, da una idea di Sergio Barzetti

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Perle di risaia, nome romantico e prezioso con cui lo chef Sergio Barzetti (conosciuto anche come mister alloro) definisce il riso: niente mi sembra più appropriato!
Piuttosto particolare questa ricetta, presentata alla trasmissione televisiva “la Prova del Cuoco”, dove il riso si mescola a ciliegie e raspadüra.
Cos’è la raspadüra?
Noi che viviamo nelle zone di produzione del formaggio grana (da cui deriva), la conosciamo bene: è la rifilatura delle forme di formaggio giovane, fatta con un apposito coltello flessibile e piatto, prima della salatura, per eliminare la pasta di formaggio eccedente dalle fascere (stampo in legno o metallo che lo contiene).
La raspadüra (o semplicemente raspa) è un prodotto tipico di Lodi, dove si trova il raro grana “Lodigiano” (prodotto soltanto da qualche caseificio della “Bassa”, la zona compresa tra Lodi ed il Po, culla storica del grana: checché ne dicano gli Emiliani, il grana è nato davvero a nord del Po!), ma è diffusa anche nei territori limitrofi delle province di Pavia, Cremona e Mantova, dove conserva lo stesso nome.
Raschiando si ottengono petali di formaggio sottili e soffici che si prestano a diversi abbinamenti gastronomici.
Viene solitamente servita come antipasto, spesso accompagnata da salumi, qualche gheriglio di noce, ma può anche essere utilizzata per guarnire primi piatti o la polenta.
Nacque come cibo povero: in passato era ricavata da forme di formaggio imperfette, mentre oggi sono impiegate forme sane, di stagionatura adatta per essere tagliate senza sfaldarsi.
Non ho trovato la raspadüra pronta, l’ho ricavata io da un grana padano giovane giovane, ancora lattante, di neppure un mese.
Alquanto strano l’abbinamento con le ciliegie di Sergio Barzetti per questo risotto…. non resta che provare!

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

300 g di riso Carnaroli o Vialone Nano
300 g di ciliegie
½ bicchiere di buon lambrusco
100 g di raspadüra
60 g di grana grattugiato
olio extravergine di oliva (nella ricetta originale 100 g di burro)
20 g di culatello (vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)
7 foglie di alloro
qualche goccia di limone
Acqua
Sale

PROCEDIMENTO RICETTA:

In una pentola portare a bollore dell’acqua con 6 foglie di alloro, 6 ciliegie e qualche goccia di limone.

In una casseruola tostare il riso con un filo di olio, il culatello tritato e una foglia di alloro.

Sfumare con il lambrusco e lasciare ben evaporare.

Aggiungere l’acqua all’alloro (sempre poca per volta, appena il riso si asciuga aggiungerne altra, per ottenere un riso all’onda); regolare di sale e avviare la cottura.

Nel frattempo denocciolare le ciliegie ed aggiungerne 1/3 (intere) al risotto in cottura.

L’altro terzo frullarlo con il grana e qualche goccia di acqua all’alloro, mettere sul fuoco in un pentolino e fare ridurre.

Quando il riso risulterà al dente, spostare dal fuoco e mantecare con la raspadüra e un filo di olio.

Servire con il rimanente terzo di ciliegie fresche tagliuzzate e la riduzione di ciliegie e grana.

Ps: approvato, buono!!

Polenta pasticciata senza glutine con coste e taleggio di Sergio Barzetti

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Questa ricetta è dello chef Sergio Barzetti, noto anche come Mister “Alloro” per la predilezione per questa aromatica che inserisce in tutte le sue preparazioni.
Ha presentato la ricetta con la sua consueta simpatia durante la trasmissione “La prova del cuoco”.
Io l’avevo già notata nel libro a 6 mani (Ambra Romani, Antonella Clerici e Sergio Barzetti) “Tutti a tavola” che, ovviamente, è presente nella mia libreria, ma realizzata in diretta da lui è tutta un’altra cosa e non ho resistito dal replicarla.
A noi lombardi la polenta piace in tutte le salse, non per niente ci chiamano polentoni!
Poche le mie variazioni: ho sostituito il burro con l’olio e il grana, oltre che nella polenta, come consiglia lo chef, l’ho messo anche sui gambi delle coste.
È da considerarsi piatto unico per la sua completezza soprattutto se, come è successo a noi, si fa molto volentieri il bis!

Questa ricetta è stata pubblicata sul portale Alti Formaggi nella sezione Ricette e sulla pagina facebook “I Taleggiatori” (la pagina ufficiale del Consorzio Tutela Taleggio):

http://www.altiformaggi.com/eu-it/polenta-pasticciata-senza-glutine-con-coste-e-taleggio-di-sergio-barzetti.aspx

https://www.facebook.com/taleggiatori

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:

senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per la polenta:

250 g di farina gialla per polenta (va bene anche quella istantanea: vedere prontuario AIC Associaz. Italiana Celiachia)
1 l di acqua
8 g di sale
150 g di grana
2 foglie di salvia
Uno spicchio di aglio

Per il condimento:

2 mazzi di coste
Foglie di alloro
Taleggio
Grana grattugiato
Olio extravergine di oliva
Sale

PROCEDIMENTO RICETTA:

Preparare la polenta: portare l’acqua a bollore, salare e versare a pioggia la farina.
Mescolare con una frusta perché non si creino grumi, abbassare la fiamma ed unire la salvia saltata con olio e aglio.
Cuocere per 40 minuti (se è quella precotta bastano 10 minuti) continuando a mescolare con un cucchiaio di legno.

Una volta cotta togliere dal fuoco, unire 120 g di grana poi versare la polenta in una pirofila bagnata con acqua e livellare la superficie con un cucchiaio.

Cuocere le coste separando la parte bianca dalla foglia verde: in acqua bollente immergere prima i gambi con un paio di foglie di alloro e dopo qualche minuto anche le foglie delle coste.
Continuare la cottura per circa 5 minuti. Scolare.

Tagliare a fette la polenta, ungere una pirofila e creare uno strato di coste, poi uno di polenta, proseguire con i gambi delle coste, i rimanenti 30 g di grana, di nuovo la polenta, poi le foglie delle coste e completare con il taleggio a cubetti.

Infornare a 190 gradi fino a completa gratinatura e servire calda.

Da rifare!! Grazie Mr. Alloro!

Focaccia dolce senza glutine all’uva fragola, di Sergio Barzetti

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Si, il tempo dell’uva fragola è finito, ma questa ricetta non è poi fuori tempo perché, in mancanza dell’uva fragola, si può benissimo usare qualsiasi altra uva: proprio oggi ho comprato un bellissimo grappolo di nera, provenienza Sicilia, che ci starebbe benissimo.
La ricetta è di Sergio Barzetti, uno chef della trasmissione televisiva ” la Prova del Cuoco”, detto anche mister alloro, per l’abitudine di usare le foglie di questa aromatica in ogni sua preparazione.
Più che focaccia io l’avrei chiamata pan dolce o brioche.
Dovendo “sglutinare” la ricetta, ho apportato delle modifiche nelle dosi dell’acqua e del latte e il risultato è molto buono.
Il dolce rimane morbido e profumato anche il giorno dopo, la pasta è una favola, da tener presente per altre preparazioni.
Per l’uva fragola ho qualche riserva: senza dubbio il profumo è impareggiabile, ma la buccia è abbastanza dura.
Si potrebbe sostituire con uva nera senza semi e si eviterebbe così il lavoro “di meditazione” che si deve fare per togliere i semini, acino per acino….
Ho usato una teglia di cm 20; l’impasto lievita molto, anche dopo averlo farcito con l’uva.
Avrei preferito una focaccia leggermente più bassa, la prossima volta userò una teglia di 24 cm.
La focaccia è sparita molto alla svelta….troppo alla svelta!
Grazie Mr. Alloro…

DIFFICOLTÀ: media

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

600 g di Mix di farine per pane con Nutri Free**
200 g di latte
200 g di acqua tiepida
20 g di lievito di birra
2 cucchiai di miele di acacia
30 g di burro morbido
1 pizzico di sale
500 g di uva fragola
2 cucchiai di zucchero di canna

Mix di farine per pane:

I Mix di Farine Senza Glutine

PROCEDIMENTO RICETTA:

Lavare, sgranare l’uva e privarla dei semi.
Condirla con lo zucchero di canna e tenerla da parte.

Intiepidire il latte, versarlo in una ciotola, unire il burro e mescolare fino a completo scioglimento.
Aggiungere il lievito, il miele e l’acqua tiepida.
Amalgamare con la farina, il pizzico di sale e lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Per queste operazioni ho usato il Kenwood.
Coprire la ciotola con la pellicola, metterla nel forno con la sola lucina accesa e lasciar lievitare.

Al suo raddoppio, dopo circa 40 minuti, dividere il composto in due parti.
Imburrare una teglia, rivestirla di carta forno. Passare anche questa con poco burro e disporre metà dell’impasto lievitato stendendolo con le dita.
Condire con tre quarti dell’uva e ricoprire con il secondo disco di pasta lievitata.

Cospargere con i restanti acini di uva e lasciare lievitare per 25/30 minuti.
Cuocere a 180 gradi per circa 40/50 minuti.

Tortini morbidi senza glutine con farina di castagne e salsa al rhum di Ambra Romani

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Il nostro dessert di questa fredda domenica di inizio dicembre è una ricetta inedita di Ambra Romani…..si, proprio inedita!!
Siamo amiche su Facebook: ha promesso una ricetta inedita a chi avrebbe postato una foto col nuovo libro “Tutti a tavola”, le nuove ricette della Prova del Cuoco di Antonella Clerici, Ambra Romani e Sergio Barzetti.
Io il libro lo avevo già prenotato e, appena arrivato, cioè ieri, le ho passato molto volentieri la foto.
Dopo qualche minuto mi arriva via FB la ricetta, come promesso. Non pensavo a tanta velocità e io potevo aspettare a realizzarla?
Da qualche parte ho letto che assaggiare i suoi piatti è un’ esperienza dei sensi che non si dimentica. Io probabilmente questa esperienza non l’avrò mai e quindi mi accontento di realizzare le sue creazioni, cercando di interpretarle al meglio e far vivere questa esperienza al mio capitano e agli amici che mi ronzano sempre intorno….
Di Ambra ho già postato sul mio blog i suoi buonissimi ricciarelli

Rifacciamo i ricciarelli senza glutine di Ambra Romani


ma la mia cucina ha visto altre sue creazioni che prossimamente ripeterò molto, molto volentieri.
Gli albumi avanzati da questi tortini mi fanno pensare ad una sua golosa ricetta, che faccio spesso…

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza frutta secca, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per i tortini:

2 uova intere ed un tuorlo
125 g di burro
75 g di farina di castagne (vedere prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia)
25 g di fecola di patate (vedere prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia)
25 g di cioccolato fondente (vedere prontuario AIC Assoc. Iltaliana Celiachia)
100 g di zucchero
10 ml di rum
Zucchero a velo*(se non è home made come il mio, vedere prontuario AIC Assoc.Italiana Celiachia)

Per la salsa al rhum:

5 dl di latte
30 g di fecola di patate (vedere prontuario AIC Assoc. Italiana Celiachia)
100 g di zucchero
50 ml di rhum
5 tuorli
bucce di limone
cannella
chiodi di garofano

*Per lo zucchero a velo home made frullare lo zucchero semolato con poco amido di mais consentito

PROCEDIMENTO RICETTA:

Montare le uova e il tuorlo con lo zucchero per 20 minuti.

Nel frattempo preparare una crema, da tenere al caldo, con il burro sciolto a bagnomaria, la farina di castagne, il cioccolato fondente e il rhum.

Quando i tuorli saranno montati incorporare delicatamente la farina con una spatola e aggiungere poco alla volta la crema.

Versare il composto in stampini imburrati (ho usato uno stampo in silicone così non ho dovuto imburrare) e cuocere in forno statico a 160 gradi per 25 minuti.

Per la salsa:

Mettere a bollire il latte con la buccia di limone, la cannella e i chiodi di garofano.

Montare i tuorli con lo zucchero per 5 minuti, aggiungere la fecola setacciata, mescolare delicatamente e poi versare il rhum.
Amalgamare il tutto.

Quando il latte bolle versarlo sulle uova montate attraverso un colino, per togliere i profumi, mescolando velocemente.

Rimettere sul fuoco ad addensare un poco.
Ambra dice che la salsa è pronta quando, soffiando su una spatola di legno, si forma una rosa…..il mio soffio ha creato un tulipano…almeno a me sembrava…

Servire in un piatto caldo prima la salsa poi il tortino con una spolverata di zucchero a velo.

Ho servito nel piatto caldo la salsa tiepida e il tortino sfornato da poco….
Ambra, nel caso volessi passarmi qualche altra ricetta, sono, anzi siamo….(il mio capitano per l’assaggio…) a tua disposizione, non aggiungo altro!!

Pizza senza glutine di scarola, di Sergio Barzetti

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Questa ricetta di Sergio Barzetti, chef alla “Prova del Cuoco”, ha incontrato i nostri gusti.
Ricordo quando la propose l’anno scorso: non aspettai molto a “sglutinarla” e da allora la rifaccio spesso.
La base della pizza è quella ormai collaudata di Felix: con lievito madre o lievito di birra è sempre la nostra preferita.

DIFFICOLTÀ: facile

INTOLLERANZE:
senza glutine, senza uova, senza frutta secca, senza latticini, senza crostacei

INGREDIENTI RICETTA:

Per il ripieno:

Scarola
Acciughe sott’olio
Uno spicchio di aglio
Olive taggiasche (le ho trovate denocciolate in olio extravergine)
Capperi sotto sale (ho usato quelli speciali di Pantelleria)
Olio extra vergine d’oliva

Per la pizza:

400 g di acqua
3 cucchiai di olio
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
400 g di farina Farmo
200 g di Agluten
2 misurini di latte in polvere (quello 0-6 mesi, senza glutine)
20 g di lievito di birra fresco

PROCEDIMENTO RICETTA:

Fare il solito impasto per la pizza:

Pizza con Lievito Madre senza glutine, con cornicione alla Gino Sorbillo

Scottare la scarola tagliata a pezzi nell’acqua bollente con un filo di olio.

Fare un trito con i capperi dissalati e le olive taggiasche.

Sciogliere in padella le acciughe e l’aglio schiacciato con lo spremiaglio, aggiungere il trito e poi la scarola scottata. Cuocere per 20 minuti per insaporire bene.

Prendere l’impasto della pizza lievitato, lavorarlo (poco) con l’aiuto di un po’ di farina, dividerlo a metà e formare due cerchi.
Ungere una teglia con un filo di olio, ricoprirla con il primo cerchio facendo uscire la pasta dai bordi e riempire con il ripieno di scarola.

Chiudere con l’altro strato di impasto e sigillare bene i bordi.

Fare qualche buchetto in superficie e spennellare con poco olio.
Cuocere in forno a 180 gradi per circa 40/45 minuti.

Se ne rimane, il giorno dopo è ancora perfetta!